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Wednesday, August 12, 2009

Petrolio nei mari d'Italia


In teoria, il turismo e' una delle industrie piu' importanti per l'Italia - in teoria.

Una qualunque altra nazione avrebbe usato tutte le bellezze che ci sono in questo paese per dare benessere e prosperita' ai suoi cittadini, proteggendo tenacemente mare e monumenti, parchi e spiagge, e inculcando negli Italiani stessi l'amore per la propria terra: un senso sano di responsabilita' , orgoglio e senso civico.

Come popolo invece - governanti e cittadini - non siamo ben consci di quello che abbiamo, e se lo siamo, non ci rendiamo conto che il nostro patrimonio va salvato, protetto, amato tutti i santi giorni.

Ci tocca cosi' assistere a storie di ordinaria follia, per la nostra salute, la nostra immagine, il nostro paese. Io non ci sono mai stata nell'arcipelago toscano, ma a vedere le foto di Pianosa e dell'Isola d'Elba, la zona pare veramente invidiabile. Quale folle lascerebbe ai petrolieri di riversare indisturbati le zozzerie delle loro cisterne in quei mari, che formano il Parco Nazionale dell'arcipelago toscano, con tanto di santuario per i cetacei?

L'episodio dell'altro giorno in cui i turisti hanno dovuto fermare il petrolio gettato in mare all'isola d'Elba e' solo uno dei tanti. La Corte dei Conti calcola che nelle annate 2005 e 2007 ci siano stati circa 500 episodi di sversamenti di petrolio in mare lungo le nostre coste. Nel 2006 sono stati 800. Non ci sono arresti, non c'e' lo scandalo nazionale, non c'e' il dibattito su cosa facciamo a questo paese. Si va avanti alla meno peggio.

Non e' giusto e prima o poi ne pagheremo le conseguenze. Forse gia' le paghiamo, visto che il turismo italico e' in costante calo, e i tumori scoppiano.

La pratica di riversare i rifiuti del lavaggio delle cisterne e' ILLEGALE ma le petroliere continuano a farla, selvaggiamente in tutta Italia. Le associazioni locali continuano a chiedere monitoraggi fatti per bene, l'interdizione al passaggio delle petroliere nelle zone piu' delicate, e che a pagare sia chi inquina e non la comunita'. I governanti fanno orecchie da mercante.

Ecco un po di episodi documentati su internet degli scorsi anni, dopo quello di Agosto 2009 a Pianosa.

Isola delle Femmine (Palermo), Giugno 2009: Sversamento di petrolio in area marina protetta.

"Col petrolio vi sono rischi legati al formarsi di patologie cancerogene e legate alla pesca. Bisogna intervenire immediatamente, ma questo ancora non è accaduto in due giorni,", Marco Toccaceli, biologo marino.

Punta Campanella (Napoli), Agosto 2008: Sversamento in mare illecito di idrocarburi. Raccolta di bitume, idrocarburi e catrame per una settimana. 400 litri di petrolio recuperati.

Lesina (Foggia), Agosto 2007: Sversamento in mare di petrolio da parte della Eden V.

Sarroch (Cagliari), Luglio 2007: Catrame scaricato a mare da una petroliera da Sarroch. Recuperati duemila litri di petrolio

Poetto (Cagliari), Luglio 2007 Novemila litri di petrolio riversati in mare da una petroliera, per due chilometri di costa. Quaranta chilogrammi di catrame recuperati. Due giorni di lavoro. Mai visto uno schifo cosi.

Quartu (Cagliari), Giugno 2007 Macchia di catrame in mare, ripulito dalla Castalia, a spese del contribuente italiano. Dodici ore di lavoro per la pulizia. Mezzo chilometro di petrolio.

Genova, Aprile 2007: Sversamento di biodiesel di 200 litri di carburante, ripulito dalla Castalia, a spese del cittadino italiano.

Falconara Marittima (Ancona), Aprile 2007: Sversamento di petrolio in mare per 9 chilometri di spiaggia da parte della raffineria API

Pianosa, Agosto 2006: Sversamento di idrocarburi, bonificato dalla Castalia, pagata dal contribuente italiano.

