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Wednesday, August 5, 2009

Petrolio lungo le spiagge del Texas


La notizia che voglio raccontare oggi la lessi mentre ero in Italia, e avrei voluto parlarne mentre ero li. Sono stata al mare per un paio di giorni, e ogni volta mi veniva il magone a pensare a cosa sta succedendo nell'ignavia totale al nostro Adriatico.

Come abbiamo ricordato piu volte l'unico posto degli USA dove si puo' trivellare vicino alla costa e' il golfo del Messico, cioe' il larga parte il mare davanti al Texas e un pochino negli stati confinanti di Alabama e Louisiana.

Dei pesci inquinati dell'Alabama abbiamo gia' parlato qui, l'anno scorso. Questo articolo invece, da parte della CBS parla di misteriose palle di petrolio che sono apparse su una spiaggia texana, chiamata South Padre Island il 23 luglio del 2009.

Hanno dovuto chiudere la spiaggia e raccolto circa 400 galloni di petrolio lungo un segmento di circa un miglio, cioe' 1500 litri di petrolio lungo un kilometro e mezzo di costa piu' o meno. Praticamente per un chilometro e mezzo la spiaggia e' stata riempita da macchie di petrolio simili a quella nella foto di sopra. Non si sa bene da dove venga questo petrolio, ma non e' da escludersi che sia collegato, guarda caso, alle estrazioni di petrolio fatte in mare e che disturbano il sottosuolo. Altri dicono che e' dovuto agli impianti estrattivi in Messico, ed altri ancora che invece e' un fenomeno "naturale". Tutto puo' essere, anche se questi fenomeni "naturali" in altre parti non si registrano.

Intanto in Texas hanno gia' pulito tutto, e piu' o meno la spiaggia tornera' come prima - finche' non ci sara' il prossimo piccolo o grande problema.

La domanda e': e' questo che vogliamo anche noi per il nostro mare? Cosa ne dicono e pensano gli alberganti, i gestori di stabilimenti turistici lungo la costa teatina, teramana, pescarese? Sono preparati gli enti turistici e marittimi ad affrontare rischi collegati all'industria petrolifera - piccoli e grandi - nel nostro mare?

Piu' interessanti dell'articolo sono i commenti su vari siti. Ecco cosa dicono alcune persone che vivono li:

Don't eat the fish. Full of PCBs and other nasties from the oil and chemical industry. Very sad and a real loss. Back in the 60's it was a nice place. Clean, Great fishing swimming, we used to get ice chests full of Big Blue Crab in Galveston Bay [...]. The republican mind set has turned it into a cesspool - a chemical dump.

Sadly, with Galveston as our closest beach, "tar" and oil globules have been a beach staple since the 60's.

Texas getting hurt by their oil drilling, and they wonder why FL doesnt want the drilling!

Where is the tar/oil coming from? HELLO! See all those oil rigs out in the distance?

Non mangiate il pesce, e' pieno di PCB (un composto organico con effetti simili alla diossina) e di altre schifezze che vengono fuori dall'industria petrolchimica. Molto triste e davvero una gran perdita. Negli anni '60 era un gran bel posto. Pulita, si pescava bene, si nuotava bene. Riuscivamo a prendere scatole intere di granchi blu nella baia di Galveston [...]. La mentalita' repubblicana ha trasformato la zona in un pozzetto nero - una discarica chimica.

Tristemente, con Galveston vicina, "catrame" e palle di petrolio sono una realta' dagli anni '60.

Il Texas e' stato danneggiato dalle trivelle, chissa' perche' non le vogliono in Florida...

Da dove viene tutto questo petrolio/catrame? Buongiorno! Ma le vedete quelle piattaforme al largo?

6 comments:

SinceraMente said...

Le cose cambiano...dice mio zio !!!
E infatti ecco la dimostrazione di come si comporta chi, fino ad un certo punto, pare non accorgersi di tutto quello che gli capita intorno ma tutto d'un tratto corre ai ripari e lo fa in maniera massiccia ( beh 600 mln di dollari non sono bruscolini e nemmeno uno specchietto per le allodole tipo la joint-venture del duo papi-Sarkò "U.N.A. SRL" -. Qui un esempio di lungimiranza un tantino tardiva da un lato e di ostinata ottusità dall'altra ( perchè pensare alle correnti marine per produrre elettricità oppure alle alghe oppure alle isole eoliche .... molto meglio bucherellare qua e là i fondali marini cospargendoli di fanghi perforanti di non si saprà mai quale micidiale composizione per estrarre una melma corrosiva, maleodorante, densa e portatrice di non si sa quali sciagure... leggete prego !
http://www.pianeta.it/energia/biocarburanti/la-esso-produrra-biodiesel-dalle-alghe/

peccato che c'è chi ( una nostra vecchia conoscenza.... fa ancora lo struzzo dicendo di non aver bisogno nè di alghe, nè evidentemente di "sfruttare" in modo pulito il mare .... il solito cane geneticamente modificato )!!!!

