Si chiama veramente cosi'!
Assoil
Assoil
In inglese - il petrolio dell'asino!!!
ENI men in questo video:
Nicola Allegro
Roberta Angelini
Ruggero Gheller
Vincenzo Lisandrelli
Maria Carmela D'Elia
Dario Avagliano
Gianluca Massari
ENI men in questo video:
Nicola Allegro
Roberta Angelini
Ruggero Gheller
Vincenzo Lisandrelli
Maria Carmela D'Elia
Dario Avagliano
Gianluca Massari
Ma ... cosa produce questa scuola?
Beh, intanto dei bellissimi filmati stile istituto Luce per dire che e' tuttapposto. E infatti, uno dei video che si puo' scaricare dal sito inzia con una musica bella, accattivante che ti mette vigore ed entusiasmo.
Poi arriva la voce di uno di ... Milano? di Brescia? E parla di loro che coi loro accenti nordici vogliono portare "sviluppo" nel centro sud-Italia.
Che generosi!
E' Ruggero Gheller, al tempo responsabile del distretto meridionale dell'ENI, ora promosso in altri lidi.
Scorrono le immagini di un bellissimo edificio, tutto ristrutturato, bello, che pare un hotel. La sede del distretto meridionale. Gente intenta a studiare, a pensare, a guardare i file, a studiare, a fare ingegneria per "lo sviluppo nel centro sud Italia".
Traduci: come meglio bucare e ferire quella terra.
Poi arriva Dario Avagliano, Responsabile Geologia Operativa. Con lui un bosco, verde, non toccato da mano umana.
"E' qui che nasce la storia del petrolio in Basilicata."
Altri alberi. Altre foglie.
Secondo lui il petrolio sgorga naturalemente nei fiumi, anzi era gia' nelle sorgenti, e i locali lo usavano come prodotto di cosmesi, cicatrizzante. Era un "prodotto naturale" per usi medici.
Oh certo, se lo mangiavano pure il petrolio!
Mmh. Che balsamo.
E poi arriva il principe azzurro, per loro. E cioe' l'Agip che con i suoi pozzi e il Centro Oli viene a svegliare la bella addormentata lucana, con pozzi, progresso e trombe roboanti.
Si passa al responsabile del Centro Oli Gianluca Massari. Dice che il mostro sputafiamme serve per portare greggio e gas "alle condizioni giuste" per la vendita e per preparare l'acqua per la reiniezione
in un pozzo.
Acqua? Veramente e' solo banale acqua? E di quale pozzo di tratta? Dove? Vicino a casa di chi?
Suvvia, siamo nel 2015, cara ENI, non ci crede piu' nessuno a queste favole dell'innocente pozzo con acqua minerale. E poi se e' solo acqua, perche' la dobbiamo reiniettare sottoterra? Perche' non ce la possiamo bere? Perche' anzi, non ve la bevete voi, e non ci facciamo un qualcosa di ancora piu' sostenibile? Dal pozzo alle vostre pancie. Chilometri zero!
Forse perche' in mezzo a quell'acqua c'e' monnezza di vario genere che andate poi a riseppellire? Ma e' evidente che questo non si puo' dire perche' non fa parte della favola che si cerca di raccontare. E ovviamente non c'e' neanche una parola sull'idrogeno solforato e sui miasmi frequenti che la gente li vicino deve sopportare.
E ovviamente in base "agli accordi" del 1998 ci vogliono ancora piu' linee e pozzi. Come se questi accordi fossero vangelo. Ad ogni modo, questa quinta linea, secondo Nicola Allegro, responsabile operazioni del distretto meridionale, in base "agli accordi" poteranno a nuove tecnologie che porteranno ad abbattere le "gia' basse" emissioni in atmosfera. Tutto sara' realizzato entro il 2015.
Evviva!