Villasimius (Cagliari), Luglio 2006, Sversamento di idrocarburi per un miglio e mezzo (circa due chilometri) davanti all'Isola dei Cavoli. Ripulito dalla ditta Castalia, a spese del contribuenti italiano.

Termoli (Campobasso), Agosto 2005: Sversamento di petrolio dalla piattaforma Rospo Mare di Vasto

Falconara Marittima (Ancona), Ottobre 2003: Sversamento di petrolio in mare dalla raffineria API - ripulito dalla ditta Castalia. Quattro incidenti simili in sei mesi.

Poetto (Cagliari),Febbraio 2003: Petrolio rilasciato da nave cisterna

Palmaiola (Arcipelago Toscano): Macchia di petrolio da tre miglia. Ripulita dalla Castalia a spese del contribuente italiano.

Pianosa, Agosto 2001: Macchia di petrolio lunga sette miglia (circa 10 chilometri), due giorni di lavoro per 5 mezzi speciali anti-inquinamento. Anche qui i turisti hanno aiutato nell'opera di pulizia.

Pianosa, Luglio 2001: Macchia di petrolio di cinque miglia (circa 8 chilometri), bonificata da due motovedette della Capitaneria di Porto, dal battello disinquinante Jerzy, dalla Motocisterna Marfin Primo, dall'aereo della Guardia Costiera Orca 8, decollato da Pescara. A spese del contribuente italiano.

Porto Cervo (Olbia-Tempio), Settembre 2000: Petroliera lava cisterna in mare e lascia catrame lungo la Costa Smeralda. La provenienza della petroliera e' sarda (Sarroch o Porto Torres) o Siciliana (Gela o Augusta)

Tutto questo in teoria e' illegale.

Secondo la Corte dei Conti, lo Stato Italiano recupera il 2% di quanto spende per pulire queste schifezze.

Nessuno e' mai andato in carcere per avere compiuto queste nefandezze.

Dal 1 gennaio 2009, la societa' Castalia non fa piu' servizio di pulizia, a causa del taglio dei fondi. Le capitanerie di porto - e i bagnanti - sono lasciati a se stessi.

I turisti sono l'ultimo pensiero di questa nazione.

Enrico di Giuseppantonio, Gianni Chiodi, Daniela Stati: questo e' quello che prima o poi accadra' anche al nostro mare grazie al vostro non far nulla e scarsa voglia di andare contro i potenti. Non ci servono politici cosi', grazie.

Fonte: Corte dei Conti

10 comments:

Anonymous said...

Poetto e Quartu sono nel Golfo di Cagliari

:)

Andrea Pagano said...

La mentalità diffusa in Italia è che ciò che è stato guadagnato con la nascita della Repubblica italiana comporta dei diritti inalienabili, la violazione dei quali verrà contestata e combattuta da personaggi eroici inviati da Dio, senza che la popolazione media debba perciò sentirsi in dovere di preoccuparsi in prima persona: piuttosto la logica del furbo asserisce che mentre tu ti farai distruggere per dare anche a me una vita dignitosa e dei diritti, io lascerò quindi che questo ti accada in nome della possibilità di godere appunto di queste (tue) conquiste.

Il risultato di tale opportunismo da leccapiedi (clientelismo), è apparso in tutta evidenza al G8 di Genova e alle famiglie ai quali è stato barbaramente malmenato o ucciso un caro dalle Polizie, o meglio dai conseguenti processi farsa da parte di una Giustizia intimidita.

Questo preambolo apparentemente fuori luogo mi serve in realtà per introdurre l' invito a guardare la puntata mandata in onda ieri sera (Merc. 12 Ago'09) dal programma Rai 3 "C' era una volta" e che aveva come argomento il coraggio e la caparbietà di un attivista birmano e di sua moglie americana nell' aver raccolto argomenti e prove a sostegno di una causa legale contro lo sfruttamento di manodopera in forma schiavistica, reclutata tra i contadini birmani sotto minaccia di morte (e altre violazioni dei Diritti umani) perpetrata per conto dell' azienda petrolifera statunitense Unocal e effettuata per mano dei soldati del regime di Myanmar allo scopo di costruire i gasdotti; ovvero contro l' abuso ambientale che da questo programma è derivato.

