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Sunday, June 10, 2012

Scoppio di oleodotto in Alberta



Circa 100 chilometri di petrolio lungo il fiume Red Deer River 



 As this latest incident proves, it's a question of when spills and ruptures will happen, and create the next ecological disaster, not if

Come mostra questo ultimo incidente, e' solo una questione di quando ci saranno perdite e rotture,  che creeranno il prossimo disastro ecologico, non se. 


L'Alberta, stato del Canada e' un petrolstato.

E basta andare a Calgary la sua capitale per rendersene conto - appena arrivi all'aereoporto ad attenderti ci sono pubblicita' della Bakker-Hughes, i notiziari si aprono con dettagliate disussioni sul prezzo del petrolio, c'e' il Calgary Petroleum Club - in cui puoi entrare solo sei parte di una cerchia ristretta di persone con la patente da petroliere - la Chevron gli sponsorizza il laghetto del parco cittadino, e se fai un giro in citta' ci sono agenzie che ti offrono pacchetti tutto compreso per darti permessi trivellanti - dalle carte governative, a quelle delle tribu' dei First Native - gli indiani, a prezzi stracciati e in tempi brevi.

Ci sono stata a gennaio: e' impossibile scappare dal petrolio.

C'e' la Shell Center, la Chevron Texaco Plaza, Husky Energy Towers, tutti gli edifici hanno un qualche tipo di sede di ditta petrolifera.

E' il cuore delle Tar Sands di cui abbiamo parlato tante volte su questo blog, un mostruoso progetto di tirare fuori "petrolio" dalle sabbie bituminiche, distruggendo ettari su ettari di foresta boreale con enormi dispendi energetici.

Le Tar Sands sono il motivo per cui si vuole costruire un altra mostruosita' - l'oleodotto Keystone XL pipeline che dovrebbe tagliare gli USA a meta' - dall'Alberta fino al Texas ed un altro ancora che si chiama Gateway e che dovrebbe andare dalle Tar Sands a Vancouver, per il petrolio dei cinesi.

Come sempre, ci dicono che va tutto bene, nonostante l'evidenza scientifica mosti il contrario - aumenti di tumori fra le comunita' indigene, inquinamento dell'aria e dell'acqua, enromi waste pits con scarti delle trivellazioni a cielo aperto, nessun programma serio per il ripristino ambientale.

L'Alberta e' un petrolstato, si, e non lo dico io - ci sono dozzine e dozzine di editoriali di stampa canadese ad affermarlo:

Alberta, a highly disfunctional petro state

Alberta and the curse of the Petro State

Alberta as a petro state

Is Canada becoming a Petro State? 

E allora in questo contesto la rottura di un oleodotto avvenuta giovedi sera, cosa vuoi che sia?

L'oleodotto si e' rotto a Sundre, Alberta, il petrolio e' finito nel Jackson Creek e ha inquinato il Gleniffer Lake Resort, comunita' villeggiante dove hanno chiuso la marina e tutte le attivita' ricreative acquatiche sono state sospese.

Sono stati tutti evacuati nel giro di 10 chilometri dall'esplosione,  e ci sono stati pesci e castori morti.

La Plains Midstream Canada che gestisce l'oleodotto non se n'e' accorta lei dello scoppio, ma sono stati i residenti a dare l'allarme, allertati dalla puzza - guarda caso - di idrogeno solforato.

Poi hanno detto che il "sour crude oil" puzza certo, ma non pone prolbemi alla salute umana.

Chissa' perche' allora le evacuazioni, e chissa' perche' hanno chiuso anche una diga d'acqua per paura di contaminazione da petrolio?

Intanto le persone riportano problemi di irritazione e le si consiglia di chiamare un numero verde.

Dal racconto di Mr. Gord Johnston, residente dell'area:

the nauseating scent of crude oil hung in the air and a coffee-coloured liquid lapped the banks 


oil “boiling up” in the river at the site of a pipeline crossing 


oil clotted one of the province’s most crucial waterways and soaked nearby wetlands 


"My place is destroyed,” Mr. Johnston said, as he prepared to abandon his home and later head for a hospital to be treated for exposure to the fumes. “My whole life’s work is gone. I’ve pretty well lost it all here.” 

Ma il petrolio non si e' fermato ed e' arrivato, dopo un viaggio di circa cento chilometri, presso la citta' di Red Deer.  c

Almeno 475,000 litri di petrolio nel lago che funge da reservoir di acqua per la citta'. Stanno distribuendo acqua in bottiglia per precauzione e ovviamente il lago e' chiuso.

Dalle pagine del Globe and Mail, il quotidiano piu diffuso del Canada, la governatrice dell'Alberta Alison Redford dice che questa e' un eccezione e che gli altri oleodotti funzionano ancora - vorrei ben sperare!

Dice che hanno centinaia di migliaia di chilometri di oloedotti in Alberta - 400,000 chilometri per la precisione - e che questo e' solo un evento raro. 400,000 chilometri sono 350 viaggi Milano/Palermo circa.

Alison Redford ha detto:

"there are always effects, such as oil spills, that come with economic development" 


"ci sono sempre effetti, come perdite di petrolio che sono associate allo sviluppo economico." 


"In Alberta, this does not happen very often, and when it does we’re able to get a handle on it quickly. The situation is in hand."


"In Alberta questo non accade troppo spesso, e quando succede sappiamo affrontare la situazione in fretta. La situazione e' sotto controllo." 

