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Sunday, April 19, 2015

California: la siccita' del 2015



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Scritto con Matilde Brunetti - grazie!


Abbiamo tutto -- o quasi -- in questo stato dalle possibilita' illimitate: mare, sole, terreni fertili, creativita', talenti e sogni, da Hollywood fino a Silicon Valley. Dopo la crisi, l'economia, e' tornata a crescere, la popolazione aumenta e i downtown di ogni citta esplodono di soldi e di progetti, nel bene e nel male. Se fosse una nazione per conto suo la California sarebbe la settima economia del mondo.

Abbiamo tutto tranne che l'acqua, specie nel sud dello stato.

Chinque abbia mai vissuto per un po in California sa delle gesta erioche di William Mulholland, a cui e' dedicata la strada "Mulholland Drive" del film e della sua missione nella vita di portare l'acqua a zone semidesertiche, prima fra tutte Los Angeles.

Durante la prima meta' del 1900, Mulholland fu a capo del DWP - il Department of Water and Power di LA - e creo' l'infrastruttura idrica per portare l'acqua da Owens Valley, fino a Los Angeles, a 375 chilometri a sud. Progetto' una serie di dighe, canali, cascate, e ci riusci'. Il Los Angeles acqueduct venne pomposamente inaugurato nel 1913. Mulholland disse semplicemente "There it is. Take it". Fu un gran successo e negli anni si costruirono raddoppi, si aumento' la portata del sistema, con sempre piu' richieste di acqua per una sempre crescente megalopoli.

L'acquedotto piu' di ogni altra cosa ha contribuito alla Los Angeles che conosciamo oggi.

Seguirono le guerre dell'acqua, soggetto del film "Chinatown" del 1974 con Jack Nicholson, perche' il lago dell'Owens Valley si prosciugo' completamente, e i residenti della zona lamentarono non solo il "furto" dell'acqua ma imbrogli vari nella compravendita dei diritti idrici.

Dopo cent'anni, film e leggende, eccoci qui.

Per la prima volta dall'annuncio di Mr. Mulholland non possiamo piu' "take it". La natura ha raggiunto i suoi limiti. Il governatore Jerry Brown ha annunciato che dobbiamo tagliare il consumo - lo spreco a volte - dell'acqua del 25%. La siccita' e grave e i nostri stili di vita non aiutano: giardini all’inglese attorno ad ogni villetta, piscine private, campi da golf sono lussi che non possiamo più permetterci. A Palm Springs, nel bel mezzo del deserto, ciascun abitante consuma al giorno circa 800 litri d’acqua, il doppio della media nazionale. Ci vai e se non ci pensi troppo potresti essere in Austria, giardini verdi, fontane, piante lussureggianti. Invece e' il deserto. Dovranno ridurre il consumo dell'acqua del 50%, e si iniziano ad installare giardini "nativi" con piante grasse e cactus invece che prati. Danno incentivi per cambiare i sanitari.

Anche l’agricoltura è in crisi, l’acqua per irrigare i campi sempre più scarsa e costosa. Per ora i tagli all'agricoltura sono stati rimandati, ma se dovessero arrivare verranno messi in ginocchio varie attivita' agricole - mandorle prima di tutto. L'80% dell'acqua di questo stato e' per uso agricolo.

L'elefante nella stanza sono i nostri amici petrolieri.

Fra i vari episodi storici di questo stato c'e' l'oil boom dell'inizio del secolo, le cui tracce sono ancora qui oggi. San Ardo, Bakersfield, Kern County sono localita' al petrolio da decenni che usano ingenti quantitativi di acqua: il rapporto e' di dieci barili di acqua per uno di petrolio. Le stime sono di circa otto miloni di litri di acqua al giorno usati dai petrolieri. Ovviamente l'acqua che torna indietro non e' certo acqua di ruscello.

E cosa fanno questi nostri amici petrolieri? Beh, visto che tutto e' un business, la Chevron e la California Resources Corporation hanno deciso di vendere questa acqua di scarto, non sottoposta a nessun tipo di analisi o depurazione, agli agricoltori, per irrigare i campi di cedri, noci e uva. Incredibile ma non sono necessari test ne per metalli pesanti ne per sostanze radioattive eventualmente presenti in queste acque.

Nel solo Kern County, sono stati venduti 10 miliardi di litri d’acqua petrolifera all'agricoltura - uno scandalo di questi giorni. Quali siano gli effetti a lungo termine dell’utilizzo agricolo di queste acque di scarto non si sa, ma l’alto contenuto di sodio danneggia le piante, fa ingiallire le foglie e rende il suolo impermeabile e sterile.

Jerry Brown e' uno strano politico, per tante cose e' progressista e anzi, pare ambizioso nello spingere lo stato verso le rinnovabili. Siamo lo stato leader in tutti gli USA, e anzi e' stato lui stesso a parlare dell'obiettivo di arrivare al 50% di rinnovabili entro il 2030, visto che abbiamo gia' passato la soglia del 20%. Ma alla fine di tutto anche Jerry Brown e' un politico e dal lato petrolio non ne vuole sentire. Non solo i petrolieri vendono monnezza di scarto agli agricoltori, ma Brown non ha menzionato neppure per un millisecondo possibili restrizioni del consumo d'acqua per i petrolieri.

Dice che frenare l’industria del petrolio sarebbe controproducente ma dimentica che i petrolieri hanno speso quasi 9 milioni di dollari in operazioni di lobby nel solo 2014, il doppio di quanto speso nel 2013 e la bellezza di 2 milioni di dollari solo per aiutarlo nelle sue campagne elettorali.

E pensare che proprio in questi giorni la California Public Utilities Commission, che gestisce la rete elettrica dello stato, dice che siamo pronti a gestire il 100% da rinnovabili per tutto lo stato.

E quindi, le mandorle non si toccano, le trivelle non si toccano, siamo pronti a passare alle rinnovabili come mai prima, ma affronteremo la crisi idrica del 2015 con i cactus.

Qui le immagini della California in siccita'.



1 comment:

Anonymous said...

Secondo me anche le pratiche agricole dovrebbero cambiare, poichè non è più sostenibile continuare a sprecare troppa acqua per coltivazioni annuali. Consiglio a tutti di cercare su google "Waterless Farming" per scoprire tecniche più eco-sostenibili e risolvere tanti problemi.