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Monday, August 9, 2010

Pesci al veleno




Livorno, Civitavecchia, Genova, Viareggio e Lerici in provincia di La Spezia. Che hanno in comune queste citta'? Hanno tutte industria pesante, inclusa la raffinazione, la lavorazione e lo smistamento petrolifero e una gestione scellerata del territorio e dell'ambiente, come un po' in tutta Italia del resto.

Livorno - la seconda provincia piu' inquinata d'Italia, dopo Taranto. La ditta chimica Solvay lancia in acqua 3000 chili l'anno di arsenico e mercurio e 6000 di piombo, la ditta Lucchini 9000 chili di cianuro. La centrale Enel ogni anno inquina per 800 mila tonnellate e l'ENI con 500 mila tonnellate, fra ossidi di azoto, composti a base di zolfo ed anidride carbonica.

Civitavecchia - due centrali termoelettriche Enel, una centrale di petrolio convertita a carbone, e una 'torre petrolifera' della Italpetroli a 2km da riva dove scaricano petrolio, benzina e e olio combustible e che vogliono trasformare in un rigassificatore. A 2 km da riva. Segno che una volta che l' industria pesante arriva, non se ne va piu', anzi cresce smisuratamente.

Genova - inquinamento alle stelle, raffineria Iplom nella zona Busalla che periodicamente esplode, acciaierie Italsider a Cornigliano, con il piu' alto tasso di inquinamento acustico d'Italia. Altoforni, cokerie del signor Emilio Riva, lo stesso dell'Ilva di Taranto. Il Castello Raggio demolito per fare spazio alle industrie. Alti tassi di tumori e di morti per inquinamento

Viareggio e Lerici - scarichi in mare di oli lubrificanti, Depuratori che non funzionano e che rigettano a mare fanghi di scarto.

Bene, in mezzo a tutto questo schifo, Greenpeace ha pescato vari campioni di sogliole - che la gente mangia - e ha trovato mercurio, piombo, cromo, idrocarburi, bisfenolo A, metalli pesanti, idrocaruri aromatici policiclici.

LE CONCENTRAZIONI DI INQUINANTI ERANO TUTTI OLTRE I LIMITI DI LEGGE.

E non solo di un pochino, qualche volta anche dieci volte in piu'! Molta di questa roba e' cancerogena. Li vicino ce pure un santuario di cetacei nei quali hanno trovato batteri fecali.

Come gia' detto, le leggi della fisica e della biologia non si possono ignorare.

La colpa e' dei fiumi tutti inquinati che portano in mare ogni sorta di schifezza.

La colpa e' delle industrie di cui sopra, incluse le ditte petrolifere, che scaricano di tutto e di piu' in quei fiumi, nella nostra aria, nella nostra acqua, dove gli capita.

La colpa e' degli amministratori locali e ai piani alti che non hanno il coraggio di contrapporsi veramente agli inquinatori di turno, spesso potenti e incuranti della gente, incluso il signor Emilio Riva che da Cornigliano a Taranto ha portato solo morte e disperazione.

La colpa e' del popolo che non si indigna, che non esige di meglio, che non si arrabbia, che non protesta.

La colpa e' di noi che ci rassegnamo a mangiare sogliole tossiche, cullati da una dolce vita che pian piano marcisce.


Fonti: Corriere Fiorentino

14 comments:

Anonymous said...

Sei grande, meno male che ci sei. Visto quello che dici e le implicazioni sull'ambiente della presenza di industrie pesanti, raffinerie ecc. perchè non allarghiamo il tiro e facciamo un movimento per il completo rifiuto dell'uso di combustibili fossili, sarebbe veramente grande avere lo stop a contaminazioni da tutto ciò che deriva dagli idrocarburi,come sarebbe migliore l'aria che respiriamo senza le auto. Vediamo se ci riusciamo, siamo tanti e ci dovranno ascoltare. Grazie MR

iniminimainimo said...

"La colpa e' del popolo che non si indigna, che non esige di meglio, che non si arrabbia, che non protesta."
In questo estratto c'è la più grande verità dei nostri tempi nonché la causa principale degli scempi che accadono.
La colpa di tutto lo schifo che viviamo non è dei politici ma del popolo che permette al politico di fare TUTTO ciò che vuole delle vite dei cittadini.
Io con i miei genitori sono riuscita solo ad ottenere una firma per la raccolta firme, sono svogliati e pensano solo al lavoro e alle altre banali quotidianità, non si rendono conto che se non fanno qualcosa di concreto perderanno tutto quello per cui stanno lavorando...
Grazie Maria Rita perché lavori il doppio, il triplo, il quadruplo, lavori per tutti quelli che ancora dormono e non si impegnano per il futuro dei propri figli.

