La Big Island e' la piu' grande, in basso a destra.
Il giorno 16 Ottobre 2013 infatti a Kona, sulla Big Island il consiglio della contea delle Hawaii, che ha giurisdizione su tutta l'isola principale dell'arcipelago, ha approvato la legge 129 che vieta la trivellazione di pozzi destinati alla fratturazione idraulica.
Alla prima discussione, il 2 Ottobre 2013, la legge era stata approvata per 7 voti a zero. Poi c'e' stato un periodo di perfezionamento della legge, con l'introduzione di pene piu' severe e la nuova dicsussione del 16 Ottobre.
Qui l'approvazione e' stata di 9 voti a zero.
Finora non ci sono stati casi di fracking nelle Hawaii, anche se l'industria geotermica potrebbe un giorno usare questa tecnica, visto che la Big Island ha risorse geotermiche connesse all'attivita' vulcanica.
La legge e' infatti stata scritta proprio con l'intento di vietare tecniche aggressive di estrazione di fluidi geotermichi, ma si applichera' a tutte le forme di fracking - gas e petrolio inclusi - come forma di precauzione.
Ovviamente anche qui c'e' chi dice che la geologia del luogo e' troppo complessa e delicata e che non c'e' bisogno di nessuna legge perche' il fracking non verra' mai usato alle Hawaii.
Ma appunto, proprio perche' finora nessuno ci ha mai investito tempo, soldi - e corruzione - meglio essere chiari dall'inizio e vietarlo cosi' non ci sono malintesi, e ambigiuta'.
La legge e' stata introdotta dalla Councilwoman di Kona Brenda Ford e l'idea e' di proteggere preventivamente acqua ed aria. Nella legge si ricorca che non esistono studi indipendenti sulle conseguenze del fracking alle Hawaii ed e' che occorre vietarlo per essere preventivi. Chi viola la legge sara' sottoposto ad una multa di $25,000 e di $10,000 al giorno se ci si rifiuta di far eseguire le ispezioni.
La legge 129 e' stata poi mandata a Billy Kenoi, sindaco di tutta la contea delle Hawaii, che adesso puo' decidere se firmarla in modo da farla diventare definitiva.
Molto probabilmente lo fara'.
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