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Monday, August 11, 2008

L'Italia e i tumori dei bambini



L'Associazione Italiana Registro Tumori, detta AIRTUM, ha stilato il rapporto annuale su "Tumori infantili, incidenza, sopravvivenza, andamenti temporali". Il report e' stato pubblicato il 24 luglio 2008. Da questo documento emerge come in Italia l'incidenza tumorale nei bambini e nei ragazzi sia la piu' alta d'Europa: 175 casi per milione all'anno per bambini fra i 0 e 14 anni e 270 casi per milione all'anno per i ragazzi fra i 15 e i 19 anni.

Negli Stati Uniti, lo stesso tasso per i ragazzi al di sotto dei 20 anni e' di 158 casi per milione, in Europa 140, in Germania 141, in Francia 138. Cioe' siamo il paese nel mondo occidentale con piu' alta incidenza di tumori giovanili ed infantili. I dati sono in crescita e nel nostro paese ci si aspetta che la salita verso l'alto continuera'. Fra i tumori piu' comuni: leucemie, linfomi, tumori del sistema nervoso.

Mi sono allora chiesta se questi aumenti di tumore potessero avere una componente genetica, o se invece i fattori fossero ambientali. I tumori, quasi sempre, nascono grazie a danni al DNA che invia segnali sbagliati alle cellule. Queste impazziscono e iniziano proliferare senza freno, dando origine alle masse tumorali. Alcune persone hanno di natura il DNA piu' sensibile, ed altri meno. E' per questo che, per esempio, alcune persone che fumano molto sviluppano i tumori con minori probabilita' di chi fuma di meno. Questo e' quello che scopro:

I tassi di tumori nei bambini tendono ad aumentare solo nei paesi industrializzati. Facendo degli studi su coppie di gemelli identici, solo i tumori alla retina compaiono con una certa frequenza ad entrambi i gemelli. Queste osservazioni portano alla conclusione che fattori genetici sono molto meno rilevanti che fattori ambientali. I geni non cambiano cosi repentinamente e solo per gli occidentali e se la componente genetica fosse elevata, ci sarebbero molti piu' casi di gemelli entrambi malati di tumore, invece che uno solo.

Fra le cause ambientali: respiro di pesticidi, solventi, fumo di sigaretta dei genitori, radiazioni, scarichi di sostanze gassose nell'aria, anche prima del concepimento dei bimbi e durante la fase di gestazione. Molte di queste sostanze a rischio hanno la capacita' di attraversare indisturbati attraverso la placenta. Fra i fattori a rischio c'e' anche vivere vicino alle raffinerie di petrolio. In particolare, uno degli studi piu dettagliati, fatto su 20,000 bambini inglesi, ha messo chiaramente in luce come vivere vicino alle raffinerie di petrolio causi un aumento di leucemie e di tumori in generale.

E qui torno alle cifre: perche' in Italia i bambini con i tumori sono quasi il doppio che nel resto d'Europa? Fra le tante possibilita', certo, una da non sottovalutare e' proprio l'esposizione a fattori ambientali nocivi. Esiste secondo me, almeno il SOSPETTO, che l'industria petrolifera (ma non solo!) possa causare danni ai piu' deboli, a dei bambini che non sono neanche ancora nati. I numeri sono statistiche, e spesso non riescono a farci capire veramente il problema. Ma proviamo ad immaginare cosa significhi per un genitore scoprire che il proprio figlio ha una malattia incurabile. E' una cosa che non augurerei a nessuno. Io non ce li ho i figli, eppure gia' mi rabbrividisce la pelle. Non e' giusto. Lo dico e lo ripeto ancora, noi in Abruzzo, che pure abbiamo gia' i nostri tanti guai ambientali, abbiamo ancora modo per evitare quel nuovo tassello di morte che sara' la raffineria di Ortona.

Continuiamo a lottare.

