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Wednesday, April 5, 2017

Cile: l'Arabia Saudita del sole







"On an even playing field, renewables can compete with anything.”

Ivan Araneda, CEO del consorzio che 


Deserto dell'Atacama, Cile.

I raggi del sole sono cosi forti che ai lavoratori occorre protezione speciale per proteggere la pelle e gli occhi. L'aira e secca, la vegetazione e' scarsa. Un paesaggio lunare.

E' questo il posto migliore del mondo per produrre energia solare: la radiazione del sole e' la piu' potente del mondo. Anzi, quando nel 2016 il governo cileno apri' la gara d'appalto per fornire al governo energia elettrica, i gestori dei pannelli solari del deserto offrirono energia a *meta'* prezzo rispetto ai gestori degli impianti a carbone del paese.

No, non e' stato a causa dei sussidi. E' stato a causa degli investimenti veri, del crollo dei prezzi del fotovoltaico, dell'aumento della resa che ha reso l'energia dal sole competitiva sotto ogni profilo.

E dunque in Cile produrre elettricita' dal sole costa la meta' che dal carbone.

E secondo il ministro dell'ambiente cileno, Minister Andrés Rebolledo, tutto questo e' solo l'inizio.
Il sole, per quanto riguarda la nostra civita', e' essenzialmente una fonte infinita di energia.

E il Cile che si e' sempre considerato povero di carbone e di petrolio, si scopre ora particolarmente ricco di sole e di potenziale. 

E questo non vale solo per il Cile: nonostante le promesse roboanti di Trump di tornare al carbone, il mondo parla un altra lingua: la costruzione di impianti a carbone declina. In Cina per esempio, il numero di nuovi impianti a carbone e' calato dell'85% in un anno.  D'altro canto sempre piu' energia viene generata da fonti pulite che da fonti tradizionali. 

E in tutto questo c'e' anche il fattore umano. In Cile, in Cina, negli USA e dappertutto nel mondo, costruire centrali a carbone o a petrolio portano a enormi ostacoli pratici di programmazione e di opera di convicimento dei residenti. E invece nel deserto, o in posti dove non ci sono grandi produzioni agricole o terreni difficilmente abitabili, e' piu' semplice costruire impianti energetici.
E il sole c'e' tutti i giorni.

E questo il Cile l'ha capito. Fino a pochi anni fa qui l'energia veniva importata. Adesso sognano di diventare una nuova Arabia Saudita del sole, grazie anche ai prezzi del fotovoltaico che sono calati dell'80% rispetto al 2008.

La produzione di energia solare e' aumentata di sei volte nel giro di tre anni. Il piccolo Cile ha generato piu energia dal sole di tutti nel mondo, ad eccetto che la Cina. Il Cile ha una estensione di
750mila kmq. La Cina di 9 milioni e mezzo.

Il Cile ha l'obiettivo di arrivare al 60% di energia pulita entro il 2035. 
Nessun altra possibile fonte energetica e' cosi competitiva come il deserto dell'Atacama.

Ma perche' questo posto e' cosi perfetto? Perche' il clima e' cosi secco che non c'e' la diffusione dei raggi del sole dovuta alle molecole di acqua nell'atmosfera, fenomeno che invece c'e' in posti piu' umidi, come in Germania o in Giappone.  E' lo stesso motivo che hanno portato gli astronomi a costruire qui telescopi per osservare il cielo
Qui nell'Atacama non piove mai, i fotoni arrivano indisturbati sui pannelli e voila'...

Un esempio di come il sole ha cambiato il Cile e' la citta' di Maria Elena. Qui sorge l'impianto solare di Finis Terrae con 500,000 pannelli che generano 160-megawatt, capace di dare energia a 200,000 case.

I livelli di radiazione sono qui "estremi". Su una scala da uno a dieci, il sole spesso picchia qui undici.
Ovviamente non e' tutto senza problemi: non si sa quanto tempo cavi e pannelli resisteranno in queste condizioni estreme. Il tutto e' progettato per durare 25 anni, ma e' un po una incognita. Ci sono stati casi di raggi che hanno letteralmente fritto i cablaggi. Un altro problema e' la sabbia che spesso finisce con il depositarsi sui pannelli e per cui ci vogliono speciali trattori con braccia che si appungano per strofinare e pulire i pannelli.

Ma ... sorpresa delle sorprese.

Chi e' il padrone di Finis Terrae?

L'ENEL!

La sfida adesso e' di poter stoccare e distruibuire tutta questa energia nel paese, in modo da aumentare ancora di piu' l'utilita' di questi impianti.  E infatti adesso, nei giorni "estremi" la capacita' di stoccaggio e di distribuzione e' inferiore rispetto a quello che viene prodotto, di modo che in certi giorni l'elettricita' viene distribuita gratis.

Ma anche qui si lavora. Presto la rete del nord del paese sara' collegata con quella del centro della nazione di modo che ci sia un maggior numero di consumatori. L'idea e' allora di usare il sole durante il giorno e poi alla sera di usare l'idroelettrico, o se serve il carbone.

Intanto costruiscono un primo impianto di solare termico: qui invece di pannelli solari ci saranno 10mila pannelli rotanti concentrici attorno ad una base. Questi pannelli manderanno l'energia ad una torre centrale riempita di speciali fluidi che si riscalderanno fino a temperature di mille grandi. Alla sera, il fluido verra' lasciato raffredderare. I vapori andranno a generare varie turbine alla base dell'impianto. La torre funzionera' da batteria, essenzialmente.

Costo? 1.4 miliardi di dollari per un completamento nel 2019.
 
Il sole anche di notte. 

1 comment:

Anonymous said...

Gent.ma Maria Rita D’orsogna,
leggo le sue note che sono acute e piene di buon senso ed approfitto
per segnalarle un libro decisamente stimolante ed analitico scritto dal
Prof. Luigi Sertorio, fisico:

"La Mappa del Denaro" avente per sottotitolo:
Dalla biosfera alla finanza globale e ritorno.
( in formato pdf, scaricabile gratuitamente a questo indirizzo:
www.nimbus.it/download_pubblicazioni/SertorioMappaDanaro_21.03.16.pdf)
La saluto e la ringrazio per il lavoro di informazione e divulgazione scientifica.
S. Molfese