Anonymous said...

Cara MR, vedo che è sempre solerte nel criticare ed attaccare a spada tratta tutto ciò che è legato a quel "qualcosa" che ci ha permesso di progredire ed arrivare fino ai giorni nostri. Vedo che non esita a pubblicare dei commenti che se in principio e utopicamente possono essere validi ma che poco riscontro possono avere nel mondo reale. Diciamo che sono ignorante e che mi/ci appelliamo alla Sua intelligenza di "Scienziato". Bene, solo criticare è facile, però non mi risolve il problema,è necessario anche proporre delle alternative a ciò che demonizziamo e che però tutti, in varie forme, utilizziamo,gli Idrocarburi. La domanda che Le faccio è la seguente: "quale soluzione concreta ci propone per sostituire gli idrocarburi?" Non cominci per cortesia con le attuali forme di energia alternativa, Lei sa benissimo che anche se coprissimo i suoli attualmente coltivati con pannelli fotovoltaici e tutte le creste dei nostri monti con pale eoliche, non si riuscirebbe a coprire il fabbisogno nazionale. Le sembrano belle le pale eoliche che attualmente deturpano il panorama dei nostri monti? Vada in giro per l'Italia e poi mi sappia dire, la Sicilia è irriconoscibile, ma basta che si rechi nella zona di Cocullo per non andare troppo lontano. Se con le energie alternative riuscissimo a coprire anche il 50% (utopia) del fabbisogno, l'altro 50% dovrà provenire ancora dagli idrocarburi. Mi dia una fonte veramente alternativa, solo allora avrebbe un senso combattere a spada tratta la forma che ora tanto ci inquina, si sforzi anche in questo senso e non solo in quello più facile e di effetto che è la sola critica. Ai tanti che la appoggiano senza porsi la domanda sull'alternativa chiedo:
Chi sarebbe disposto a rinunciare ai trasporti (auto, treni, aerei e navi),tutti mezziche usano idrocarburi come fonte primaria di energia. Continuiamo con il riscaldamento, il condizionamento, la refrigerazione, l'energia per far funzionare le industrie che ci forniscono tutto, dal cibo alle medicine, agli abiti ai beni di prima necessità. Non dovremmo usare neanche quei prodotti della chimica che ci forniscono gli anticrittogamici per le coltivazioni varie che si tramutano nei prodotti che tutti vogliamo sulla nostra tavola. L'industria della salute intesa come produzione dei macchinari e apparecchiature per gli ospedali, gli ospedali stessi. Potrei andare avanti ancora per parecchio, spero però di aver reso l'idea. Mi dia delle soluzioni alternative valide a tutto ciò. A mio avviso ad oggi non ci sono alternative, bisogna utilizzare quello che abbiamo a disposizione in tutte le sue forme, senza demonizzarne alcune per osannarne altre che da sole non ci risolverebbero il problema. Non Le sembra che l'anonimo oltre ad osannarLa abbia fatto una proposta provocatoria, vista la sua inconsistenza e inapplicabilità? Chi è disposto a rinunciare a tutto ciò che ho elencato sopra? Per non parlare dei telefonini, di internet ecc. Ragazzi miei, anche tu kyoko, impegnatevi in battaglie per un mondo migliore, ma sappiate scegliere, non disperdete le Vostre energie in battaglie "Emotive", pensate prima con la vostra testa e usate la vostra intelligenza, non fatevi trasportare dalla speculazione ed informazione pseudo scientifica.
Non so se vedrete mai questo commento, però me lo auguro.
un saluto

maria rita said...

guardi io so solo che la germania si e' posta l'obiettivo del 100% SOLARE FOTOVOLTAICO per i prossimi 30 anni mentre l'Italia programma di trivellare lo stivale da cima a fondi con proetti a dir poco folli.

Gia' ora in Germania producono 2200 GWH l'anno, contro le 35 in Italia. Chissa come fanno!

Lei si e' mai chiesto perche' l'Italia e' sempre l'ultima nel campo delle innovazioni (tecnologiche, di societa', di ambiente)?

Perche' ce gente come lei, che da anonimi, insiste sulla storia che non si puo fare niente, e occorre rassegnarsi a morire avvelenati, supini e piegati alla volonta' superiore.