guardate pure, prego:
http://www.youtube.com/watch?v=-3IrZ8662r0

Quindi che fare???? possiamo ancora credere ai prestigiatori di casa nostra ???
SALUTE A TUTTI !!!

wanadobee said...

il sistema Abruzzo:

http://www.repubblica.it/2009/08/sezioni/politica/caso-cicchitto/caso-cicchitto/caso-cicchitto.html

Andrea Pagano - Monza (1) said...

Ciao Maria,

Ciao SinceraMente,

ho una bella notizia: la compagnia petrolifera "Po-Valley" ha rinunciato alle esplorazioni alla ricerca di petrolio nel Parco regionale del Curone, nonché riserva naturale (in provincia di Lecco; per approfondimenti si veda il sito del Comitato civico http://www.noalpozzo.org/) dopo aver "preso atto che l'atteggiamento della popolazione non si confaceva alla buona riuscita della missione" (o qualcosa del genere); dopo questa vittoria dei sindaci e dei cittadini locali rimane però la amara constatazione di come quelle autorità che parlano di "tutela e valorizzazione del territorio" sembrano lasciare che le cose vadano tacitamente "per la loro strada", sperando forse di averne un profitto personale, opponendo alle interrogazioni dirette o atteggiamenti arroganti o semplice silenzio. Complimenti!

Ho letto oggi questa notizia Ansa che parla di un Ingegnere che è diventato autosufficiente dall'elettricità e dal petrolio: si veda il sito
http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_1623901822.html
E' notevole come questo articolo sia stato messo "in primo piano", mentre i nostri telegiornali si guardano bene da riferire notizie e particolari dalle conseguenze "eversive" come oggi:

- "molti stati hanno o vogliono la bomba atomica come Iran e Corea d.N.", trascurando che proprio noi in Italia ne abbiamo una bella scorta a Vicenza, come se fossero dettagli di poco conto,

- o come la notizia della joint-venture tra ENI e la compagnia nucleare francese (alle quali forse allude SinceraMente) che avanzano a carro armato sui risultati di un referendum "ormai scaduto", come se gli Italiani “non dovessero riflettere”

o come questa:

- 25 Luglio 2009, il ministro Calderoli rifiuta di apportare le modifiche richieste dal ministro dell' Ambiente, on. Prestigiacomo, al Decreto Anticrisi (art.4), di fatto estromettendo il suo ministero da ogni competenza in relazione alla costruzione di impianti destinati alla produzione di energia (più o meno; si veda il sito del Ministero per l' Ambiente). Qualche giorno dopo, alcune delle modifiche sono state comunque accordate dal presidente Berlusconi.

(Continua)

Andrea Pagano - Monza (2) said...

Il totale silenzio sulla questione mi è sembrato così riprovevole non solo per il fatto di quanto ciò indichi una volontà di distruggere arbitrariamente il patrimonio naturale, perdipiù annullando LEGALMENTE qualsiasi iniziativa locale di dissenso (risuonano le recenti parole dell' on. Silvio Berlusconi: "userò la forza contro tutti coloro che contrasteranno la costruzione delle grandi opere"), ma soprattutto per il fatto che il servizio giornalistico PUBBLICO non reputa importante la salute dei cittadini italiani, omettendo completamente riferimenti su eventi della politica di tale consistenza (preferendo somministrarci gli intrallazzi del principino o del famoso calciatore del quale si interessa molto proprio anche l'on. Silvio Berlusconi, sempre così impegnato in politica) e oltretutto si dimostrano spesso complici di quegli stessi poteri contribuendo alla costruzione di un’immagine da bassifondi o da patetici cavernicoli delle persone che vorrebbero un’economia più ecologica. Complimenti! Ma non solo "complimenti", perchè nei miei ridicoli limiti e, noncurante dell'etichetta di mitomane, ho descritto questa vergognosa situazione in una lettera intitolata "Diritti umani e Tecnocrazia in Italia", destinata a diversi uffici della Commissione Europea, dove, parafrasando la mia Bibbia, il testo del dott. Robert Jungk: "Lo stato atomico - Come il ricatto energetico può tradursi in ricatto politico totalitario", esprimevo la mia preoccupazione per la modalità in cui il problema dell'approvvigionamento energetico viene portato avanti in questa repubblica, ovvero di come questo processo dell’ approvvigionamento energetico persegua una linea di durezza repressiva non immune da slanci quasi religiosi, e perfettamente descritta in questo testo degli anni '70 (con tanto di profezia sul successo del Grande Fratello, un programma che ci dovrebbe abituare a fatto di essere spiati), e con inevitabili riferimenti agli episodi di Genova e della Val di Susa: è noioso ricordarlo? Leggevo solo pochi giorni fa una vecchia dichiarazione resa alla BBC da Claudio Giardullo, Segretario nazionale del Sindacato di Polizia: "Nei mesi prima del G8 di Genova, il Governo ha costruito una legge e una strategia dell’ ordine di tipo militare, il cui scopo era di avere un contatto molto duro e pesante nel mantenere legge e ordine”; fonte:
http://news.bbc.co.uk/2/hi/europe/4217629.stm

