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Wednesday, August 16, 2017

Le citta'-foresta di Liuzhou, Cina

 








Non sono una grande fan dei casermoni e del mettere assieme cosi tanta gente partendo da zero. Spesso cio' che si progetta sulla carta viene diversissmo da quello che poi si verifica, e in Cina ci sono gia' tanti casi di citta' create e rimaste fantasma per un motivo o per l'altro.

Ad ogni modo dalla Cina continuano ad arrivare idee per il 'green living', in questo caso l'idea e' delle 'citta' foresta' che dovrebbero combattere l'inquinamento e i cambiamenti climatici.

Siamo a Liuzhou, provincia di Guangxgi, zona di montagna e con 1.5 milioni di abitanti. L'architetto incaricato di realizzare questa nuova citta' satellite e' l'italiano Stefano Boeri, lo stesso delle foreste verticali di Milano.

La citta' satellite, nuova di zecca, si chiamera' Liuzhou Forest City, e sara' collegata all'esistente Liuzhou con treni e macchine elettriche. Ci saranno un ospedale e scuole, e verra' usata energia solare e geotermica per una citta' con 100-200 edifici pubblici tutti coperti di alberi.

Saranno piantati un milione di alberi da 100 specie diverse, mentre le facciate degli edifici saranno ricoperte da un totale di 40,000 alberi. 

Alla fine di tutto Liuzhou sara' la casa di 30,000 persone e grazie a tutti gli alberi che verranno piantati ovunque, verrano assorbite 10,000 tonnellate di anidride carbonica l'anno, mentre invece ne verranno prodotte 900 tonnellate di ossigeno. Si spera che tutto questo portera' anche alla diminuzione delle temperature, all'aumento della biodiversita', al ricreare habitat favorevoli per uccelli, insetti e piccoli animali. Tutto sara' competo, se le cose vanno per il verso giusto, entro il 2020.

Ovviamente e' tutto molto bello e spero che il salto dalla carta alla realta' sia ottimale. Un progetto simile, ai miei occhi, richiede un sacco di manutenzione nel corso degli anni, e quella che ho potuto vedere in Cina tutte le volte che ci sono andata, non appare delle migliori.

Spero pure che chi vive li impari a convivere con tutto questo "habitat", e con le piante essenzialmente in casa, perche' non sara' facile.

Ma a Nanjing altre due torri-foresta sono gia in costruzione, sempre sotto la guida di Boeri e c'e aria di ottimismo.

Lo stesso Boeri dice che le sue palazzine green e le sue citta' foresta non risolveranno i problemi di inquinamento della Cina, ma che sono un esempio, un inizio. Si augura che partendo da Nanjing e dalle sue due torri si possa arrivare a citta' piu grandi e piu complesse, come appunto Liuzhou e tante altre dello stesso stampo in giro per la nazione. L'idea e' di non costruire piu mega citta soffocate e soffocanti, invece tante nuove citta' medie, verdi e pacifiche.

Boeri ha 60 anni e da cinque anni ha un ufficio a Shanghai. Dirige qui un programma di architettura ed urbanistica presso la Tongji University. Vuole che le sue citta' verdi non siano rimarchevoli per la qualita' e il design degli edifici quanto per il verde che le avvolge, per la natura che cambia colore, per gli alberi che crescono con la citta'.  Si augura che il tutto venga repilicato, e anche copiato altrove se Liuzhou avra' successo.

Lo spero davvero, e che questa idea delle citta' green abbia veramente tanto successo, perche' abbiamo bisogno di piu verde, di piu bellezza, di piu idea di pace nelle nostre citta'.

E in Italia? Boeri e' Italiano. In Italia si continuano ad abbatteri alberi uno dopo l'altro, nelle citta', con l'idea che "fanno sporco". Che stoltezza. L'albero e' vita e pace, e' benessere e ombra, e' bellezza e frescura. Forse non abbiamo un Boeri per le nostre piccole e grandi citta', ma piantare alberi non e' difficile, e non e' difficile *promuovere* la cultura dell'albero.

Intanto in Cina vanno forte. Gia' programmano un'altra citta'-foresta sotto l'opera di Boeri, a Shijiazhuang, provincia di Hebei.

E' nella top ten delle citta' piu inquinate della Cina.  





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