Io non ci credo. Tutto si puo fare, basta inziare, basta volerlo, basta avere un ideale, basta tracciare un cammino, senza farsi mai piegare dalla negativita' e dalle cattiverie. Il resto verra' da se.

iniminimainimo said...

caro anonymous del terzo commento, prima del petrolio c'era la canapa e tutti gli oggetti che ora sono di plastica prima erano derivati della canapa. I tessuti si creavano con la canapa, persino Ford realizzò un prototipo di automobile in cui sia la carrozzeria che gli interni e persino i vetri dei finestrini erano fatti di canapa. Quest’auto pesava un terzo di meno, e anche il carburante che la faceva muovere era di canapa (vedi wikipedia alla voce proibizionismo http://it.wikipedia.org/wiki/Cannabis). Sappiamo tutti che fine ha fatto oggi la canapa, una PIANTA, che potrebbe benissimo sostituire il petrolio come faceva allora, prima del probizionismo.
La verità è che di alternative ce ne sono molte, basta la volontà di farle, il problema è che la volontà viene sempre dalle persone che non hanno potere di attuarle. Se io fossi il sindaco di Teramo bandirei la plastica come è stato fatto in Val d'Aosta, chiuderei il centro storico alle auto esclusi i residenti, potenzierei il trasporto pubblico elettrico e farei piste ciclabili a iosa. E poi diciamola tutta: rinunciare al petrolio anche senza interventi di un politico è più che possibile: io vado sempre a piedi o in bicicletta quando posso fare a meno di prendere l'auto, al mare vado in autobus e non compro più niente che sia di plastica da non ricordo più quanti anni. Per fare la spesa uso borse in tessuto e invece di usare gli assorbenti uso la mooncup. Non venga a fare lezioni di intelligenza a me, cominci lei col fare quello che faccio io, e poi vediamo se avrà ancora il coraggio di dirmi che non ci sono alternative!

Anonymous said...

VEramente le altrnative ci sono sempre state e ci sono cose che in america oggi vanno già,
come il mais, l'alcool,
oli vegetali che alimentano auto in brasile,
progetti inapplicati solo perchè c'è la forte pressione dei petrolieri.
La lobbie del potere che tira soldi al proprio impero.

Il progresso c'è sempre stato, ma senza la coscienza e rispetto per l'uomo e la natura che lo circonda , è regresso.
Il dover andare al mare e ricoprirsi di oli e solventi delle navi che puliscono le loro cistenre in porto,
il dover respirare sostanze cancerogene delle fabbriche da dentro le proprie case, il correre freneticamente verso il guadagno del singolo disruggendo aria mare e tutto quello che ci circonda ci porterà a dover cercare un'altro pianeta per viverci, questo è regresso.

Questo per rispondere all'anonimo,
ci sono tante fonti da applicare, se venissero applicate in modo intelligenti tutte o almeno le più consone con l'ambiente a cui fa parte,
il petrolio non finirebbe tra pochi decenni, invece ci si sta concentrando solo su questo solo,
sfruttando un bene che se applicato con giudizio potrebbe durare molto di più e fare meno male al proprio territorio, perchè quello non ce lo ridarà nessuno,
una volta andato ci accontenteremo delle foto dei nostri nonni.


Nicola.

giacinto2000 said...

per l';anonimo provocatore: chi e' pseudoscientifico qui sopra sei solo tu. Non porti nessun dato, non citi nesuna fonte e dai il via a tutta una serie di falsi stereotipi e luoghi comuni. La Sicilia e' irriconoscibile per cosa? Passi da un argomento all'altro senza logica,mettendo tutto in un grande minestorne. Facci il piacere, sparisci dalla faccia della terra, infame.

Anonymous said...

Ricordiamoci però che il petrolio comunque tra 20 30 anni finirà.
C'è lil venuezuela , grandi giacimenti con compagnie provenienti datutte lew parti del mondo,
dove un pieno di "GASOLINA" ( benzina) costa 12 dollaro, si avete capito bene, fai il pieno con un solo dollaro.
Il consumo è indiscriminato, i giacimenti non hanno una durata infinita e tra pochi decenni inizierà a scarseggiare,
allora come finirà l'umanità ?
secondo il nostro furbo anonimo provocatore dovremmo rimanere appiedati?
ah si scoprirà che può andare bene l'idrogeno, il mais, l'olio di colza, le macchine elettriche o imbride,
ma và?
prima non sapevamo di queste risorse.
Beh allora carissimo anonimo, inizia ad abituarti a non utilizzare la macchina se credi che sia l'unica energia,
noi non abbiamo problemi, compreremmo anche una elettrica o ad idrogeno.