8 comments:

wanadobee said...

che schifo!

perche' quando ascoltiamo i telegiornali non vediamo questo tipo di notizie ? Lo studio inglese non lascia spiragli a malintesi:

CONCLUSIONS: Childhood cancers are geographically associated with two main types of industrial atmospheric effluent namely: (1) petroleum derived volatiles and (2) kiln and furnace smoke and gases, and effluents from internal combustion engines.

E invece dobbiamo accendere la tv per vedere l'Eni che ci spiega come risparmiare energia (www.30percento.it) mentre vogliono farci la raffineria in giardino dietro casa.

Fanno venire il vomito.

http://it.youtube.com/watch?v=M7gS2XqS3VM

Sauro said...

A volte quando accadono certi fatti , la vita quotidiana di ognuno di noi non ci fa comprendere appieno l'importanza e la gravità di cio che ci accade attorno .
A volte invece hanno un nome e un cognome e la realta si materializa in un batter d'occhi .

Vi lascio alla lettura di una lettera della Dott.ssa Antonietta M . Gatti ; suo malgrado ha dovuto analizzare troppi referti .



LETTERA AD UN BIMBO NATO MORTO

di
Antonietta M. Gatti

Ti ho aspettato nove mesi con amore e con curiosità.
Nove mesi di attesa sono un tempo lunghissimo per una donna. Ogni giorno sono sensazioni fisiche e mentali nuove, mai sperimentate prima.
Il mio corpo aveva preso anima di una vita che era mia senza appartenermi, indipendente dalla mia mente e dalla mia volontà. E’ una situazione strana che ti mette a disagio. Ci si rende conto per la prima volta che corpo e mente non sono una cosa sola.
Ho ritrovato comunque subito il mio equilibrio nell’amore di coppia e nell’amore verso te: un’entità astratta, un sogno, un desiderio.
Solo quando ho sentito leggeri i primi movimenti, poi le prime capriole e insieme i primi calci mi sono resa davvero conto che un’altra vita, un altro essere che non ero io mi stava crescendo dentro lentamente. Velocemente, anche. E’ un qualcosa che si percepisce già indipendente, eppure confinato all’interno del proprio corpo. E’ su questo qualcosa che i sogni e le speranze di noi genitori-creatori si concentrano. S’inizia a pensare la propria vita in un modo diverso, inserendoci dentro anche questa ipotetica nuova entità con tutte le esigenze che si pensa possa avere.
La vita diventa un piacevole limbo in attesa che questo essere si riveli per ciò che è: corpo e mente.
Nella programmazione della futura vita a tre si dà sempre per scontato che il bimbo - perché quello che senti dentro è un bimbo e la parola ti fa saltare il cuore - sia sano, senza problemi di salute. In una madre, nei meandri della sua psiche alterata da questo suo nuovo stato, c’è sempre in agguato un pensiero nascosto, ansioso, che riguarda l’integrità di questo essere che non era mai esistito prima, ma lo si rimuove sempre perché si pensa, si vuole pensare, che le cose brutte sono rare, molto rare e, comunque, capitano sempre agli altri.
Poi arriva il grande giorno, io e “te” siamo ai pali di partenza. Tu sei impaziente di nascere, io e il mio corpo – vedi che non siamo la stessa cosa – cerchiamo insieme di seguire le tue esigenze. La mente è frenata dal dolore, dall’incapacità di reagire correttamente, dalla paura di non saperlo fare, di essere inadeguata. Dovremmo essere sincronizzati: io o, meglio, la mia mente, il mio corpo e te.
Poi, finalmente, all’improvviso sei fuori di me. Ho sentito chiaramente in mezzo al dolore che non mi appartenevi più così profondamente: ho sentito che una parte di me mi aveva abbandonato per diventare un’altra cosa, per diventare me ma in altra forma.
Ho sentito una voce, un pianto in mezzo al silenzio di quel luogo fatto d’acciaio e di luci. Fino ad allora avevo stretto occhi e pugni per sopportare il dolore, ma sapevo di non essere sola. Attorno a me i medici e le ostetriche che fino ad un momento prima mi avevano incitato ed incoraggiato hanno smesso d’improvviso di parlare. Si guardano. Mi pare che si guardino.
Apro gli occhi. Ti vedo.
Sei un bimbo a pois. Il tuo corpo è ricoperto da piccole macchie blu che ricoprono per intero la tua pelle bianca. Piangi, ma vedo che ti costa fatica. Respiri, ma l’aria che prendi non serve per la tua vita.
Il tuo corpo è completo, non mancano le braccia, le gambe, niente. Sembra che tu sia saltato fuori con un vestitino da clown per farmi uno scherzo.
Poi, nel silenzio che nessuno si decide a rompere, non si sente il tuo respiro. Io non lo sento.
Tutto il mio dolore fisico si è tramutato in un altro dolore: sordo, interno, che avviluppa mente e corpo senza risparmiarmi una fibra o un angolo di pensiero. Il mio io è di nuovo riunito: non nella gioia della tua nascita ma nel dolore tanto grande che io stesso non lo afferro del tutto della tua morte. Sì, perché tu sei morto.
