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Saturday, October 20, 2018

Il 90% del sale da cucina nel mondo contiene microplastica, anche in Italia









In basso:

L'abbondanza di microplastica in tre tipi di sale in Italia:
due da sale marino (blue), uno da salgemma (rosso)





Doveva succedere prima o poi: l'oceano contiene plastica, i pesci contengono plastica, e ora la plastica arriva anche nell'acqua che beviamo, nel sale da cucina, in noi stessi.

Gli studi si susseguono da tempo.

Sappiamo che la microplastica e' presente nella birra che beviamo, nel pesce che mangiamo, e pure nell'aria che respiriamo e pure nell'acqua che beviamo

Nel 2015 il primo studio a mostrare la microplastica nel sale in 15 tipi diversi di sale della Cina. 

Altri studi, in altre parti del mondo mostrarno poi alti tassi di microplastica nel sale marino negli USA, Francia, Spagna, UK e Malesia. 

La tabella e' cosi riassunta

Spagna: 21 campioni su 21;
USA: 10 campioni su 10;
Cina: 14 campioni su 15;
Australia, Francia, Iran, Giappone, Maleysia, Nuova Zealanda, Portogallo, Sud Africa: 16 campioni su 17; (solo un campione francese era privo di microplastica)

Da dove arriva questa microplastica? Nessuno lo sa con certezza ma si pensa che sia dovuta alle microfibre dei nostri vestiti e dai frammenti della plastica delle bottigliette.

Ogni anno quasi 13 milioni di tonnellate di plastica vengono riversate nei nostri oceani.

L'equivalente di un camion della monnezza al minuto.

L'ultimo studio e' di un gruppo di ricercatori coreani, Ji Su Kim, Hee Jee Lee, Seung Kyu Kim e Hyun Jung Kim, della Incheon National University in collaborazione con Greenpeace Korea, che ha deciso di eseguire altri studi su 39 marchi di sale confenzionato e in vendita nei negozi di 21 nazioni diverse per confermare quanto trovato sopra e per eseguire una analisi completa.

La risposta e' che il 90% del sale nelle confezioni in vendita nel mondo e' contaminato da microplastica; i risultati del gruppo sono stati pubblicati nella rivista Environmental Science and Technology.

La microplastica compare in 36 dei 39 campioni analizzati.

Il peggiore e' stato il sale indonesiano, paese fortemente inquinato dalla plastica, e questo non e' una sorpresa.

C'e anche l'Italia in questo ultimo studio, con tre tipi di sale: due presi dal mare, e uno da salgemma, le concentrazioni sono di 4, 20 e 30 pezzetti di microplastica per chilo di sale.

Le marche non vengono rilasciate, ma il fatto e' che la microplastica e' arrivata nei nostri stomaci.
Un po di persone mi hanno scritto per dirmi: ma ... se e' salgemma e' impossibile che ci sia la plastica perche' quel sale si e' accumulato tanto tempo fa. Anche io ho pensato qualcosa di simile, ma il fatto e' che dalla miniera alla tavola ci sono tanti processi, e quel sale a volte viene trattato con acqua ed altre sostanze, per cui la contaminazione puo' avvenire strada facendo.

Non sono un'esperta di processi lavorativi del sale, ma lo studio coreano parla chiaro.

E non si tratta di dire: comprero' il sale dal posto X.
E' tutto il mondo che ha questo problema.

Nessuno sa che effetti ha questa microplastica sui nostri corpi.
Certo, e' di sicuro inquietante e non naturale.





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