Nicola

P.S.

Ad ortona siete stati fantastici,
La prima relazione è stata bellissima, leggera e ben approfondita,
mi ha fatto accapponare la pelle a pensare cosa volesse dire, bravissimo, poche parole ma profonde,
magari ci fossero stati i grandi sostenitori della petrolizzazione,
chissà come avrebbero ribattuto eh eh

davide said...

1- okkio anche quando comprate il pesce straniero :
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/08/18/la-truffa-dei-pesci-low-cost/51083/

2-in tutta questo bell'elenco di "idromunnezza",permettetemi,da campano, di ricordarvi anche il fiume sarno, il più inquinato d'europa.
le molte concerie grazie ai blandi controlli , scaricano di tutto...

davide baldi said...

per anonimo delle h3,23 del 10 cm.
poiché con presunzione (tipica di chi ignora la materia) chiede alla prof. D’Orsogna di non cacciare fuori la storia delle energie rinnovabili,
gliela caccio io, che non essendo professore, magari la metterò più a suo agio!
in verità mi dà noia scrivere per illuminare (uso termine da lei utilizzato) chi si è ben guardato dal firmare ( forse perché non troppo convinto delle proprie argomentazioni?), e soprattutto che dimostra poca inclinazione al dialogo.
nel caso ci dovesse ripensare,qualificandosi, le dichiaro mia piena disponibilità a spiegarle anche telefonicamente la rava e la fava su tutto ciò che riguarda la sostenibilità in generale, e le energie rinnovabili in particolare , per dimostrarle che con una impostazione diversa dell’attuale è possibile raggiungere l’autosufficienza con investimenti decisamente inferiori (considerando tutto il ciclo) a quelli richiesti da nucleare e petrolio, e soprattutto evitando di rendere questo pianeta sempre piu invivibile e disastrato.
se poi non si fida della mia modesta persona, la invito a leggere libri di studiosi decisamente più autorevoli, come jeremy rifkin o joseph stiglitz, amory lovins, von weizsacker, rubbia o zanotelli, sante letture che le permetterebbero di avere una visione più ampia e soprattutto corretta, nonchè di scrivere con cognizione di causa, evitando di alzare inutili polveroni e chiacchiere da bar (o da parlamento,che è lo stesso!) che creano solo confusione, e non fanno onore alla sua persona.
per incuriosirla le lascio un dato: sa quanta irradiazione solare ogni istante raggiunge un metro quadro di deserto esposto al sole alla latitudine equatoriale? 1367 W , una bella potenza eh?
per onestà intellettuale le dico di più: considerando alcuni coefficienti correttivi dovuti a fattori come (opacità atmosferica,rotazione terrestre,latitudine,etc.), quel valore in italia scende fino a circa 1/3 , e nonostante tutto, risulterebbe più che sufficiente per liberaci da petrolio ed atomo!
se riuscissimo ad imbrigliare questa enorme energia che ci arriva gratuitamente dal Sole ,
basterebbe un pezzetto di deserto equivalente ad un quadrato con latoo di 200km per soddisfare tutta l’esigenza mondiale! circa le esigenze europee, c ‘è un progetto assolutamente realistico della trans-mediterranean renewable energy cooperation che porterebbe in europa attraverso linee di correnti continue ad altissima tensione (high-voltage direct current),l’energia prodotta nel deserto.
progetti che implementati dalla microgenerazione , ci darebbero un surplus di produzione!
senza dimenticare che non esiste solo il fotovoltaico, ma il Sole può essere sfruttato anche con solare termico, termodinamico , termico a concentrazione, etc. e ci sono anche altre rinnovabili come le biomasse,la geotermia,le maree, correnti marine, etc.
circa la sua ripugnanza davanti alle slanciate ed armoniose pale eoliche ,sa che la torre eiffel, oggi osannata da milioni di turisti (come del resto i mulini olandesi), fu aspramente criticata alla sua inaugurazione all’expo di parigi più di 120 anni fa, proprio a causa del millantato impatto paesaggistico?e pensi che non faceva risparmiare neanche un kg di anidride carbonica!!
allora forse sarà anche un problema culturale?
allora forse sarebbe meglio ABITUARSI alla bellezza/bruttezza ,a seconda dei gusti, delle pale eoliche (che tra l’altro ora non fanno neanche più rumore grazie a nuove ruote dentate), piuttosto che bruciare petrolio/carbone o produrre scorie radioattive che ancora oggi NON SAPPIAMO COME TRATTARE tanto che le nascondiamo sotto la martoriata terra africana sperando che lo tsunami -come è successo- non le porti a galla?