Riprendo il controllo di me stessa e mi chiedo: come è possibile nascere e morire nello stesso tempo. Che cosa è successo? Perché ti sei vestito da clown e sei morto?
C’è voluto un pezzo prima che il silenzio si rompesse.
Mi spiegano, molto dopo, che il bimbo è nato con una forma di leucemia e che questa malattia è incompatibile con la vita.
Comincio a tempestare i medici di domande. Perché? Com’è possibile? Qual è la spiegazione? E poi arriva la domanda più difficile, quella che non voglio fare ma che non posso trattenere: E’ colpa mia?
Qualcuno dice che ci sono malattie genetiche… Rispondo che nella mia famiglia, mia e di mio marito, nessuno ha mai avuto questo genere di problemi. Malattie genetiche… Non mi rispondono in modo convincente. Non mi rispondono.
Non posso sopportare l’idea di aver messo al mondo, anche se solo per un attimo, un attimo brevissimo come sono gli attimi e lunghissimo come sono le torture che sai per sempre, un mostro, uno zombie con il suo vestitino da clown.
Devo trovare una spiegazione. Affido il tuo corpo - o il suo corpo? - al medico legale, all’anatomo-patologo, al genetista, al biologo molecolare per avere una risposta, per capire. Affido alcuni pezzetti di quel corpo anche a scienziati convinti che l’inquinamento ambientale sia la causa di alcune nostre malattie, ma soprattutto dell’incremento quasi epidemico di patologie come il cancro. E il tuo è un cancro. Era un cancro.
Non ho risposte da parte dei biologi e dei clinici: solo sigle difficilmente comprensibili, ma nessuno risponde alla domanda chiave: perché?. Il tuo corpo non parla una lingua comprensibile.
Gli altri scienziati, invece, quelli che lavorano sull’inquinamento ambientale mi fanno vedere fotografie sconvolgenti. Sono fotografie di ciò che hanno trovato all’interno dei pezzetti di te che ho dato loro. Mi spiegano: ci sono polveri molti sottili che non appartengono né a me né a te. Sono corpi estranei dalle forme bizzarre. Mi dicono che ci sono detriti d’acciaio, d’antimonio, di ferro-zolfo e mi dicono altri nomi che neanche capisco. Ciò che attrae la mia attenzione è una pallina molto strana. E’ tutta rotonda ed è attorniata da altre palline molto più piccole. Mi sembra una faccina con tanti capelli arrotolati. Mi dicono che una pallina metallica con questa forma così singolare e con dimensioni così piccole può provenire solo da processi di combustione ad alta temperatura. Una simile è stata trovata, anzi, tante ne sono state trovate, sul mio davanzale, quello che guarda i camini a righe bianche e rosse. Non lo sapevo, ma l’aria che ogni giorno entrava dalla mia finestra e che respiravo, ti stava piano piano uccidendo. Sì: te le ho passate io quelle palline, passate attraverso il sangue che credevo di regalarti quando vivevi dentro la mia pancia. Non erano giocattoli quelle palline come non era un vestito buffo quello da clown dentro cui ti sei vestito per morire.
Caro bambino mio, se posso chiamarti così, non eri ancora nato ed eri già pieno di tutte le schifezze che ogni giorno sono costretta a respirare. Io - ti giuro, non lo sapevo - con il mio sangue ti ho trasmesso anche una parte del mondo in cui vivo e con questo il suo inquinamento: tutte le cose che non ci devono essere, che non ci dovrebbero essere se il mondo fosse fatto per noi.
Come dovrei riuscire, adesso, a pensare di procreare ancora quando non posso essere sicura di non avvelenare anche quello che sarebbe il tuo fratellino? Come posso pensare di mettere al mondo una creatura quando non posso darle neanche l’aria necessaria per vivere. Un altro bambino con quel vestitino…
A chi posso chiedere che mi lascino almeno un’aria che contenga ossigeno e non polvere? Gli uomini politici stanno lì apposta. Sono loro che si devono occupare di queste cose. Ma…
D’ora in poi, ogni volta che guarderò le torri bianche e rosse e il fumo che sputano non riuscirò a non avere negli occhi il tuo corpo a pois, e nemmeno lo vorrei, perché quell’immagine è tutto quanto ho di te. E non potrò non vedere quanto è stupido l’uomo che pensa solo al suo portafoglio e non ha rispetto per chi mette al mondo perché continui, perché vada avanti e metta al mondo a sua volta altri bambini, altri uomini e ancora e ancora.
Un uomo così… Una società così è destinata a morire, qualcuno con le tasche piene di soldi, magari, ma a morire. I suoi figli si ammaleranno per quell’inquinamento che lui ha creato? Come si sentirà lui, l’uomo che ha inquinato il suo mondo per ignoranza e per avidità quando la sua stessa fertilità verrà compromessa per quelle polveri che lui ha voluto si liberassero nell’aria, così belle in fotografia e così micidiali nell’organismo? Come ci si sente con le mani sporche di queste stragi degl’innocenti?


