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Saturday, December 20, 2008

Fra il dire e il fare ...


"Svegliarsi. Assumersi le proprie responsabilità. Fare pressione. È compito dei cittadini, degli elettori. Ognuno secondo la sua idea politica, ma secondo una richiesta sola: che si cominci a fare sul serio, già da domani."

Roberto Saviano


Credo che in questi giorni tutti abbiano letto le dicharazioni di Gianni Chiodi sul petrolio. Come leggo da Prima da Noi:

"Gianni Chiodi, ribadisce il "no" al Centro Oli del nuovo Governo regionale, e spiega che «l'intervento del Consiglio dei ministri è stato reso indispensabile dalle insanabili illegittimità portate dalla Legge regionale».
«In particolare», spiega Gianni Chiodi, «al momento dell'approvazione della legge, il consiglio regionale – a seguito delle note vicende giudiziarie - poteva deliberare esclusivamente provvedimenti urgenti ed indifferibili. Inoltre la Legge regionale presentava ulteriori gravi illegittimità tecniche che rendevano inevitabile la censura del Governo»."


Queste parole mi lasciano molte perplessita':

1) Se lui sapeva che la legge regionale avesse dei difetti o potesse essere impugnata dal governo centrale, perche' non l'ha detto in campagna elettorale? Perche' questo viene fuori tre giorni dopo le elezioni?

2) Anche se fosse vero che il governo centrale ha il diritto di impugnare questa legge, il nostro governatore COSA INTENDE FARE per evitare la PETROLIZZAZIONE DELL'ABRUZZO?

3) Della raffineria di Ortona lo sanno tutti, anche i bimbi. Io sono invece preoccupata per quelle comunita' che non sanno nemmeno di essere interssate da astrusi progetti di trivelle. Penso al teramano, penso alle comunita' montane della Maiella, penso ai paesini piccoli, dove sara' piu' facile andare avanti con gli scellarati progetti petroliferi. Penso al mare che non ha diritti e non e' giusto.

4) Io non sono un avvocato, ma leggendo i vari email che ho scambiato con addetti comunitari, sono convinta che se il governo centrale si oppone alla nostra legge regionale andiamo incontro a violazioni del trattato di Aarhus che dice che il parere delle popolazioni locali e' VINCOLANTE quando si tratta di estrazioni petrolifere. VINCOLANTE.

5) Ricordo che adesso il presidente della regione e' Gianni Chiodi, e non e' accettabile dire: e' stata colpa di Giovanni Pace o di Ottaviano Del Turco, gente che pure ha delle responsabilita' enormi, se siamo arrivati fin qui. Ma dal 15 dicembre le responsabilita' sono tutte di Gianni Chiodi. Non ho mai sentito Obama dire solo: "e' colpa di Bush", piuttosto dice: "io faro' queste cose per rimediare a cio' che di sbagliato e' stato fatto prima di me".

6) Chiodi dice che ha "già concordato con il Ministro degli Affari Regionali Raffaele Fitto, che una volta insediato il nuovo consiglio regionale nella pienezza delle sue funzioni, sarà approvata una nuova legge regionale che riprenda le finalità di tutela della costa teatina, ma che sia scevra dalle gravi illegittimità oggi inevitabilmente censurate».

Quali sono queste gravi illeggettimita'? Come sara' la nuova legge e come differira' da quella passata? Ce le possono spiegare anche a noi gente comune? Soprattutto CI VUOLE UNA LEGGE CHE COPRA TUTTO IL TERRITORIO REGIONALE. Non accettero' una leggina che dica "la raffineria di Ortona no, ma ad Avezzano, Treglio, Pineto o Gissi si". Non voglio fra due anni ricominciare tutto daccapo in un altra citta'.

Continuo a sostenere che ci vuole una moratoria pluriannunale di 20/30 anni e che copra l'intera regione.

Il resto sono chiacchere, propaganda, e mancanza di coraggio.