Spero che si apra un inchiesta europea sul diritto alla salute dei cittadini abruzzesi.

(Continua)

Andrea Pagano - Monza (3) said...

Stiamo davvero andando in questa direzione di un rassegnato totalitarismo? Quali sono le potenze che gestiscono il gioco? Non si può attribuire tutto al solo Presidente del Consiglio, è inutile dirlo.

Ma purtroppo per noi tutti, anzichè perseguire attivamente intelligenti e innovative soluzioni ("6 anni di ammortamento per l'emancipazione definitiva dalle reti energetiche", racconta l'Ingegnere di cui sopra, che va messo a confronto con "10 anni per costruire una centrale nucleare”) noi stupidi parassiti di questo pianeta preferiamo cedere (è tutta colpa nostra, sì!) al marketing e alla pigrizia: non c’è solo il petrolio: ho assistito a uno spaventoso documentario ieri sera, dal programma (Rai TRE) "C'era una volta": si veda il sito dove è possibile guardare i filmati
http://www.ceraunavolta.rai.it/category/0,1067207,1067027--1052,00.html

l'argomento era l'induzione al consumo di ansiolitici perpetrato dalle case farmaceutiche americane tramite pubblicità e suggestione, con l'invenzione di nuove patologie cliniche per giustificare normali comportamenti quali timidezza, nervosismo mestruale, difficoltà di concentrazione...(se si costruiscono mine antiuomo a forma di giocattolo, cosa c'è da stupirsi?); mi faccio un vanto nel dire che una terapia ansiolitica è stata prescritta pure a me ("questo Lorazepam sostituisce il buon vecchio Tavor"), che mi guardo bene da seguire. Questa è la società dei bisogni indotti, ma non mi capacito come possiamo essere così stupidi da caderci sempre.Lo stesso programma si era però occupato nelle puntate precedenti del petrolio in Africa: io credevo che la situazione in Darfur fosse determinata da soli motivi di fanatismo religioso, invece vengo a conoscenza che quelle regioni sono immense miniere di petrolio e uranio. Come in un incubo, la realtà è addirittura peggio: sapere che quei poveri africani sono sterminati a migliaia ci toglie finalmente un peso di dosso!

(Continua)

Andrea Pagano - Monza (4) said...

Sono arrabbiato perché gli Italiani sono un popolo troppo passivo, frivolo, attaccato a vecchi sogni di gloria e di vanitoso successo sociale, e eleggono i loro rappresentanti per farsi allacciare le scarpe. Eppure, come penso, sono anche le vittime di una disinformazione cronica e di una svendita all’ingrosso di carne umana che ha colpito le generazioni di adolescenti di oggi, a vantaggio dei “figli di” che li comanderanno domani, peggio di oggi, come un pecoraio cattivo picchia le sue pecore. Questo è l’uomo: mille uomini che hanno paura di uno solo.

Ciò che è alla base del mucchio non verrà mai utilizzato. Chi è in prima linea non sopravvivrà alla battaglia. Eppure nessuna di queste cose è sprecata: se non ci fosse la base, o soldati in prima linea, non si potrebbe semplicemente procedere.

Mosè non vedrà mai la terra promessa. Forse non vedrò mai un mondo senza pozzi di petrolio o senza centrali nucleari costruite come se fossero chiese di una nuova religione; inoltre, altri mali peggiori aspettano l’umanità del futuro. Ma impegnarsi in quello che si crede, pur sapendo che si è una goccia nell’oceano e che migliaia di altre persone si dovranno sacrificare per quella causa, fa capire che niente è veramente inutile.