Link:http://www.francarame.it/node/561

Anonymous said...

Se in Italia ci fosse una "stampa" degna di questo nome queste notizie dovrebbero stare sulle prime pagine..... ed invece....
Vergogna.
Che si applichi almento il principio di precauzione nei casi in cui la scienza non si è ancora ufficialmente pronunciata.
Secondo me una piccola componente nei casi di aumento dei casi di tumore è da addebitare all'elettrosmog in quanto città, paesi, borghi, villaggi sono stati incapsulati dalle onde elettromagnetiche della telefonia mobile....
Gran bello post questo!!!!

Anonymous said...

Alcuni mesi fa credevo che ci fosse qualche possibilità di vivere in Comuni a cinque stelle, come chiedeva l’amico Emanuele a Beppe Grillo; avevo pensato di crearne uno nel medio Sangro, forse non sarebbe servito a niente perché l’inquinamento arriva a lunghissime distanze e riesce a contaminare anche Pietraferrazzana e Monteferrante.
Adesso mi auguro che i figli più illustri di questa Regione, facessero uno sforzo, creare una nuova classe politica per farne dell’Abruzzo una Regione a 5 stelle anzi, unica al Mondo prima che sia tutto perduto.
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IDEE BEPPE LE TUE idde BEPPE:
COMUNI A 5 STELLE
spiegale e fanne un icona sul blog, ma non solo usale fortemente quando si spinge una lista civica
A parte Noi assidui del blog Nessuno ne sa niente
dora in avanti quando si parla e si pronuncia il nome di Beppe Grillo, deve automaticamente venire in mente le IDEE....IN AUTOMATICO
BEPPE GRILLO=
-COMUNI A 5 STELLE
--I 3 MENO
SARA' ANCORA DURA MA IL TRAGUARDO NON E' PIU'UN MIRAGGIO
beppe spingiamo sulle idee E IL REGIME CROLLERA'

