Le ultime analisi del Dipartimento dell'Energia statunitensi danno il rapporto di posti di lavoro da parte delle rinnovabili rispetto al petrolio a 5 a 2. Cioe' per ogni due persone che lavorano in oil and gas ce ne sono cinque nelle rinnovabili.
 
Questo vantaggio del lavoro verde e pulito esiste in quasi tutti gli stati dell'unione.  Anzi, il lavoro da rinnovabili cresce ad un tasso che e' dodici volte di piu' che il resto di tutta l'economia USA;  nelle annate dal 2012-2015 l'impiego nel settore verde e' aumentato del 6% l'anno, mentre per l'oil and gas e' diminuito del 4.5%.

Gli impiegati nel settore dell'energia per il 2016 sono state circa 6.4 milioni di persone, con circa 300mila posti nuovi creati nel 2016.

Nel campo dell'elettricita' il sole ha dato da lavorare a 374mila persone, con un aumento del 25% nel 2016 rispetto al 2015, anche grazie alla costruzione di nuove centrali solari. Questo rappresenta il 43% della forza lavoro nell'energia elettrica americana. I lavoratori nell'oil and gas e nel carbone sono stati di 187mila persone, con una percentuale del 22%. Infine il restante 35% dei lavoratori e' venuto dal vento, con un totale di 102mila persone.

Il lavoro che cresce di piu' in assoluto, e' la figura del tecnico delle turbine del vento, mentre gli stati con lavoro piu green rispetto al lavoro fossile sono in Florida, Michigan, Wisconsin, Pennsylvania e Indiana. Qui le rinnovabili trionfano.

Secondo IRENA, la International Renewable Energy Agency, a livello mondiale le rinnovabili impiegano circa 8 milioni di persone, di cui 3.5 in Cina. E si,  la Cina corre forte: programmano di aggiungere altri 13 milioni di posti di lavoro da rinnovabili entro il 2020 con un investimento dal 360 miliardi di dollari.

Una cosa buffa ma sintomatica e' che il museo del carbone in Kentucky e' ora alimentato dal sole! 
La citta' di Benham infatti ha deciso di alimentare il museo con 80 pannelli solari sui tetti. Risparmieranno 600 dollari al mese di elettricita' e l'energia in eccesso verra data alla citta'.

Questo nel museo del carbone!!

E' un peccato che Trump non riesca a capire le conseguenze di tutto questo, lui che vuole "make America great again".

Il nostro presiente vuole tagliare fondi per incentivare l'efficenza energetica, un settore che da lavoro a circa 2.2 milioni di persone, vuole ridurre il budget dell'EPA, l'ente di protezione ambientale, vuole eliminare le leggi di Obama per stabilire un minimo sul numero di miglia percorse con un gallone di petrolio (i cosiddetti miles per gallon).

Fra gli altri investimenti da azzerare, secondo Trump, quelli alle agenzie federali che investono in tecnologie verdi innovative, i programmi per sviluppare automobili pulite, e il programma di prestiti per la piccola imprenditoria verde.

Di questi programmi, quello principe e' quello gestito dall'Office of Energy Efficiency and Renewable Energy. Chi ha usato gli incentivi di prestiti forniti da questo ufficio a suo tempo? Elon Musk con la Tesla.

Come dire: da un modesto investimento governativo e' uscita una ditta che ora vale piu' della Ford!

Trump vuole ammazzare questo programma.
 
Non capisce che se invece volessimo veramente fare l'America piu grande di quel che e', dovremmo correre il piu velocemente possibile verso il solare, il vento, e nello sviluppare tecniche migliori di stoccaggio e distribuzione energia.  Dovremmo capire che gli investimenti vanno sostenuti. Ci sara' sempre qualche progetto che muore o che non riesce, ma fra tanti, ci sara' anche una nuova Tesla.

E perche' investire proprio qui, nelle tecnologie green? Perche' e' qui il futuro, perche' e' lavoro pulito, perche' i cambiamenti climatici sono veri, e sopratutto perche' sono lavori semi-imprenditoriali, con buona qualita' della vita, in termini di flessibilita' e di guadagni, per chi li svolge.

L'amministrazione Trump dice che in realta' e' meglio che siano i privati da soli ad investire in queste nuove tecnologie. Ma questo e' del tutto folle. Perche' gli investimenti sono enormi, e pochi sono i privati che veramente inizieranno cose radicalmente nuove senza sapere dove si andra' a finire.

Se uno non lo sapeva che la Tesla diventava la Tesla, veramente si sarebbe investito in uno poco piu' che trentenne e che usciva da Pay Pal?

Anzi, qui negli USA c'e' la tendenza a sotto finanziare la ricerca privata: qui sviluppiamo idee nuove e poi a un certo punto tutto finisce con l'essere prodotto all'estero, dai telefonini fino agli schermi TV ultrapiatti, dai pannelli solari fino alle turbine a vento, in parte perche' per risparmiare non si pensa piu' all'innovazione.  A un certo punto la produzione finisce all'estero, e manca lo stimolo e l'input per sviluppare nuovi risvolti a tecnologie inventate in the USA. E questo vale anche per i pannelli solari, sviluppati anche grazie a programmi militari e spaziali americani, ma che oggi al 70% vengono prodotti e migiliorati in Cina.

E nell'investire nel sole e nel vento, Trump vincerebbe anche da un altro punto di vista: il 75% dei suoi elettori vuole piu' energia green.