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Friday, March 22, 2019

La tartaruga Afrodite e le sue sorelle Caretta Caretta: ferite e uccise da reti, rottami e rifiuti in Calabria

Tartaruga senza nome, trovata morta con la bocca piena di plastica 
 Italia, 2019

 
Afrodite, Caretta Caretta con le pinne in cancrena avvolte dal nylon della pesca
Italia, 2019


Chi non si intenerisce a parlare di tartarughe marine?

Sono goffe, lente, bonaccione, e sembrano non voler fare del male a nessuno. Un po come dei vecchi burberi ma buoni.

E in particolare le Caretta Caretta, protetta da tutti i trattati possibili immaginabili in Mediterraneo, in Europa, sulla carta, la specie di tartaruga piu' diffusa nei nostri mari.

Ed ecco qui immagini e storie che spezzano il cuore.

La prima, in basso,  arriva dal Centro di Recupero delle Tartarughe Marine a Brancaleone, in provincia di Reggio Calabria che si occupa di appunto assistere le tartarughe ferite e spiaggiate.

Sempre di piu' queste ferite e questi spiaggiamenti arrivano dall'attivita' umana, pesca ed inquinamento.

E come in tutti i mari del mondo anche in Italia non mancano le storie di tartarughe ferite dalla plastica, ingarbugliate belle reti dei pescatori, nella monnezza umana.

In questo caso la storia ha una eroina sfortunata ed un nome: Afrodite. 

E' stata trovata pochi giorni fa, il 17 Marzo, a Pellaro, in Calabria, incastrata fra un cerchione di bici ed un pezzo di legno. Non riusciva a muoversi poverina, ed e' stata portata a Brancaleone per i soccorsi. Pesa 25 chili ed e' lunga 70 centimetri. E non solo il corpo era fra la legna e il cerchione, ma le pinne e il collo erano tutte attorcigliate negli infiniti fili da pesca in nylon. Chissa' da quanto tempo era cosi, visto che le pinne stesse erano in cancrena.

Giunta a Brancaleone e' apparso chiaro che le pinne dovrebbero essere amputate, ma questo significa la morte per una tartaruga.  Non e' chiaro ancora cosa accadra' e gli esperti dovranno decidere come procdere.  Il nome Afrodite arriva proprio da qui, perche' restera' senza braccia, come la Venere di Milo che a volte e' anche nota come Afrodite di Milo.

Afrodite non e' l'unica,  e le sue amiche spesso non hanno neanche nome.

Qualche giorno fa infatti un altra tartaruga e' stata trovata in Calabria, questa volta nel litorale La Castella nei pressi di Crotone, e dell'area marina protetta Capo Rizzuto.

La tartaruga Caretta Caretta di quest'area non era morente, ma era gia' morta con la bocca piena di plastica. E' per questo credo che non le e' stato dato un nome. 

Chissa' quante altre che non vediamo e che non sentiamo.
Chissa' quanto dolore.

Ecco,  questo accade nei nostri mari, nei nostri comuni. Io spero davvero che quando andiamo al mare d'estate facciamo del nostro meglio per non lasciare monnezza, per raccoglierla dove la troviamo anche se ci fa un po schifo e non e' nostra.

E sopratutto visto che si parla sempre di giovani che anelano per ideali, per cose concrete, perche' non organizzare frequenti opere di pulizia in mare, in spiaggia? Sono cose piccole certo, ma da qualche parte si deve iniziare.

E a quando le reti da pesca biodegradabili?

A quando la gente imparera' che il mare non e' il ricettacolo di biciclette rotte o della nostra monnezza?

Queste povere tartarughe non hanno fatto niente di male per finire martoriate dalla nostra plastica.




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