emanuele p. 01.05.08 15:39 | Rispondi al commento |
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Alcuni giorni fa ho pubblicato un post che potete leggere in discussione.
Ero convinto che in qualche modo potevamo evitare notevolmente il contatto con il marcio della nostra società, ridotta alle condizioni attuali non per caso, tutto è stato voluto da chi ci propone la soluzione che non attuerà mai; l’ennesima prova è, abbiamo sentito per più lustri parlare di conflitto di interesse da parte di tutta la sinistra, se dicevano la verità perché non hanno firmato per il referendum contro la legge Gasparri?
Ero convinto che ripartendo da un piccolo Comune, prima della sua estinzione, con persone molto determinate, si potesse dimostrare una prova concreta di vita migliore.
Ero convinto che potevamo avere qualche diritto in più dei Pellerossa Americani e invece no, viviamo in una società, perfettamente organizzata, dove i ceti più deboli e di buon senso sono sfruttati quasi all’impossibile dalla classe dominante, con l’ausilio delle leggi, applicate in maniera ovale per tutti, e dell’infallibilità delle organizzazioni criminali che come lo spirito Santo non sbagliano mai!
Rifugiarsi in una riserva può essere utile?
Esistono davvero persone desiderose di vivere in perfetta solidarietà, in una piccola comunità e di dare esempio nel mondo?
Se esistete, leggetevi il post pubblicato in discussione.
Immaginiamo che la sopravvivenza è stata sempre difficile e le organizzazioni di tutti i popoli sono state ideate dai più scaltri per necessità, in una seconda era per migliorare l’attuazione del programma, si sono associati con i brutali e con tutti i loro derivati per comodità, in tempi successivi hanno unite le popolazioni tra le ganasce di una grossa tenaglia per sfruttarli.
Personalmente da alcuni mesi seguo questo blog, spero di continuare in futuro se sarà ancora attivo, alle elezioni politiche ho aderito alla dichiarazione del non voto perché il voto non serviva a niente.
Sono consapevole che le realtà oggettive in Italia cambieranno in peggio per gli onesti, per quelli che danno sanno e fanno ( per gli ottimi) e, non per la sola colpa di Berlusconi come si vuol far credere, questa volta toccava a lui vincere le elezioni, senza sforzo, promuovendo solo lana caprina, gli altri con poco tempo avevano esauriti i prodotti meno pregiati e siccome bisognava garantire un futuro ancora confortevole a tutte le caste, hanno fatto credere che non esistono prodotti migliori, la quasi totalità degli Italiani non brillano per onestà e senso civico, lo notiamo quotidianamente in tutte le loro azioni, a mio avviso un popolo come il nostro, attualmente, è simile a quello che ha ucciso Gesù e se vuole, riesce a far suicidare anche Dio, figuriamoci un politico provetto.
Quelli del blog che si sentono e lo sono veramente onesti, volenterosi, capaci di svolgere un’attività e magari con qualche esperienza imprenditoriale ed hanno voglia di vivere liberi, con il proprio lavoro, autonomo non pubblico, anziché perdere tempo ad aspettare inutilmente, tutta l’esistenza, che gli agnelli vinceranno i lupi, dovrebbero fare un piccolo sforzo psichico, prendere una decisione, quella di trasferirsi in qualche paesino ancora privo di marciume, scarsamente popolato con case disabitate disponibili, per trasformarlo in un vero paradiso e lasciare che le belve di tutte le specie si annientino da sole.
Io vivo in Abruzzo e penso che si possa fare anche altrove, se volete, qui il progetto è realistico, con pochi soldi e tantissima buona volontà è possibile investire in paesini meravigliosi; ancora per poco tempo, prima che arrivano acquirenti poco affidabili.
In luoghi bellissimi è possibile ripartire, ci vogliono almeno Cento elettori "Integri, Intelligenti e di Iniziative e capaci di fare", in alcuni paesini, situati vicinissimi al lago, a poche decine di chilometri da località turistiche montane, balneari e zone industriali, popolati da qualche centinaio di abitanti, si può concretizzare un Comune certificato, il numero uno nel mondo, l'inserimento è semplicissimo, senza alcuna rivoluzione.

