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Wednesday, October 3, 2018

Porto Rico: dopo l'uragano Maria piantati 750mila nuovi alberi
























We believe ecology recovery goes hand in hand with human recovery
Lloveras San Miguel, Para la Naturaleza


Il giorno 20 Settembre 2018 e' stato il primo anniversario dell'avvento dell'uragano Maria a Porto Rico.

L'elettricita' ando' via per settimane e mesi, e in alcuni casi non e' neanche mai tornata, ci sono stati morti, c'e' stata distruzione.

Ma come per tutte le cose umane, la vita torna, e in questo caso e' tornata con nuovi alberi.

In particolare la non-profit Para la Naturaleza ha deciso di piantare 750mila nuovi alberi, di 400 varieta' diverse. Si parte con la citta' di ComerĂ­o. Entro il 2033 il 33% della terra di Porto Rico verra' dichiarata protetta. Adesso siamo solo al 16%.

Durante l'uragano sono stati sradicati molti alberi. Alcune stime parlano di 31 milioni di alberi altre di addirittura 480 milioni, per cui 750mila sono solo un piccolo passo, ma e' importante partire, e come sempre, la natura che cresce porta ispirazione e bellezza a tutti, e si spera buona volonta'.

Ci saranno anche giardini botanici associati alle scuole in modo da coinvolgere i ragazzi a "costruirsi la propria foresta", ad impare lezioni su come gli alberi mantengono i sedimenti, e prevengono erosione ed allagamenti. Gli alberi morti, uccisi dall'uragano Maria verrano usati come concime.

Gli alberi piantati saranno indigeni, dal cacao all'Annana Muricata, che e' tipico della zona.

Pian piano e'  ricresciuta l'erba e piccoli arbusti sono gia' germogliati, ma ci vorranno fino a 100 anni per tornare alla foresta come era prima.

E cosi l'uomo dara' una mano, ma il piu' grande aiuto sara' dato dalle specie animali, che si spera torneranno e riporteranno l'ecosistema alla normalita' - pipistrelli e uccelli in primis.

Anzi, morti uccelli sono morti dopo l'uragano perche' erano finiti cibo - semi, bacche e altri alimenti direttamente collegati ad una forest sana e viva.  Anche insetti e lucertole sono morti perche' mancavano i loro posti per cibarsi e per nascondersi.  Alcune specie hanno potuto riadattarsi fuori dalla foresta - iguane e altri rettili per esempio hanno saputo migrare dalle foreste a spazi aperti senza troppi problemi ma non e' cosi per tutte le specie.

Ovviamente c'e' preoccupazione dell'introduzione di specie nuove in sistemi dove prima non ci sono mai stati, e si teme che questa migrazione di iguane per esempio possa rompere tutti i delicati equilibri. Un po come con l'arrivo dei cinghiali dove prima non c'erano.

El Yunque National Forest e' di particolare preoccupazione per gli ecologisti. E' questa una foresta tropicale che e' fonte di sostentamento economico, per il turismo che genera e perche' fornisce acqua alle comunita' vicine.  Dopo l'uragano la foresta e' diventata marrone, ma pian piano il color verde torna a ravvivarsi.

L'unica cosa buona di questo uragano e' stato che ha dato agli scienziati la possibilita' di studiare le dinamiche delle foreste, come si rigenerano



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