In arancio la zona contesa fra Malta e Italia
Le aree 1-7 secondo le definizoni del governo di Malta
L'area marina C secondo le definizioni del governo d'Italia
Le aree 1,2,7,5 di Malta si sovrappongono a quelle dell'area marina C d'Italia
Medina Bank 1
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Gli interrogativi arrivano dalla stampa di Malta, e dalla stampa di Malta sono state anche smentite.
Il rappresentante italiano presso il parlamento europeo Mario Borghezio il giorno 31 Maggio 2017 aveva posto una interpellanza presso l'Europa sul presunto patto Malta-Italia con il quale Malta avrebbe ceduto i suoi diritti esplorativi nel Canale di Sicilia all'Italia, con in cambio l'Italia prendendosi una maggior quota di migranti nel Mediterraneo.
Borghezio dice che secondo indiscrezioni l'accordo sarebbe stato eseguito fra Matteo Renzi, allora primo ministro, e Joseph Muscat, primo ministro di Malta, nel 2016. Muscat fra l'altro e' anche indagato negli scandali delle Panama Papers.
In realta' c'erano gia' state illazioni varie nel 2016 con speculazioni e commentari, specie dal mondo petrolifero.
Il giorno 17 Agosto 2017 la commissione europea risponde: non c'e' stato alcun accordo su migranti in cambio di petrolio fra Malta e Italia.
Questo episogdio pero' ci da l'opportunita' di rivisitare questo contenzioso fra le due nazioni, che lottano per bucare i gia' martoriati mari del Mediterraneo.
La disputa fra Italia e Malta sulle trivelle sicule va avanti da tanto tempo.
Gia' nel 2012 si eseguivano summit, meeting informali e convegni per decidere come spartirsi la petrol-monnezza. A quel tempo i prezzi erano ancora elevati, e davvero la speculazione sarebbe stata ottimale.
Il primo petrol-summit Italia-Malta si svolse a Roma alla fine di Ottobre 2013 con industriali, accademici e politici sul futuro delle riserve vicino alla Libia. Dietro questo summit, prima e anche dopo, dispute territoriali.
Secondo The Times of Malta, la nazione ha circa 260 milioni di barili di petrolio nascosti nel sottosuolo marino.
Ma non e' ben chiaro se queste riserve siano veramente di Malta o dell'Italia o della Libia.
Nel 2007 Malta firma un accordo petroliferon con la Heritage Oil, ditta minore con sede a Londra.
Avrebbero trivellato i lotti 2 e 7 attorno a Malta, in un'area detta Medina Bank 1, dove gia' la Texaco aveva cercato petrolio nel 1980 su autorizzazione del governo maltese, scatenando gia' allora l'ira della Libia. Medina Bank e' infatti non lontana dalle coste libiche.
Nel 2011 l'Italia si assegna lotti di trivelle marine in zone che Malta considera propri attorno a Pantelleria, Linosa e Lampedusa.
Nel 2007 Malta firma un accordo petroliferon con la Heritage Oil, ditta minore con sede a Londra.
Avrebbero trivellato i lotti 2 e 7 attorno a Malta, in un'area detta Medina Bank 1, dove gia' la Texaco aveva cercato petrolio nel 1980 su autorizzazione del governo maltese, scatenando gia' allora l'ira della Libia. Medina Bank e' infatti non lontana dalle coste libiche.
Nel 2011 l'Italia si assegna lotti di trivelle marine in zone che Malta considera propri attorno a Pantelleria, Linosa e Lampedusa.
Malta scrive una lettera di protesta ufficiale al governo italiano dell'epoca, e come ripicca, pubblica una offerta di concessioni petrolifere nei mari dello Ionio che l'Italia considerava propri.
Mostra interesse anche l'ora defunta Mediterranean Oil and Gas, titolare di Ombrina Mare.
Mostra interesse anche l'ora defunta Mediterranean Oil and Gas, titolare di Ombrina Mare.
L'Italia si lamenta che le azioni di Malta andavano contro lo spirito della convenzione del 1982 dell'ONU sui mari, in cui tutte le nazioni si impegnavano a soluzioni condivise nella spartizione di acque marine.
Nel 2012 l'Italia raddoppia, auto-assegnandosi lotti fra la Sicilia e la Libia, anche questi mari che Malta considera propri. Chi ha fatto tutto questo?
Il nostro beneamato Corrado Passera, a suo tempo ministro per lo sviluppo economico. Con un decreto ministeriale creo' la zona marina C, un area grande quanto i due terzi della Sicilia e che Malta appunto considera sua. Questa zona marina C come definita dall'Italia, copre l'area 2 e gran parte delle aree 1, 3 e 7 secondo le definizioni di Malta.
Il nostro beneamato Corrado Passera, a suo tempo ministro per lo sviluppo economico. Con un decreto ministeriale creo' la zona marina C, un area grande quanto i due terzi della Sicilia e che Malta appunto considera sua. Questa zona marina C come definita dall'Italia, copre l'area 2 e gran parte delle aree 1, 3 e 7 secondo le definizioni di Malta.
L'impasse e' durata a lungo, e dopo summit, discussioni, il crollo della Libia, la fine di Gheddafi e sopratutto calo del prezzo del petrolio, alla fine del 2015 si e' deciso di sospendere le operazioni petrolifere nell'area in modo "preliminare".
Quante cose che facciamo in nome del petrolio? Veramente era il caso di farci una questione internazionale con le trivelle attorno a ... Pantelleria e Lampedusa?
Comunque, anche se e' una soluzione zoppicante, questa del divieto temporaneo, alla fine un merito l'hanno avuto tutti questi litigi: fra i tre litiganti, Italia, Libia e Malta, l'ambiente ne ha beneficiato, con le trivelle fermate, speriamo, ancora a lungo.
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