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Sunday, June 13, 2010

Louisiana: 50 giorni dopo



Il pozzo della Louisiana non e' ancora stato tappato e oggi dovrebbe essere l'ultimatum che il presidente Obama ha dato alla British Petroleum - soprannominata qui British Polluters - per farlo.

La BP dice che non ha le capacita' per raccogliere tutto il petrolio in giro almeno fino alla fine di giugno - inizio luglio.

Il petrolio e' arrivato in Louisiana e in Alabama. Obama ha detto che se fosse per lui avrebbe licenziato il capo della BP - Tony Hayward. Si parla di sospendere il pagamento dei dividendi della BP e si usare quei soldi per i risarcimenti alle persone affette dall'inquinamento. I danni eccedono il miliardo di dollari.

Il primo ministro inglese Cameron dice che la BP e' importante per l'economia inglese, mentre il sindaco di Londra, Boris Johnson, dice che e' "preoccupante" che una cosi' importante ditta inglese venga cosi' ripetutamente schernita in ambito internazionale.

Lo vada a dire a quelli che vivono laggiu'.

Intanto un po di cifre, come le riporta il Los Angeles Times:

1) Sono stati riversati in mare fra 1 e 2 milioni barili di petrolio. Cioe' fra 160 e 320 milioni di litri di petrolio. E' il diciannovesimo piu' grande disastro petrolifero del mondo e di tutti i tempi, e il piu' grande della storia d'America. Quello della Exxon-Valdez fu di circa 40 milioni litri di petrolio.

2) Secondo le muove stime, ogni giorno escono circa dai 320 mila ai 640 mila litri di petrolio. Dopo gli interventi del 3 giugno 2010, quando i robot della BP hanno accidentalmente danneggiato l'oleodotto sotterrraneo, il flusso di petrolio e' aumentato.

3) Di tutto quel petrolio, solo una piccola parte e' stato catturato o bruciato: 125 mila barili sono stati inceneriti e 100 mila catturati. Tutto il resto e' finito in mare, sulle spiaggie, sui corpi degli animali.

4) La BP e' stata criticata per avere usato dispersanti tossici, che hanno solo il compito di spezzettare il petrolio farlo sommergere un pochino - cosi' non si vede. Infatti ci sono varie bolle estese di petrolio semisommerso.

5) Non si sa dove andra' tutto a finire. Se il flusso non si ferma, e se le condizioni climatiche sono "giuste" il flusso di petrolio potrebbe anche fare il giro della Florida e finire nell'Atlantico.

Ma a noi in Italia nulla di tutto questo succedera' mai. La Petroceltic, l'ENI, la MOG, la Vega Oil, la Northern Petroleum, la Cygam Gas e tutti i loro amici, sanno quel che fanno e noi siamo tutti al sicuro con i pozzi a 5km da riva.

Ancora di piu' ne e' certo l'immobile Gianni Chiodi che non succedera' niente.

4 comments:

davide said...

bruciare il greggio è una soluzione
pessima,spero si fermino a 125'000l!
l'uso dei composti chimici per immergerlo "lievemente" è una furbata piuttosto diabolica:ma qualcuno li controlla i tecnici bp??
bè,ormai sono rassegnato ad aspettare l'oil sulle coste portoghesi con i sacchi di capelli..:-(

Anonymous said...

e in italia nessuno ..ma proprio nessuno è saltato sulla sedia, si è preccupato di analizzare la situazione, niente..tutto tace.
E' quasi uno sport nazionale paragonabile al calcio la disciplina di "vediamo chi tiene meglio la testa sotto la sabbia".
Oggi sono proprio scoraggiata
giovanna bellizzi policoro

Anonymous said...

noi italiani siamo bravi ed ottimisti,tutto andra'bene.Dormiamo tranquilli.

Anonymous said...

Ieri sera c'era il senatore DI Stefano in televisione su tele 9,
parlava dei rischi che comportano i tralicci ad altissima tensione che porteranno la corrente dall'albania a gissi.
Diceva che è più grave dei pozzi di san vito, l'inquinamento da campo magnetico sarà grandissimo.
Parlava del fatto che il parco con i pozzi di san vito non hanno problemi a coesistere però di fronte alle crepe di un dissesto idrogeologico a vallevò diceva che se nascerà il parco non potrà più essere guarito perchè fare iniezioni di cemento per consolidare la frana è inquinante.
Caspita, cemento = inquinamento, pozzi di petrolio no ?

Che sto petrolio sia biologico e salutare?
quasi quasi mi faccio fare la ricetta dal medico.

Nicola.
Nicola.