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Wednesday, September 14, 2016

L'ENI compra l'Adriatico del Montenegro per diventare leader delle trivelle in Adriatico



Pozzi esplorativi e linee sismiche gia' acquisite


Il mare lottizzato

Possibili scenari, come illustrati dal governo del Montenegro

Montenegro, oggi

E cosi' il Montenegro ha ceduto.  O chissa' non sa neanche cosa sta facendo.

Cosa hanno fatto? Hanno venduto un pezzetto del loro Adriatico all'ENI e alla russa Novatek per la ricerca di petrolio e di gas per un periodo di 30 anni.  La titolarita' spetta ad entrambe al 50%.

Si tratta di quattro concessioni che occupano in totale 1,200 chilometri quadrati. L'area inizialmente offerta era piu' del doppio -- 3,000 chilometri quadrati.

Ovviamente subito sono partiti i gran proclami, per far contenti gli investitori e per zittire i cattivissimi ambientalisti. Il Montenegro non produce petrolio e gas, e adesso con queste nuove concessioni dell'ENI, magicamente tutto sara' risolto: il piccolo stato dell'ex Yugoslavia diventera' adesso energeticamente indipendente.

E perche' l'ENI va alla ricerca del petrolio del Montenegro?

Perche' vogliono "rafforzare" la loro posizione in Adriatico dove sono "leader" da oltre 50 anni. Vedi Ravenna e laguna veneta. In una parola, sperano di diventare i re delle trivelle adriatiche. In questi tempi dei megacolossi e' meglio per l'ENI accaparrarsi tutto quello che puo' laddove glielo lasciano fare.

Secondo vari calcoli del governo di Podgorica queste operazioni valgono almeno 97 milioni di euro.

Cosa faranno qui? Beh, secondo i documenti rilasciati dal governo del Montenegro, sara' sempre lo stesso copione: airgun, pozzi preliminari e permanenti e probabilmente anche FPSO, come Ombrina, perche' sanno anche loro che  molto probabilmente sara' un petrolio scadente. 

So che adesso ci saranno un sacco di chiacchere.  Ecco, ci siamo fatti raggirare dal Montenegro! Noi come fessi non trivelliamo Ombrina e loro si! Se lo possono fare loro lo possiamo fare pure noi!  I Montenegrini tireranno fuori tutto il nostro petrolio con la cannuccia (non scherzo, fu Prodi a parlare di cannuccie ma in riferimento alla Croazia) e tante sciocchezze simili.

Il mio punto di vista e': i primi a trivellare l'Adriatico, appunto negli anni 1950-1960 e' stata l'Italia, con l'ENI, compagnia di stato.  Siamo stati noi a dare l'esempio, che ci piaccia o no.

La Croazia, il Montenegro semplicemente arrivano 50 anni dopo. In un certo senso non possiamo troppo biasmarli. Dove eravamo noi 50 anni fa? 

E quindi, in questa ottica, avremmo dovuto essere noi, italiani, di una supposta nazione industrializzata ed emancipata, oltre che i primi a trivellare, a tendere la mano a Croazia, Montenegro ed Albania, a spiegare loro perche' trivellare quel laghetto che e' l'Adriatico non e' saggio, ed *assieme* a loro decidere una volta per tutte che l'Adriatico e' meglio chiuderlo tutto alle trivelle.

Questa sarebbe stata Politica vera, lungimirante, libera, intelligente.

Una politica in cui otto, cinque, due anni fa ci si muoveva attraverso canali ufficiali e diplomatici per creare una mega area protetta in Adratico con accordi bilaterali.

Avremmo fatto tutti un figurone a livello mondiale. Saremmo finiti su tutti i giornali del mondo chiudendo l'Adriatico alle trivelle.  Avrebbero vinto il mare, la pesca, l'immagine turistica, gli accordi di Parigi.

Gia' gli accordi di Parigi. Come ci aspettiamo che portino a qualcosa di buono se continuiamo a trivellare come forsennati? 

E quindi, di tutte queste belle cose che avrebbero potuto essere, nada. La solita miopia cieca, piccola, vile, in cui si insegue solo il miraggio a corto termine di qualche spicciolo in piu'.














1 comment:

Ilaria said...

che vergogna!!! speriamo si accorgano con l'esperienza delle altre nazioni a cosa andrebbero (e andremmo) incontro!!! Poi è uno Stato così verde e lussureggiante che fa davvero impressione il programma per il futuro. Da verde a nera. speriamo che risaviscano!!!