L'isola ha perso il 98% della sua terra dal 1955 ad oggi.
Si chiama Albert Naquin e vive, ancora per poco, sulla Isle de Jean Charles Band of Biloxi-Chitimacha-Choctaw, al largo della Louisiana meridionale, uno degli stati piu' petrolizzati d'America.
Albert e' un indiano d'America, i cui antenati hanno vissuto su questa isola da millenni. Si vive a ritmi lenti, c'e' senso di comunita'. Come parte della loro cultura, hanno cercato di mantenere vive tradizioni spirituali e stili di vita il piu' possibile sostenibili. E' stato qui che hanno girato il film “Beasts of the Southern Wild" con la piccola Quvenzhané Wallis, che fu anche nominata all'Oscar.
Ma adesso Albert e tutti gli altri se ne vanno, ma non perche' vogliano andarsene, veramente. E' che l'isola sta scomparendo a causa dell'erosione e dei cambiamenti climatici, e non ci sono rimedi. Il U.S. Department of Housing and Urban Development (HUD) ha deciso di evacuare tutti i residenti dell'isola e di pagar loro le spese per il trasferimento su un'altra isola, piu' a nord. Sono i primi rifugiati climatici degli Stati Uniti.
La Isle de Jean Charles nel 1950 misurava 18 chilometri in lunghezza e otto in larghezza. Oggi siamo a tre chilometri di lunghezza e mezzo chilometri di larghezza. Molti se ne sono gia' andati, a malincuore. Il NOAA, National Oceanic Atmospheric Administration, dice che i livelli del mare stanno innalzandosi di circa 1 centimentro l'anno, grazie all'erosione e alla subsidenza. Sara' tutto scomparso fra 50 anni.
La colpa di tutto questo e' dei cambiamenti climatici, ma qui in Louisiana e' tutto reso ancora piu' estremo dall'industria del petrolio: la costruzione scellerata di canali per il trasporto del greggio ha messo a soqquadro la geologia del posto. Ma poi, i cambiamenti climatici sono in gran parte figli dell'industria del petrolio, e quindi e' qui a tutto a chilometro zero: estrazione, raffinazione e danni associati.
L'isola e a' ottanta miglia da New Orleans, 150 chilometri e vivono qui circa 360 persone. C'e' una piccola autostrada che la collega alla terraferma. Con il tempo l'acqua si e' avvicinata sempre di piu' finche' e' rimasta solo l'autostrada, e certi giorni neanche quella. E' tempo di andare via.
Il costo dell'operazione "trasloco climatic"? 48 milioni di dollari, pagati dal contribuente americano.
Ai petrolieri che hanno causato il tutto, non e' stato chiesto e dunque non pagheranno, un centesimo.
Il costo dell'operazione "trasloco climatic"? 48 milioni di dollari, pagati dal contribuente americano.
Ai petrolieri che hanno causato il tutto, non e' stato chiesto e dunque non pagheranno, un centesimo.
1 comment:
Dovrebbero scomparire le terre abitate dai petrolieri, dai politici, dai lobbisti... con loro ovviamente!!!
Senza piu danneggiare le persone normali!
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