Il processo sta andando avanti, nonostante ciò sia un fatto inusuale; può essere perciò senz' altro un documento istruttivo: potete cercare e visionare questo ed altri documentari del programma qui http://www.ceraunavolta.rai.it/

Si pensa che noi staremo sempre bene, che le cose non cambieranno mai per noi, e che nessuno potrà mai trattarci male, e invece purtroppo la realtà naturale è che l' uomo mangia l' uomo, soprattutto dove, come accade in Italia, ciò non è penalmente perseguito e non causa nè scandalo nè sdegno.

Ricordo che il nostro nemico non è la Polizia ma "il nostro nemico è il sistema che ci mette contro" [M. Gandhi], e intanto l' on. Berlusconi allo stadio guarda la partita dei suoi eroi-gladiatori...
- "userò la forza contro tutti coloro che ostacoleranno la costruzione delle grandi opere!"

Andrea P. - Monza

Ps. il delirio propagandistico pre-atomico del Governo nelle frasi fatte "del" Ministro per l' Ambiente: http://www.youtube.com/watch?v=hXa8sm30BGQ;

sapete già cosa penso del Totalitarismo tecnologico; [R. Jungk "Lo stato atomico", 1979]: come logiche (militari) di 30 anni fa sono utilizzate per illuderci di un futuro meraviglioso.

giosuè said...

quando dio creò la terra, in un pezzetto di terra a forma di stivale, la circondò di mare, natura incontaminata, oltre l'80% del patrimonio artistico, storico e monumentale mondiale, con prodotti della terra apprezzati in tutto il mondo, allora pietro incazzato come una bestia domandò a dio:
ma mio signore, in un pezzettino di terra così insignificante mettete tutto questo ben di dio!!!
dio allora guardò pietro e gli disse:
ma pietro in questo pezzettino di paradiso ci metterò gli ITALIANI!!!

maria rita said...

grazie delle correzioni ... ora aggiusto - mr

Anonymous said...

La Corte dei Conti non si occupa di sversamenti in mare.
Citare la fonte, prego.

maria rita said...

La corte dei conti si occupa di conti. Siccome le spese per risanare gli sversamenti in mare li paga il governo, ecco che la corte dei conti indaga su come vengono spesi quei soldi.

Se l'anonimo in questione avesse usato cinque minuti del suo tempo per andare a leggere il link alla fine, si, della corte dei conti del governo italiano, si vedono benissimo alla fine TUTTE le tabelle con le cose che dico, dal fatto che solo il 2% dei costi viene recuperato, fino al numero degli sversamenti in mare per il triennio 2005/2007.

Ovviamente e' piu' facile pretendere che sia qualcun altro a trovare tutte queste notizie, e
a metterle in bocca con il cucchiaino.

(NdR) said...

Relata refero:

COME PRESENTARE RICORSO ALLA COMUNITA' EUROPEA

In base al trattato che istituisce la Comunità europea, la Commissione europea è responsabile di assicurare che il diritto comunitario sia applicato correttamente. Chiunque può presentare una denuncia alla Commissione contro uno Stato membro in merito a qualsiasi provvedimento, che sia considerato incompatibile con il diritto comunitario. Tuttavia, per essere ricevibile, la denuncia deve riguardare una violazione del diritto comunitario da parte di uno Stato membro.