Sara' - ma gli esperti governativi dicono che ci vorra' tutta l'estate per ripulire.  Si tratta non solo del fiume ma di sponde e vegetazione lungo il fiume che sono coperti di petrolio.

Preston Manning un politico dell'Alberta invece dice che:

"when you produce energy there are going to be environmental effects. You identify those environmental effects — and the cost of avoiding them or mitigating them — and then you try some way of integrating that into the cost of the product." 


"Quando produci energia ci saranno effetti ambientali. Li indentifichi - ed i costi associati per evitarli o mitigarli - e poi trovi un qualche modo per intregrare quel costo nel prodotto" 

Notare tutti i vari modi di razionalizzare le cose e di dire che va tutto bene, tipico dei petrolstati - il tuttapposto versione Canadese.

L'oloedotto che ha appena avuto il suo "imprevisto" era vecchio di 50 anni, trasporta petrolio amaro - simile allo schifo che in generale abbiamo noi in Italia, ed e' altamente corrosivo.

In Alberta, non ci sono piani per una revisione dei rimanenti oleodotti, e molte sono le critiche mosse al governo per una maggiore sicurezza degli impianti, fra cui il capo di Greenpeace Canada, Micheal Hudema, che ricorda anche che altri oleodotti sono in costruzione in Alberta.

Hudema aggiunge

Once again we have a major spill go unnoticed by a pipeline company, this time flowing directly into a major waterway. 


How many times does this have to happen before governments stop accepting the company's assurances that they are taking environmental protection seriously? 


We need a full public review of pipeline safety especially before new pipelines carrying even more corrosive substances are approved."

La ditta che gestisce l'oleodotto e' la stessa che l'anno scorso e' stata responsabile dello sversamento di circa 28,000 barili di petrolio in un altro. Fanno quasi 4 milioni e mezzo di litri di petrolio.

Anche qui il governo petrolizzato dell'Alberta minimizza. Questo e' Bob Curran del gruppo che si occupa della conservazione delle risorse energetiche dell'Alberta - l'Energy Resources Conservation Board - ERCB.

"Just because an incident occurred with the same company, it doesn't necessarily mean they were doing anything wrong. Sometimes strange things can happen that are beyond their control so that will be part of our investigation."


"Solo perche' ci sono stati due incidenti con la stessa compagnia non significa necessariamente che stanno facendo niente di male. A volte possono succedere cose strane che sono fuori dal loro controllo e che investigheremo."


Al che gli risponde il presidente di una associazione di cittadini, Don Bester:

The oil and gas industry is embedded in our politicians and the politicians control the ERCB.


L'industria del gas e del petrolio e' intrisa nei nostri politici e i politici controllano l'ERCB. 


We need to keep up with the questions: How many pipelines are we talking about crossing the Red Deer River? How old are they? Who owns them? What condition are they in? What are the maintenance schedules? 


Dobbiamo continuare con le domande: Quanti oleodotti ci sono che attraversano il Red Deer River? Quanto sono vecchi? Chi e' il proprietario? In che condizioni sono? Quali sono le date di manutenzione? 


Any time you lobby against anything our current government is doing, you get labelled a terrorist.


Ogni volta che cerchi di attivarti contri qualcosa cha fa il nostro governo, vieni chiamato un terrorista.

Suona familiare?

E mentre loro fanno le investigazioni, alla fine, resta la saggezza popolare:

There's no way they can clean that up. 
Dowg Hawtey, residente. 


Grazie a Filippo Foti.

3 comments:

Rara Avis said...

In Spagna c'è un movimento popolare contro il fracking a Kuartango.
http://www.kuartangofrackingez.org/blog.html
http://www.slideshare.net/TraduccionesMariaSantorum
En explotaciones de "fracking" de EE.UU. ha habido problemas de contaminación y ha podido inducir una sismicidad moderada.
María Santórum afirma que en EE.UU. se han puesto más de 1.500 denuncias contra el Gobierno y las empresas extractoras y hay cientos de testimonios de familias cuya vida "se ha arruinado por estas explotaciones". Los riesgos para el medio ambiente y la salud son "muchos, muy serios y comprobados", según la portavoz de Kuartango Fracking Ez: contaminación de reservas de agua subterránea para siempre (en el caso de Álava afectaría al acuífero de Subijana), muerte de peces en ríos y lagos y ganado en zonas rurales, el aire también recibe partículas tóxicas, hay riesgo de terremoto, contaminación acústica por el intenso tráfico de camiones, etc.
En cuanto a la salud, Santórum acusa al "fracking" de miles de casos de cáncer, malformación en fetos, envenenamientos, afecciones cutáneas serias, etc. "De entre los más de 400 productos químicos utilizados, más de 30 son conocidos cancerígenos, más de 70 son "supuestamente prohibidos" y más de 50 ni siquiera se conocen al estar bajo el "secreto de la industria química".

Anonymous said...

E invece succede e continuerà a succedere anche un Italia, perché l'economia ha fame di energia e se ne frega altamente dei tuoi 5 anni di blog contro il Petrolio

Anonymous said...

gentile anonimo (ma sarebbe meglio si firmasse, no?) l'economia se ne fregherà pure ma non le persone giuste ed oneste che, come può constatare, in tutto il mondo stanno dando vita a nuovi movimenti e un nuovo modello che ci converrà seguire se non vogliamo davvero essere così stupidi da suicidarci dopo avere proliferato a dismisura. Ilaria