Il governo del Botswana ha appena rilasciato delle concessioni di estrazione di gas naturale all'interno di uno dei piu' grandi parchi naturali del mondo.
Si chiama Kgalagadi Transfrontier Park e si estende fra il Sud Africa e il Botawana, su un area di 36,000 chilometri quadrati. Vivono qui antelopi, leoni, cheetah, iene e falchi. Presto ci saranno anche le trivelle da fracking.
Meta' delle licenze e' stata venduta ad una ditta inglese dal nome ``Nodding Donkey" che sta per asino che acconsente, nel settembre del 2014 senza che nessuno degli amministratori del parco lo sapesse. La ditta si chiama ora Karoo Energy.
Le operazioni di fracking non sono ancora iniziate ma alcune attivita' preliminari sono gia' in atto, come testare il petrolio e il gas, si sentono gia le sono puzze e si vedono traccie di idrocarburi. Chi lavora nel parco e' preoccupato non solo delle operazioni di fracking in se, ma anche dell'infrastruttura che dovra' arrivare qui e tutti i rischi per gli spostamenti degli animali, la catena alimentare che li sostiene, i pericoli di inquinamento dell'acqua.
Secondo le mappe del Botswana, la meta' del parco e' stata messa in vendita nel 2014, e la
Karoo Energy ha comprato tre licenze di circa 30,000 chilometri quadrati ciascuna, assieme alle sue sussidiarie Equatorial Oil and Tamboran.
La cosa triste e' che l'industria turistica e' la seconda industria piu' importante del paese, dopo il commercio di diamanti. Con il turismo lavorano 32,000 persone qui, secondo il World Travel and Tourism Council che mantiene le statistiche.
Come sempre, si guarda solo ai profitti a breve termine, parco o non parco, e si distrugge oggi per una manciata di barili quello che potrebbe dare lavoro e prosperita' in modo sostenibile per decenni.
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