Fonti: Primadanoi, Primadanoi 2

16 comments:

Anonymous said...

LUNEDI NEL BLOG LIBERTA' DI PAROLA CI SARA' L'INTERVISTA AL CITTADINO CHE HA DENUNCIATO GLI AMMINISTRATORI ORTONESI ALLA MAGISTRATURA DI CHIETI....ALLA FACCIA DEI GIORNALISTI LOCALI!!!

wanadobee said...

Il piano di Chiodi e del PDL e' chiaro: il governo nazionale gli cancella la legge regionale mentre chiodi diceh che lui, dopotutto che ci puo' fare s ela leffe era sbagliata ? Poi fara' qualche altra legge lui ma gia' comincia a parlare solo di costa teatina e non piu' di regione abruzzo

Come dire, ai rompiscatole del chietino non gli facciamo il centro oli, tanto noi poi abbimao tutto il resto della regione a disposizione.

Anonymous said...

Se Chiodi vuole fare il furbo, Costantini ha l'obbligo di muoversi, dire la verità e battersi con tutti i suoi mezzi, prima che gli Abruzzesi saranno costretti a diventare come gli abitanti di Gissi, essere esclusi “completamente” delle pubbliche decisioni.
Se non lo farà, significa che tutti gli schieramenti politici sono d’accordo, in maniera compatta lavorano per isolare e ridurre sempre di più il numero dei cittadini contrari alla raffineria.

Anonymous said...

signori,calma BERLUSCHIODI ha impugnato la proroga di ottobre,
la legge votata a marzo rimane,
per questo motivo possiamo dire tranquillamente che il sindaco degli abruzzesi(CHIODI)ed il(o)s-governatore(BERLUSCONI)sono semplicemente due mentitori malavitosi indegni di parlare a nome e per conto degli abruzzesi onesti.
mi spiego:se veramente ci sono delle illegittimità perchè non hanno impugnato la legge di marzo?
risposta:con una nuova legge farsa andranno a cancellare le protezioni della legge 2 del 10 marzo.BRAVI SOSTENITORI DEL PDL,VERGOGNA SUDDITI SCIOCCHI.

Angelo said...

Confrontandomi on line con sua maestà (rieletto) ex assessore all'ambiente Franco Caramanico e con i suoi sostenitori ho scoperto due cose.

1) il DM che autorizza il centro oli e le operazioni di trivellazione può essere revocato in qualunque momento. Infatti Caramanico in campagna elettorale commentò: "Berlusconi invece di fare spot, revochi il DM che autorizza il centro oli".

2) approfondendo poi la questione con un suo sostenitore, quest'ultimo sosteneva che lo stesso Governatore ha potere di ritirare unilateralmente le autorizzazioni.

Non so se siano corrette queste cose, ma apparirebbe alquanto assurdo che ne governo centrale ne governatore regionale abbiano il potere di fermare un simile iter.

Se ciò è corretto comunque la truffa ai danni degli abruzzesi da parte del governo è ben evidente. Il DM 19.02.2002 poteva esser ritirato in qualsiasi momento. E' stato ridicolo, da parte dello stesso elettorato del PDL, non chiederne il ritiro minacciando l'astensionismo in caso di rifiuto.

Prego qualcuno di controllare queste cose che ripeto, son venute fuori in un confronto sul blog di Franco Caramanico. Nel caso di si penso che sia abbastanza evidente come la reale volontà di fermare la petrolizzazione della regione non vi fosse ne prima, ne tantomeno ora.

angelo primavera
www.imenestrelli.it

Anonymous said...

ecco un'articolo

http://www.repubblica.it/2008/12/sezioni/cronaca/pescara-megastore/pescara-megastore/pescara-megastore.html

molto inquietante, tutte cose che sappiamo ma lette tutte insieme in un colpo solo molto difficili da digerire!

