Non hanno fissato ancora una data, ma la Cina ha appena annunciato che nel futuro prossimo verra' *vietata* la vendita di automobili alimentate da combustibili fossili.
L'hanno gia' annunciato UK e Francia, Norvegia e Svezia, e pure l'India, ma questa mossa eseguita in Cina, ovviamente, non potra' che avere ripercussioni a livello mondiale, considerato che e' uno dei principali mercati del mondo e con la capacita' nascente ma certa di poter costruire automobili elettriche in massa.
L'annuncio arriva dal vice ministro dell'industria e della tecnologia informatica, Xin Guobin, che dice che non ci sono date, a differenza di UK e Francia che hanno fissato il termine del 2040, ma che l'obiettivo e' certo e che le date verranno stabilite nei tempi dovuti.
Quello che era stato fisssato in precedenza e che si vuole migliorare e' di produrre almeno il 20% di auto elettriche o ibride entro il 2025.
Sara' una trasformazione enorme, per la Cina, e per noi tutti, che la FIAT lo voglia o no.
Certo, perche' soffocano d'inquinamento, lo smog e' alle stelle, le malattie respiratorie pure, e la pressione popolare di migliorare le cose aumenta, in parallelo alla prosperita' dei cinesi. E' una decisione che si pone sulla scia di eliminare il carbone come fonte energetica dal paese entro il 2030.
Ma ci sono altri motivi, piu' economici e di immagine.
Intanto dopo il fiasco di Trump (e degli USA!) sugli accordi di Parigi, la Cina vede in se stessa un leader nella lotta ai cambiamenti climatici e questa decisione non potra' fare altro che sigillare ancora di piu' il suo ruolo o la sua aspirazione di diventare paese-guida ora che gli USA non ci sono piu'. E infatti il presidente Xi Jinping e' uno dei piu' ferventi sostenitori degli accordi sui cambiamenti climatici.
E poi... Poi c'e' un enorme mercato da conquistare con le auto elettriche e i cinesi vogliono che siano i loro produttori di veicoli a prendersi questo mercato, e non Elon Musk con la sua Tesla o gli europei. Con l'obbligo dell'auto elettrica i produttori cinesi inizieranno ad essere piu' competitivi e a sviluppare progetti elettrici per il paese in modo piu' urgente e sostenuto, cosi' da avere un elettrico made-in-China prima che arrivino gli altri a prendersi il mercato interno.
E chissa' magari anche a favorire le esportazioni di automobili cinesi a basso prezzo.
Insomma, vogliono riprodurre il successo di Tesla in Cina.
Ma il governo cinese e' furbo.
Tutte le case automobilistiche straniere che intendono vendere in Cina devono entrare in consorzi 50-50 con ditte cinesi e fare e vendere i loro veicoli e camion in Cina. A causa delle alte tariffe sulle importazioni, e' difficile per le ditte straniere importare veicoli dai loro paesi d'origine, perche' non e' conveniente.
Dunque, chiunque vuole entrare nel mercato cinese deve farlo con queste joint ventures.
Non ci sono scorciatoie.
I cinesi possono fare questo perche' il mercato e' enorme, con 28 milioni di auto vendute nel 2016, un +14% rispetto al 2015. Basti solo dire che negli USA le vendite sono a 17.5 milioni di automobili, a tasso costante rispetto al 2015.
Quindi, per fare business in Cina, devi metterti in una joint venture con i cinesi. Il governo cinese, per ora, paga le royalties su eventuale proprieta' intellettuale che gli stranieri usano in queste joint ventures, ma intanto hanno preso ed applicato al loro paese il sapere sviluppato altrove.
Ma anche questo cambiera', perche il governo cinese prevede di eliminare la clausola sul pagamento delle royalties. E cosi, le ditte straniere non potranno far altro che prendere eventuali profitti sulle auto vendute, senza poter proteggere la proprieta' intellettuale.
Tutto questo non e' molto bello: ci vogliono anni ed investimenti per sviluppare tecnologie nuove e la Cina semplicemente usa i suoi numeri per prendersi i risultati del lavoro di altre ditte.
Si prevede che l'amministrazione Trump non la prendera' troppo bene, ma tutti sono in una cattiva posizione, europei ed americani.
Per non perdere quote di mercato in Cina, europei ed americani dovranno in un certo senso regalare anni dei loro studi e perfezionamenti sulle auto elettriche ai concorrenti cinesi.
La Cina non e' certo nota per la qualita' delle sue macchine. Ma l'idea e' che invece di cercare di superare l'occidente con i tradizionali motori a scoppio, lo faranno con l'elettrico. Per esempio, la Cina non ha mai dominato il mercato delle lampadine tradizionali, ma e' diventata il leader mondiale delle lampadine a LED una volta che il mercato ha preso questa direzione.
L'idea e' di fare lo stesso con le auto elettriche. Superare l'occidente non con il motore a scoppio ma con l'auto elettrica.
Ma cosa produce per adesso la Cina? Molte delle macchine elettriche di piccolo taglio non sono di alta qualita', ma alcuni modelli sono gia' alla pari con quelli europei, in particolare le ditte BYD e Geely che ha comprato la Volvo nel 2010.
E gli altri?
Beh, gli altri hanno preso la sfida: Mercedes, Jaguar, Volkswagen hanno gia' annunciato che molti dei loro modelli saranno offerti sul mercato in versione elettrica fra il 2020 e il 2030.
Cina o non Cina, mi sa che in un certo senso ci vinciamo un po' tutti con questa corsa verso l'auto elettrica.
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