davide baldi said...

non dico di installarle un parco eolico nella valle dei templi, però meglio una pala eolica off shore ,che un pozzo petrolifero!!
concludo dicendo che bisogna sempre ricordare che l’energia più green è sempre quella risparmiata!( Negawatt)
capirà bene che quindi con massicci interventi di efficienza energetica e gestione dei trasporti , si potrebbero evitare enormi sprechi, abbassando la domanda energetica e permettendo a tutti e 6,5 mld di esseri umani di vivere in modo dignitoso.
Cordialmente ,davide baldi

davide baldi said...

ps mi permetto un’ ultima riflessione.
vorrei chiarirle una cosa fondamentale, che leggendo suo post, mi pare le sfugga: non siamo nel medioevo , era in cui il genio di una sola persona poteva risolvere grossi problemi quasi integralmente , bensì siamo nel xxi secolo, e le cose funzionano molto diversamente.
emergenze planetarie, qual è la questione energetica, non possono essere affrontate e tanto più risolte da una sola persona, per quanto dotata di numerosi talenti! sono problemi risolvibili con una sinergia di figure e sforzi: in primis grazie al lavoro di migliaia di scienziati, che danno soluzioni tecniche, e poi dalla politica che dovrebbe adottarle nell’interesse della comunità.
cerchi di capire che oggi non può esistere,(dato lo sviluppo tecnologico) un Leonardo che risolva tutti i problemi tecnici e non !!!
dai dipartimenti di matematica e fisica arrivano contributi fondamentali per l' innovazione e lo sviluppo, che poi solitamente l’ingegneria, la fisica tecnica, chimica applicata etc. usano per realizzare soluzioni per l’industria, cioè per le produzioni in serie.
e fin qui tutto funziona piuttosto (tra tante difficoltà,soprattutto in italia) bene, il grosso blocco si ha a livello politico!
Tra l’altro le ricordo che la dottoressa è un matematico/fisico e che, anche se parla con competenza del problema petrolio (PERCHè HA STUDIATO PER BEN 3 ANNI NEL SUO TEMPO LIBERO SENZA PERCEPIRE UN EURO DA CHICCHESSIA GLI EFFETTI CAUSATI DELL’ESTRAZIONE PETROLIFERA), il suo attuale mestiere non è risolvere i problemi energetici mondiali, ma evidentemente insegnare e fare ricerca nel suo settore specifico!
tuttavia ognuno nella società oltre ad avere un proprio lavoro, se dotato di grosso senso civico,giustizia sociale e coraggio, può tranquillamente denunciare degli illeciti o criticare delle assurde e irragionevoli scelte tecniche e politiche (CON DATI E STUDI SCIENTIFICI),e soprattutto un tale nobile comportamento non implica poi dover anche trovare soluzioni,che tra l’altro già esistono.
In italia il problema è politico,il problema è che noi abbiamo un ministro dell’ambiente laureato in scienze politiche(o qualcosa del genere),
il problema è che si mettono al primo posto gli interessi delle singole lobbies , anziché delle comunità. penso che se avessimo come ministro ambientale la prof. D’Orsogna , in un paio d’anni azzereremmo l'enorme gap fotovoltaico con la germania, e rispetteremmo – anzi supereremmo- la flebile quota impostaci dal protocollo di kyoto,senza proroghe e sotterfugi..

del resto lei si permette di scrivere delle fandonie, pur dichiarando di non avere competenze specifiche.
curioso: in italia la libertà di espressione vale solo per gli incompetenti?? chi ha invece competenze secondo la sua visione, dovrebbe tacere ? forse perché dà fastidio?? ma valà..

Unknown said...

Non ci dimentichiamo dei due poli petrolchimici siciliani: Gela e Priolo

Guardate che bei pesci ha trovato una biologa marina da quelle parti...

https://www.youtube.com/watch?v=k0QQxV0isdk

Unknown said...

Non ci dimentichiamo dei due poli petrolchimici siciliani: Gela e Priolo

Guardate che bei pesci ha trovato una biologa marina da quelle parti...

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