Anonymous said...

salve,dopo due mesi sento la necessità di tornare ad esprimere la mia opinioni su quanto accaduto in questo periodo elettorale e post-elettorale.
Sono d'accordo con l'anonimo che mi precede,a sostegno della sua tesi voglio ricordare a tutto il popolo del no al CENTRO PETROLI di feudo che,il nuovo eletto presidente della nostra regione ha abdicato a favore del suo mentore-padrone pubblicamente, appena eletto ha dichiarato di sentirsi sindaco degli abruzzesi,forse lui non riesce a percepire compiutamente la differenza sostanziale tra il ruolo di governatore e quello di sindaco.
Io ritengo che questo difetto abbia origine dalla sua formazione di tipo scolastico.
Il signor CHIODI si è formato culturalmente alla LUISS:nota scuderia dei POTERI FORTI,luogo dove l'unico interesse è formare tecnicamente,togliendo libertà di pensiero e capacità critica,il personale che deve gestire i meccanismi della macchina burocratica del sistema artificioso,creato da loro per controllare e dominare i popoli, di sopravvalutazione dei beni materiali e la conculcazione della libertà dell'uomo a vantaggio del primato dell'economia-finanziaria.
Questo sistema è stato corredato da una democrazia,poco istituzionale e molto mediatica, che distorce la realtà e inganna i cittadini portati a percepire la vita in modo surreale,lontana dalla quotidianità,e con la totale perdita del loro libero arbitrio.
La riconquista della libertà di noi abruzzesi è stata fustigata, soffocata da personaggi squallidi e asserviti che,seminando discordia,anche su questo blog,sono riusciti a dividere una comunità libera e ribelle nata per difendere la propria terra dalla colonizzazione delle multinazionali del petrolio.
Abbiamo fallito,siamo indegni eredi dei nostri avi,la lega dei popoli abuzzesi 2000 anni fa hanno impedito ai romani la colonizzazione dell'abruzzo.

un saluto libero e solare
da lo hobbit

Anonymous said...

GUARDATE IL BLOG DI MAURO....C'E' UN DOCUMENTO SCONVOLGENTE!

Anonymous said...

"Abbiamo letto in un atto ufficiale pubblico del Tribunale di Chieti che alcune cariche istituzionali cittadine sono state rinviate a giudizio per abuso d'ufficio in data 15 ottobre 2008."
mi scusi ma dove è il rinvio a giudizio? dal documento si evince una chiusura delle indagini preliminari ma da ottobre ad oggi non si è saputo niente del rinvio a giudizio. qualcuno ne sa qualcosa? grazie.
piena solidarieta alla famiglia del signor giovanni.
F.B.

Anonymous said...

Ma non l'avete capito che è la solita ennesima trovata antiDiMartino?!

maurovanni said...

Chiunque volesse leggere il fascicolo delle indagini chiuse, esclusi gli anonimi che non hanno nemmeno il coraggio di firmare le loro deboli convinzioni,
può contattarmi all'indirizzo info@vannicomm.it

La denuncia mossa dal sig. Zapparata è datata agosto 2006 e se fosse stata campata in aria credo che la Procura della Repubblica l'avrebbe archiviata rapidamente.

Ma così non è stato!

Infatti rispondendo all'Art, 415 / bis le indagine andate avanti per quasi 2 anni si sono concluse il 15 ottobre 2008.

Le parti indagate, Albi, Borromeo e Di Martino (funzionari della pubblica amministrazione e per tanto d'interesse pubblico, e guai se così non fosse!!!), avevano da quella data (15/10/2008) 20 giorni di tempo per produrre eventuali attività difensive.

Dal 5 novembre 2008, quindi, si genera automaticamente la richiesta di Rinvio a Giudizio davanti al G.U.P. (Giudice per l'Udienza Preliminare), che dovrà fissare l'Udienza Preliminare, stimata entro la prossima primavera 2009.

