Sono immagini che fanno male al cuore.
Siamo a Belushya Guba nell'arcipelago russo di Novaya Zemlya che e' stato invaso da orsi polari affamati e rovistanti nella monnezza.
Il tutto e' iniziato a meta' Febbraio quando una cinquantina di orsi ed i loro piccoli sono scesi in citta,
una comunita' militare di 2,500 persone a piu' di duemila chilometri da Mosca.
Di orsi polari, specie in via di estinzione, se ne vedono abbastanza qui, ma il fatto che questa volta siano arrivati fra le case e fra le gente ha colto tutti di sorpresa - negli edifici, nella monnezza, a guardare nei vetri, senza paura. O forse troppo affamati.
A un certo punto e' stato pure dichiarato lo stato di emergenza, con barriere innalzate attorno alle scuole, autobus per portare i bimbi da casa fin dentro le strutture, e trattori per pattugliare.
Perche' succede questo?
Che domande.
Il WWF russo spiega quello che tutti sappiamo: i cambiamenti climatici hanno portato alla perdita di ghiaccio, di habitat degli orsi, e in ultima analisi di cibo, che porta questi animali a cercare di sfamarsi dove e come possono. Appunto in citta'.
La dinamica
tradizionale e' che gli orsi polari debbano migrare da sud a nord in
inverno, dove il ghiaccio e' solido secondo Ilya Mordvintsev,
ricercatore russo.
Ma nell'annata 2018-2019 la formazione di ghiaccio e' stata inusualmente scarsa, appunto a causa del clima del cambia. Questo ha fatto si che cercare e acchiappare le foche, una delle fonti di cibo preferite degli orsi polari, e' stato difficile. Cosa fare allora se sei un orso ed hai fame?
Ovviamente cerchi cibo altrove. In questo caso la monnezza di Belushya Guba.
Ma nell'annata 2018-2019 la formazione di ghiaccio e' stata inusualmente scarsa, appunto a causa del clima del cambia. Questo ha fatto si che cercare e acchiappare le foche, una delle fonti di cibo preferite degli orsi polari, e' stato difficile. Cosa fare allora se sei un orso ed hai fame?
Ovviamente cerchi cibo altrove. In questo caso la monnezza di Belushya Guba.
C'e' poco da fare, dunque. In mancanza di ghiaccio, gli orsi iniziano a migrare a sud. Non e' la prima volta, non sara' l'ultima. Anche Putin lo riconobbe nel 2010 quando parlo' del fato di questi animali di fronte ai cambiamenti climatici.
Mikhail Stishov, e' il responsabile della biodiversita' in Artico per conto del WWF e dice che la situazione e' stata peggiorata dal fatto che i residenti non erano preparati per l'arrivo di 50 orsi fra le loro case, e dal fatto che l'accesso a Belushya Guba e' limitato dal corpo militare russo, per cui ben pochi esperti di orsi e di ambiente hanno potuto aiutare i residenti.
In realta' gia' ad Ottobre 2018 gli orsi erano arrivati in citta', e prima di allora nel 2016 quando il WWF spiego' alle persone di non lasciare fuori ne immondizia ne cibo. Ma ben pochi suggerimenti vennero messi in atto.
In questo momento si sono solo fra i 22,000 e i 31,000 orsi polari artici, per la maggior parte,
i due terzi, in Canada.
Che fare? Alcuni dicono di anestetizzarli e di riportarli da dove sono venuti, ma non e' facile. Perche' se il cibo manca, gli orsi torneranno dritti dritti dove il cibo c'e'. Possono infatti tranquillamente ritrovare la strada e non saranno certo venti o trenta chilometri a fermarli. Bisognerebbe invece portarli a centinaia di chilometri di distanza ma non e' impresa facile.
Le autorita' russe hanno parlato pure di uccidere gli orsi, ma tanti sono stati gli inviti e la rabbia a non farlo.
Siamo solo all'inizio di questa immane catastrofe che stiamo portando al creato noi uomini.
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