Cento persone degne possiamo conquistare la pace attuando la pace, con le nostre capacità e umiltà possiamo migliorare la vita della piccola comunità perché, noi non saremo conquistatori, saremo quelli del buon esempio e della limpidezza morale, saremo quelli da imitare.
Facciamo uno sforzo, estirpiamo il cancro, affrontiamo la sfida con intelligenza, onestà e fatica, separiamoci dalle belve e soprattutto dai parassiti, diventiamo protagonisti, ignoriamo i tifosi.
Non rassegnamoci davanti al nuovo e luccicante muro del pianto edificato dai nostri carnefici.
Con tanto volontariato per la nostra comunità possiamo ridurre notevolmente l’appartenenza alla patria degli Euroschiavi e del Signoraggio bancario, difendiamoci dai cannibali prima di diventare il loro pasto prelibato.
Decidiamo dove vogliamo andare e cosa vogliamo fare, non attendiamo invano il vento favorevole se non abbiamo scelto la direzione!
I politici ci hanno fatto e ci fanno tutto il male possibile, ci schiavizzano, ci tassano, ci privano sempre di più dei servizi essenziali, ci lasciano in balia della malavita come le foglie degli alberi in pieno autunno e noi non possiamo reagire, possiamo solo mugugnare, ci hanno fatto toccare il fondo e ci impediscono di risalire, non illudiamoci, ci faranno scavare sotto il fondo per tutta la vita, riflettete!!!
Si Può Fare!!! Alzati e scappa dagli aguzzini!!!, se ti senti molto, ma molto diverso dai tanti uguali a chiunque, non nutrirti di manna inquinata e quaglie malate acquistate a carissimo prezzo.
Mario Franco Basilico
franco basilico 01.05.08 16:25

Anonymous said...

dottoressa ce per lei un commento sul blog no centro oli!!spero non si offenda!!

Tatone Massimo said...

ciao carissima dove posso trovare questo articolo dei tumori sui bimbi?? datosi che lavoro presso il reparto di emodialisi e oncologico vorrei avere questo articolo, per farlo girare.....grazie

maria rita said...

Massimo,

se vai su nel post (alla seconda riga) c'e' una scritta colorata (sul mio computer e' blu, forse nel tuo e' diverso), dove ce il link al documento.

Vai sotto le parole "rapporto annuale", clicca e dovrebbe comparirti l'articolo.

Il link comunque e' qui:
http://www.registri-tumori.it/PDF/AIRTUM2008Infantili/AIRTUM2008_incid.pdf

leggi i dati alla fine e all'inizio:

all'inizio

"I tassi di incidenza risultano più alti nel primo anno di vita (273,8 casi per milione di bambini all’anno)"

e poi alla fine:

Un confronto con dati pubblicati evidenzia che i tassi di incidenza
italiani per tutti i tumori complessivamente sono più
alti di quelli europei degli anni Novanta (140 per milione di
bambini per anno)1 e di quelli americani (158)

Cioe' 270 contro 140.

E poi ancora all fine:

Il cambiamento percentuale
annuo risulta più alto in Italia che in Europa per tutti i tumori (2,0% vs 1,1%), le leucemie (1,6% vs 0,6%), i tumori del sistema nervoso centrale (vs 1,7%) e i linfomi (4,6% vs 0.9%)

Cioe' in Italia, a raffronto del resto d'Europa c'e un aumento di tumori del DOPPIO in generale, del TRIPLO per le leucemie e del QUINTUPLO per i linfomi.

Tatone Massimo said...

Grazie cara ho trovato scaricato e fatto girare, una cosa impressionante...