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Thursday, February 25, 2016

Il crollo dell'occupazione petrolifera e l'ascesa del vento in Texas



Update 23 Settembre 2016:

Amazon ha appena annunciato il suo piu grande progetto eolico finora: il Wind Farm Texas che fornira' 1milione di MWh di energia per il suo centro dati in Texas. L'energia e' lo stesso uso di circa 90mila abitazioni.

Facebook aprira' un nuovo centro dati in Texas che sara' 100% eolico. L'obiettivo e' di usare almeno il 50% dell'elettricita' dal vento in tutti i suoi uffici entro il 2019.  Il centro e' il quinto del suo genere per Facebook ed e' a Fort Worth. Servira' per gestire i messaggi di 700 milioni di Messenger e 300 milioni di utenti Instagram come riporta il Fort Worth Star-Telegram.

Tutti in Texas - un tempo regina del petrolio.










"The train has left the station.
We're past the point of arguing of whether you agree or not.
We're doing this because it's good public policy and
 it allows the industry to make money doing so.
 We're about 15 years behind."

Herman Schellstede, ex petroliere convertito all'eolico
che si pente di non averlo fatto prima.


Il numero di pozzi alla ricerca di petrolio e di gas attivi negli USA ha raggiunto il suo picco nel 1982 circa quando c'erano circa 4,500 pozzi attivi. Vari eventi storici hanno portato questo numero a fluttuare nel corso degli anni, ma adesso siamo ai minimi storici: 489 pozzi arrivi. E' quasi il numero piu' basso da 75 anni a questa parte. Il minimo venne toccato nel 1999 quando di pozzi di ricerca attivi ce ne erano 488.

I pozzi di oggi sono pero' piu' efficenti, e pompano piu' in fretta, per cui in realta' il greggio estratto e' adesso maggiore per pozzo di venti anni fa. Ma se i pozzi continuano a chiudere a ritmi record, anche la produzione, in numeri assoluti,  calera'.

Un anno fa il numero di pozzi alla ricerca di petrolio era 1192.

Intanto in Texas varie ditte petrolifere annunciano tagli per un totale di 1,100 posti di lavoro nel mese di Marzo.

Di questi almeno 500 della BP, parte del programma di eliminare 4,000 posti di lavoro nel 2016 e 3,000 almeno nel 2017, nel solo Texas. Questi tagli, piu' altre vendite, altri stop di ricerca petrolifera porteranno al risparmio di almeno 7 miliardi di dollari.

Dall'inizio della petrol-crisi sono andati persi almeno 250mila posti di lavoro a livello globale. Si prevede che il 2016 portera' altri tagli ancora.

Nel frattempo altri petrolieri, quelli piu' intelligenti passano alle rinnovabili. Capiscono che il petrolio sta per finire, che la gente non ne vuole sentire parlare piu', sanno che i prezzi crollano e che non si torna indietro.

George Alcorn e' un petroliere di terza generazione. Suo nonno gia' trivellava negli anni 1930. Ma essendo un imprenditore intelligente ha capito che il futuro e' il vento. Ha quindi abbandonato l'oro nero, ed e' passato all'eolico, grazie al crollo dei prezzi del petrolio e grazie agli incentivi green di Obama.

Non e' il solo. Dice:

"You're going to see more oil companies doing this. There's a great opportunity to make some money here."
E infatti i convertiti alle rinnovabili, molto spesso per soldi e non per amore includono T. Boone Pickens e Herman Schellstede, fondatori di ditte petrolifere, e pure la Hunt Oil e la Shell Oil che hanno messo su impianti eolici in Texas.

I legislatori non stanno a guardare: ci sono 30 disegni di legge per promuovere le rinnovabili, fra cui 18 solo per il solare. Tutti concordano che il Texas con i suoi ampi spazi disabitati e in alcune localita' desertiche e' il posto ideale per lo sviluppo di una energia rinnovabile di scala e su cui guadagnare.

"The train has left the station. We're past the point of arguing of whether you agree or not. Texas has to focus on capitalizing on its strengths. We're doing this because it's good public policy and it allows the industry to make money doing so."

E questi petrolieri convertiti alle rinnovabili dicono tutti la stessa cosa: non averlo fatto prima.

"We're about 15 years behind."

Evviva il petrolio.


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