Chiunque ritenga che un provvedimento (legislativo, regolamentare o amministrativo) o una prassi amministrativa sia incompatibile con il diritto comunitario, è invitata, prima o contemporaneamente alla presentazione di un reclamo alla Commissione, a chiedere un risarcimento da parte dell' autorità nazionale amministrative o giudiziarie (compreso il difensore civico nazionale o regionale e / o procedure di arbitrato e di conciliazione disponibili). La Commissione consiglia l'utilizzo preliminare di tali mezzi di ricorso nazionali, sia amministrativi, giudiziari o altro, prima di presentare una denuncia alla Commissione, a causa dei vantaggi che possono derivarne per il denunciante. Interessanti siti Internet e indirizzi postali dei paesi europei possono essere trovati sotto “Pagine Nazionali” in:
http://www.asser.nl/

Se si considera di presentare una denuncia, va indirizzata al competente servizio(i) della Commissione europea. Qui di seguito i link alle informazioni pertinenti e ai moduli:

Esercitare i propri diritti:
http://ec.europa.eu/community_law/your_rights/your_rights_en.htm

Presentare una lamentela:
http://ec.europa.eu/community_law/your_rights/your_rights_forms_en.htm

Se si desidera inviare una petizione al Parlamento Europeo, si usi prego il seguente link: http://www.europarl.europa.eu/parliament/public/staticDisplay.do?id=49

(NdR)

(NdR) said...

Ancora sulla Comunità Europea:

scusate, qui esco non poco dall' argomento del post della dott.ssa D' Orsogna, ma poichè siamo tutti sulla stessa barca, è opportuno sapere chi - e soprattutto con quale smisurata arroganza - sta comandando questa barca;

vi propongo quindi, gentili Lettori, di visionare un terribile filmato di qualche anno fa che riprende un incivile scontro verbale tra un deputato del Parlamento europeo e il nostro attuale Presidente del Consiglio, documento che denuncia in maniera molto chiara come chi si atteggia a padrone della scena (nell' usuale abito di "vittima di un complotto") anche in tali situazioni ufficiali, e produca concetti così ipocriti, lasci poca speranza che le battaglie per i diritti dei cittadini italiani, TUTTI, sortiscano l' effetto sperato se non con la forza della disperazione.

Questa non è satira.

Quindi Vi invito a considerare l' aiuto che Vi può essere dato da quelli che sembrano avere una certa consapevolezza della nostra drammatica situazione culturale.

Trovate il filmato sul Blog di Alessio in http://alessios4.blogspot.com/2007/12/documentario-su-silvio-berlusconi.html.


PS: Ultimamente ci sono stati incidenti nucleari a raffica in Europa: in Francia, in Belgio, in Svezia, in Norvegia; troverete i riferimenti al sito http://ecoalfabeta.blogosfere.it/tag/nucleare.

Questo per dire in sostanza che per vincere una battaglia contro i muri di gomma della vile, menzognera e crudele propaganda nostrana, bisognerà perforza fare riferimento anche a Istituzioni esterne:

- penso che la questione Abruzzese, conosciuta per caso, debba uscire dai confini dell' Abruzzo e soprattutto degli Abruzzesi, e diventare un simbolo importante di affermazione dei diritti all' integrità del territorio. Non si potrà tollerare infatti che venga ridotta a una "questione interna" (e mettiamoci pure "terroristica").

Come penso, non esistono veramente le battaglie perse.

(NdR)

supertramp said...

LECCO Parco del Curone salvato da odg di Bodega (Lega)

Lecch - Le fantastiche trivellazioni nel Parco naturale della Valle Curone non si faranno più. E tutti a contendersi il merito per lo scempio scampato, mentre in questa vicenda da tempo non ci sono nè pericoli nè meriti. Almeno da quando, con tempestività, il vice presidente del gruppo leghista al Senato, Lorenzo Bodega, ha presentato un ordine del giorno che “impegna il governo a impegna il Governo a coinvolgere sempre, al di là dell`interesse generale e della normativa nazionale, intervenuta per tutelare la ricerca di fonti energetiche, le realtà locali che sono l`espressione più diretta della volontà delle nostre popolazioni e dei nostri territori”. Insomma, senza il consenso degli amministratori locali, nessuna trivellazione. L'ordine del giorno, il n. G100, non è stato posto in votazione in quanto accolto dal governo. Come dire, finita la partita.