L'Udienza Preliminare, poi, potrà Rinviare a Giudizio definitivo e cioè ad "Udienza Dibattimentale" i tre imputati, dinanzi al Tribunale di Chieti in composizione collegiale (presenzieranno tre giudici), oppure proscioglierli.

Dalla documentazione profusa dalle lunghe indagini si profila al 99% un processo delicato, che aprirà seri dubbi sulla corretta amministrazione pubblica che ha avvolto questo caso.

Da ciò un cittadino può arrivare a pensare che ci sia veramente un "sistemaOrtona", gestito da ambigue figure che trattano la cosa pubblica a loro piacimento, aggirando le leggi e prevaricando il rispetto morale ed umano dei cittadini, senza la dignità e il rispetto delle classi sociali più deboli.

Amministratori che invadono con il loro finto buon odore luoghi deputati alla cultura, alla religione e al popolo.

Ognuno è libero di pensare ciò che vuole in merito; io mi attengo ai fatti procedurali della Procura della Repubblica Italiana.

Se per qualcuno ciò è solo carta straccia, posso immaginare quello che pensano sui fiumi di parole scritte con passione sul NO al Centro Oli ENI dall'amministratrice di questo Blog, sempre elegantemente avara di censura con chi non ha il coraggio di dare un nome e cognome ai propri pensieri!!

maurovanni

Anonymous said...

Di queste indagini ce ne sono a bizzeffe nelle pubbliche amministrazioni: si risolvono tutte in una bolla di sapone.
Il Re dei voltagabbana dovrebbe autocensurarsi e magari consultare qualche avvocato.Buon Natale.

maria rita said...

Dal mio punto di vista, di Martino rappresenta quanto di piu' marcio la politica italiana possa partorire.

Io non so se di questi episodi ce ne siano tanti o pochi in Italia, ma non e' questo l'importante. Non e' neppure importante se (in Italia) queste cose si risolvono in una bolla di sapone.

Quello che conta e' che cio' di cui Di Martino e' accusato e' moralmente grave, e scandaloso.

Grazie a Mauro che scovi queste notizie e che ce le dici.

Il "cosi fan tutte" non e' una scusante. In altre parti del mondo accuse di questo genere (negare la casa a persone bisognose facendoli scavalcare da altri, magari amici e parenti) avrebbe causato lo svergognamento pubblico.

Evidentemente in Italia, dove la corruzione regna sovrana, tutto questo qualcuno, come il nostro amico anonimo, lo considera normale. Per il nostro amico anonimo, rubare ai bisognosi per dare agli amici e' normale. Pero' da anonimo, e non firmandosi. Un gran coraggio! Una gran signorilita'!

Tutti hanno il diritto alle proprie idee, e ad esprimerle. Io non censuro nulla a meno che non si tratti di un linguaggio offensivo.

Il fatto pero' che non si abbia il coraggio di firmarsi con nome e cognome e' indice di codardia, e probabilmente del fatto che l'anonimo in questione e' in qualche modo legato a Fratino e Di Martino e alla loro banda di amministratori corrotti ed inutili.

Se di Martino e' capace di queste cose, figuriamoci del resto, figuriamoci di come sara' stato ligio al dovere ed onesto nelle trattative con l'ENI, dove il suo capo Fratino ha enormi interessi perosonali.

Di Martino ha cercato di porsi come difensore del numero due di Saddam, accusato di essere corresponsabile della morte di 10,000 persone. Ma non ne vuole sapere di essere il difensore dei poveri di Ortona.
Bell'esempio!

Grazie Mauro, signor anonimo: che piccolezza di animo.

Anonymous said...
This comment has been removed by a blog administrator.
Anonymous said...

maria rita oggi ero fuori regione, ma questa notizia è stata pubblicata sul centro e gli altri quotidiani?

maria rita said...

non lo so.. occorre chiedere a Mauro! Tutt e le info sono qui:

qui