Poi arriva Roberta Angelini, responsabile per la salute, sicurezza e per l'ambiente che ci spiega che
Hanno reti di controllo ambientale, punti monitoriaggio, monitoraggio di aria, suoni, acque superficiali e profonde. e la microsismica. E' tutto fatto in tempo reale, e certificato dall'ARPAB e poi trasferiti all'osservatorio della Val D'Agri tramite un sito internet come ci spiega Vincenzo Lisandrelli, coordinatore ambiente. Questi dati vengono poi diffusi al pubblico della Val D'Agri.
Si, a parte quando no.
Domanda: Arpab e osservatorio Val D'Agri hanno mai riportato anomalie? E tutte le volte che anomalie ci sono state, come ammette la stessa ENI, cosa ha raccomandato, detto o fatto l'Arpab e l'osservatorio? Perche' ogni tanto le centraline sono spente?
E poi si torna alla sicurezza e all'impegno ENI in questo senso. La sicurezza e' "una priorita'" dell'ENI: formazione ed informazione per prevenire i rischi. Notare che mentre parla la Roberta, nel sottofondo ci sono ninfee verdeggianti e non trivelle.
Arriva un ragazzo giovane che fa anche tenerezza con il suo cappello ENI e che dice che il suo corso di formazione e' durato otto mesi, di cui sei in affiancamento ad altri operai e che ora lavora in sala controllo. per
Torna Gheller. "ENI impiega 350 risorse" di cui circa il 60% lucani. I numeri sono in crescita, con altre 50 persone assunte nel solo 2013 "tutti giovani, tutti lucani".
Tutti disperati.
Arriva la cosa piu vergognosa secondo me, la professoressa Maria Carmela D'Elia, insegnante di matematica e fisica del Liceo Scientifico di Marsico Nuovo.
Veramente vergognosa.
Parla del progetto "scienza in classe" del portale ENI scuola - con lezioni multimediali di fisica e di scienza in generale per i suoi studenti.
Cara Maria Carmela, la scienza e' per prima cosa indipendente. Non si asserva all'ENI, non si vende per un programma multimediale, non si piega alle cose storte. La scienza e' una cosa sacra e pulita e non qualcosa di manipobile per farci il lavaggio del cervello alla gente.
Ma le mamme possibile che non si lamentano?
Ed ecco qui il risultato di questo brainwash: arriva un ragazzino, di quindici, sedici anni, che dichiara che e' stato tutto molto interessante perche' grazie a questi progetti lui ha potuto sapere "esattamente cosa succede realmente dentro al centro oli, tecniche ed accorgimenti che ci sono."
Sapere come funziona il centro oli fa parte del curriculum scolastico?
Evidentemente si. E' come se invitassero la Marlboro a spiegare cosa c'e' dentro le sigarette. Cosa possono dirti? Che e' tutto aromatico e salutare, no?
Infine arriva Elana Ruggieri, diretore consorzio turistico Calvello che ci informa che da anni sono impegnati con il "turismo didattico" e che cercano un riscontro tangibile su quello che fanno per far "conoscere il nostro territorio in tutti i suoi aspetti - energia immersa in un ambiente di straordinaria bellezza."
Cioe' pozzi che sputano veleni in mezzo alla natura e fiaccole sulfuree in mezzo ai vigneti.
Come per tutte le cose basta crederci.
La musica continua a scorrere con tutti i dati - lavoro e formazione, 2900 persone che lavorano con il petrolio, 1.16 miliardi di euro versati, 104 mila barili al giorno.
Arriva il tramonto rosso e fiammeggiante ed il video si chiude.
Le fiammate del centro oli non si sono viste, le carpe morte del Pertusillo nemmeno, la petrol-monnezza a Corleto Perticara neanche. Del fatto che la Basilicata e' sempre fra le top three piu poveri regioni d'Italia nemmeno.
Ruggero Gheller e' ora in Norvegia.
2 comments:
assoil... anche petrolio dell'ass come "sedere"!!!
Potente servizio di disinformazione.
Anzi capolavoro assoluto del fare lobby.
Spero però che lo vedano in pochi e con una coscienza critica.
Post a Comment