A Michael Masterman, amministratore delegato di Po Valley, la società che stava eseguendo ricerche a caccia dell'oro nero, non è rimasto altro che fare marcia indietro. Così, all'improvviso, i cacciatori di petrolio hanno fatto fagotto, togliendo la loro sgradita presenza dal territorio. Ora, risibili comitati ambientalisti e politici in cerca di gloria si contendono il risultato. L'unico che resta fuori dalla mischia è il vero protagonista della vittoria: quel Lorenzo Bodega, già amatissimo sindaco di Lecco per due mandati, che con un semplice ordine del giorno ha messo il nemico con le spalle al muro. La Po Valley ha ammesso che, se fosse andata avanti con le trivellazioni, avrebbe dovuto rendere conto agli amministratori locali e non avrebbe potuto neppure invocare la foglia di fico dell'interesse generale e della normativa nazionale, come specificato nell'ordine del giorno del vicepresidente leghista. Di seguito, per gli immemori, riportiamo il testo integrale del provvidenziale ordine del giorno.

fonte:
http://www.ilpadano.com/padano.php?newsID=1952

giosuè said...

LECCO Parco del Curone salvato...
segue commento sopra...

Ordine del Giorno n. G100 al DDL n. 1195-B (BODEGA). Non posto in votazione in quanto accolto dal Governo.
"Il Senato: premesso che,
- il collegato alla finanziaria in materia di energia, tra i vari interventi, modifica ed integra la disciplina in materia di permesso di ricerca e concessione di coltivazione degli idrocarburi;
- le modifiche apportate al testo vigente intervengono in primo luogo nell`eliminare le amministrazioni locali dalla partecipazione al procedimento unico per il rilascio del permesso di ricerca di idrocarburi in terraferma a cui partecipano, invece, le amministrazioni statali e regionali competenti;
- tale esclusione, tuttavia, è in parte compensata dal coinvolgimento degli enti locali nel procedimento unico previsto per il rilascio dell`autorizzazione alla perforazione del pozzo esplorativo e alla costruzione degli impianti e delle opere connesse;
-la nuova disciplina, infatti, stabilisce che l`autorizzazione alla perforazione del pozzo esplorativo e alla costruzione degli impianti e delle opere connesse, è concessa a seguito di un procedimento unico, al quale partecipano la regione e gli enti locali interessati, attraverso la convocazione di una conferenza di servizi;
- il parere degli enti locali risulta quindi obbligatorio, ma non vincolante, per poter autorizzare l`apertura di un pozzo esplorativo per la ricerca di idrocarburi in terraferma;
- le autorità locali, chiamate ad esprimere il proprio parere sull`apertura del pozzo esplorativo, sono tuttavia escluse dal procedimento per la concessione del permesso di coltivazione degli idrocarburi in terraferma;
- la nuova normativa crea, pertanto, una situazione di incertezza sul ruolo riconosciuto alle amministrazioni territoriali in merito al rilascio del permesso di ricerca e concessione di coltivazione degli idrocarburi;
- i comuni di Rovagnate e di Olgiate Molgora ed gli altri territori ubicati all`interno del Parco della Valle del Curone, sono fortemente interessati dai risvolti applicativi della suddetta normativa e al contempo preoccupati di vedersi riconosciuto un ruolo marginale nei descritti procedimenti:
- è fondamentale che i territori competenti possano esprimere pareri e giudizi in merito a determinate operazioni che vanno ad intaccare ambiti da sempre tutelati dal punto di vista paesaggistico e ambientale; è per tali ragioni che le stesse amministrazioni territoriali hanno rinunciato all`inserimento all`interno del parco di attività economiche impattanti, puntando invece allo sviluppo di attività ricettive leggere per le famiglie e i turisti;
impegna il Governo:
- a coinvolgere sempre, al di là dell`interesse generale e della normativa nazionale, intervenuta per tutelare la ricerca di fonti energetiche, le realtà locali che sono l`espressione più diretta della volontà delle nostre popolazioni e dei nostri territori".


1 agosto 2009

fonte:
http://www.ilpadano.com/padano.php?newsID=1952