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Friday, February 27, 2009

Mare mostrum



"In mare non resta quasi niente, cosi' si pesca sempre di piu'. Uno sforzo insostenibile, garantito da pescatori ignoranti, grossisiti irresponsabili e poltici corrotti."

L'Adriatico, secondo un reportage de la Repubblica e' uno dei mari piu' inquinati del mondo. L'acqua e' infetta. La temperatura negli scorsi decenni e' salita di due gradi, mutando equilibri e dinamiche marine. Le calamita' causate all'ecosistema dall'inquinamento vanno di pari passo con la conceazione che l'Adriatico, assieme ai nostri fiumi, sono da considerare una specie di acchiappa rifiuti, ci si butta di tutto dentro e poi ci andiamo a fare il bagno d'estate e pretendiamo che ci sia il turismo di qualita'.

A tutte le zozzerie che gli regaliamo al nostro mare, vanno ad aggiungersi i pescatori che non praticano la pesca sostenibile, per ignoranza o piu' semplicemente perche' non gliene importa niente. Il mare e' diventato il far west: chi prima arriva fa quel che vuole. Non importa cosa ci si lascia dietro di se. Usano reti illegali, barche illegali, uomini illegali in Italia e prendono quel che possono, senza controlli, senza amore, lasciando dietro di se il vuoto. I ristoranti di Pescara, complici, offrono specie protette ai loro clienti da mangiare, che teoricamente sarebbe reato mangiare e pescare. La colpa non e' solo dei pescatori ma di tutto quello che gli sta dietro, una fitta rete di grossisti senza scrupoli che dettano leggi e ricatti solo in base al profitto.

Si attende il passaggio dei tonni, in aprile, con navi dotate di tecnologia militare, per colpire tutto il colpibile, anche i cuccioli, vietati. Ci sono bande criminali che vanno in giro dalla Croazia alla Puglia all'Abruzzo, che si affondano fra loro, e che ne pensano una piu' del diavolo per raggirare consumatori, controllini, e norme della comunita' europea. E' cosi' in tutta Italia.

La pesca lentamente muore e oggi il 70% del pesce viene da altrove, spesso fatto passare per nostrano. Ci mangiamo pure il pesce del fiume piu' inquinato del Vietman, il Mekong, senza saperlo. Le multe sono cosi basse che se presi, e' meglio pagarle: il guadagno ce lo stesso. Si calcola che fra 5 anni l'Adriatico sara' esaurito.

Intanto, ci accingiamo a riversare nel nostro mare, maltrattato e sfruttato, altra robaccia. A Vasto a Pineto, ad Ortona, le nuove piattaforme petrolifere riverseranno tonnellate di sostanze tossiche in mare e nei fondali, attireranno a se quei pochi pesci che sono rimasti e che si ciberanno di porcherie.

Il porto di Ortona, che teoricamente dovrebbe diventare porto petrolifero, certo non aiutera' il mare. Mia madre mi racconta che da piccoli andavano al mare anche alla sinistra dei cosiddetti Saraceni. I miei nonni ricordavano quando invece ad Ortona era balneabile tutta la costa, anche il pezzo dove c'e' il porto. Oggi quelle zone sono off-limits, inquinate e occupati da capannoni, molti dei quali abbandonati.

In Gennaio incontrai Fratino per la strada, ad Ortona (lui cerco' di evitarmi io gli corsi dietro ... ma questa e' un altra storia, un po comica a dire il vero) e fra le varie cose strampalate che mi disse ci furono pure le seguenti parole: senza petrolio il porto di Ortona e' morto. Non ha caso l'ufficio della Mediterranean Oil and Gas e' proprio sopra al suo.

Il petrolio di Rospo Mare, a Vasto ha indice API 11.5, peggio ancora di quello di Ortona. Ricordo che il petrolio peggiore del mondo e' in Canada con indice 8. Quello migliore e' quello texano con indice 40. Ortona ha 12.

Non credo che il Texas sia famoso per il turismo di qualita'.

Qual'e' la soluzione di tutto questo? Purtroppo, per adesso non possiamo fare altro che mettere le pezze, e almeno arignare tutto quello che e' possibile arginare. Risanare, nel piccolo, cio' che e' possibile risanare. Fermare le estrazioni petrolifere. Non rassegnarsi che non si possa migliorare. L'Adriatico non merita altri affronti. A lungo termine, dal mio punto di vista, c'e' una sola cosa che salvera' l'Adriatico, l'Abruzzo, l'Italia intera: una cultura della legalita'. Un paese istruito, sensibilizzato, educato a cio' che e' morale fare e cio' che morale non lo e', anche nella vita di tutti i giorni.

Ad essere ottimisti, ci vorranno almeno trenta anni.

3 comments:

Anonymous said...

Mi addoloro e mi fa rabbia come a te questa situazione e di più quelli che affermano che tanto non c'è niente da fare: "questo è il progresso". Mi sono tuffata una volta nel mare della Grecia e non sapevo se ridere o piangere dalla contentezza di essere dentro un mare così pulito, con la schiuma candida e leggera delle onde. Sono contenta che il movimento consideri l'inquinamento in tutte le sue forme e non pensa più che basta dire no al Centro Oli per risanare il mondo. Ma certo ci dobbiamo muovere. Viviana

Angelo said...

Maria Rita ha centrato in pieno il punto: la cultura della legalità...che fondamentalmente è la base della cultura democratica.

Anonymous said...

maria rita hai nel presentare la situazione della perforazione dinanzi vasto ovvero rospo mare che tra l'altro vorrebbe radoppiare vi sono a terra 2 centrali turbogas gissi e termoli,una raffineria a vasto che ha in cantiere un progetto di ampiamento,impianti di smlatimento di sostanze altamente tossiche a san salvo,un impianto a lentella che utilizza come combustibile per l'impianto anche sostanze tossiche,montalfano con i pozzi di estrazione e stoccaggio di gas,e tanti proggetti nuovi per il prossimo futuro.
eppure abbiamo la bandiera blu...evviva abbiamo la martellante pubblicità dell'eni su tutte le tv...evviva
per il bene delle generazioni future rispettiamo questa nostra terra per il bene comune e non per gli interessi economici di pochi.la realtà recente insegna le borse colassano madre natura no. renzo