I’ve postponed my retirement until I see a million corals replanted back on the reef
Dave Vaughn,
E' sempre bello raccontare storie belle.
Si chiama Dave Vaughn, e' un biologo marino della Florida ed era prossimo alla pensione. Ma le cose sono andate diversamente: un giorno nel suo laboratorio e' riuscito a trovare un metodo per crescere coralli in modo velocizzato.
Invece che 75 anni, i coralli crescono in tre.
E addio alla pensione.
La scoperta e' avvenuta quasi per caso, nel Coral Restoration Center presso il Mote Tropical Research Center dove il professor Vaughn lavora. Lui ha una barbona, lo sguardo intelligente e avrebbe potuto essere un hippy negli anni settanta; anzi tutto il suo team e' fatto di avidi surfisti, lui incluso. Il loro laboratorio della Florida ha lo scopo di studiare e cercare di proteggere l'unica barriera corallina presente negli USA, lungo le isole meridionali delle Florida Keys, di cui forse Key West e' la piu' famosa.
La barriera corallina della Florida e' sotto attacco, come tutte, a causa dell'acidificazione degli oceani, dei cambiamenti climatici, della troppa popolazione e della troppa pesca. Negli scorsi decenni abbiamo perso fra il 25 e il 40% di tutte le barriere coralline del mondo.
Un giorno per sbaglio il professor Vaughn ha sparso dei coralli spezzettati in acqua. Pensava che sarebbero morti subito, essendo tutti cosi piccoli, e invece con il passare dei giorni, non solo i coralli non morivano ma crescevano piu' in fretta del normale. E cosi assieme ai suoi colleghi Christopher Page e Rudiger Bieler hanno messo su un vero esperimento per seguire la crescita di coralli con questa tecnica del "micro-fragmenting", ponendo le condizioni giuste in acqua per aiutare questa crescita.
I risultati sono stati strepitosi: di solito i coralli impiegano dai 25 ai 75 anni per raggiungere la maturita' e i coralli normali che si vedono in mare hanno una eta' che varia dai 500 ai 1000 anni.
E invece con questo "micro-fragmenting" si e' arrivato ad un corallo adulto in tre anni, quaranta volte piu veloce del normale, di modo che non dobbiamo aspettare mezzo secolo per cercare di aiutare la barriera morente.
Il principio e' veramente semplice: se le condizioni del mare sono giuste, se uno taglia i coralli in sottili filari, i coralli stessi cercano di "sanare" le proprie ferite, proprio come quando la pelle cresce piu' in fretta vicino alla ferita dopo che uno si taglia. Essenzialmente, il taglio stimola la crescita.
E' lo stesso principio applicato ai coralli.
Dopo la crescita in laboratorio i coralli sono impiantati su coralli morti in mare e montitorati.
Ma... se i coralli vecchi sono morti, quelli nuovi seppure cresciuti in modo veloce come faranno a sopravvivere?
Ed e' qui che entra la mano dell'uomo. Tante sono le specie di coralli presenti: in laboratorio si cercano le specie che possono tollerare condizioni diverse di acidita' del mare che cambia e che si pensa possano sopravvivere ad un oceano che cambia.
E' la soluzione perfetta? No, perche' inevetabilmente le specie piu' deboli non saranno presenti nelle barriere nuove, ma l'idea e' che almeno c'e' un qualche tipo di vita sulle barriere devastate.
E chissa che a un certo punto i politici non troveranno soluzioni di modo che gli oceani tornino alla normalita'.
Dave Vaughn ha deciso di rimandare la pensione: dedichera' il suo tempo a seguire la crescita e a piantare in mare almeno un milione di questi nuovi coralli.
Sono state piantate 150 colonie nuove nei mari attorno alle Florida Keys, di cui 134 sono ancora in vita dopo un anno. Su diciotto coralli gia' morti sono stati piantati otto frammenti di corallo vivo, geneticamente identico a quello morto, e tutto procede bene, nel senso che i frammenti sono cresciuti.
Parliamo troppo poco dell'oceano, ma i due terzi dell'ossigeno che respiriamo arriva dal mare, e il suo depauperamento, di pesci, di coralli, di vita e' qualcosa che riguarda tutti.
Da qualche parte dobbiamo pur incominciare.
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