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Sunday, July 15, 2018

Cambiamenti climatici: il piccolo-grande Rhode Island porta in tribunale Shell, BP, Exxon e Chevron







Una lezione per Marcello Pittella, governatore lucano e per tutti i politici italiani.
Ecco cosa significa avere la schiena dritta.



"Rhode Island seeks to ensure that the parties who have profited from externalizing the responsibility for sea level rise, drought, extreme precipitation events, heatwaves, other results of the changing hydrologic and meteorological regime caused by global warming, and associated consequences of those physical and environmental changes, bear the costs of those impacts on Rhode Island.



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E' lo stato piu' piccolo dell'unione USA. E' il Rhode Island, stato costiero a sud di Boston, di cui non si sente parlare mai.

In questi giorni pero' e' sulle cronache USA per avere denunciato, l'intero stato del Rhode Island, BP, Chevron, ExxonMobil e Shell ed altre 17 petrol-ditte per avere "consapevolmente" contribuito ai cambiamenti climatici, e per avere causato "catastrofiche conseguenze" al Rhode Island, alla sua economia, alle sue comunita', ai suoi residenti e ai suoi ecosistemi.

E questo lo dice l'Attorney General, l'equivalente dell' assessore alla giustizia dello stato del Rhode Island e dal nome Peter F. Kilmartin, dal suo twitter account. 
 
Sebbene ci siano state altre cause contro i petrolieri in giro per il mondo, questa e' la prima volta che uno stato USA lo fa in modo ufficiale.

Per molto tempo l'idea e' stata che i petrolieri fossero dei colossi troppo grandi per qualsiasi tipo di azione legale, protesta, e che semplicemente ci si dovesse inchinare a Big Oil.

Vedi politici italiani, da Renzi a Pittella.

Invece in questi ultimi anni, sopratutto grazie alle proteste sempre piu' numerose contro i petrolieri e le loro azioni, dal fracking alle trivelle in mare, con le tante e tante iniziative popolari dal basso in tutto il mondo, Italia compresa, ci si rende conto che il potere dell'opinione pubblica puo' fare molto per fermarli.

Non siamo cosi deboli come pensavamo, specie quando l'eco delle loro nefandezze e della nostra resistenza si fa sentire in tutto il mondo.  E questo secondo me, da' anche coraggio e determinazione alla classe politica, se questa e' libera e non serva di nessuno. I politici che denunciano lo sanno che dietro di loro c'e' il consenso, e non un pubblico ignorante.

In questa faccenda del Rhode Island, non c'e' solo l'Attorney General a denunciare i petrolieri, ma proprio tutta la classe politica dello stato: il governatore Gina Raimondo,  i parlamentari Jim Langevin e David Cicilline e il senatore Sheldon Whitehouse. Tutti compatti.

Tutti senza paura.

Una piccola domanda: e se, per dirne una, il governatore lucano Marcello Pittella avesse fatto lo stesso, per tutti i danni che l'ENI ha portato alla sua regione? 

Non lo sapremo mai, perche' Pittella non ha mai avuto questo coraggio, questa voglia di difendere la sua gente. Li voleva accontentare tutti i raccomandati, figuriamoci se non voleva accontentare Mr. Petrolio!

Quello che sappiamo pero' e' che questo del Rhode Island e' un passo storico per le conseguenze all'industria del petrolio a livello mondiale.

E non dico per dire.

In tutto il mondo adesso si parla delle sigarette che fanno venire il cancro ed in alcuni posti (vedi California) fumare e' considerata una cosa da sfigati, che fa male, e che non ha senso. Non e' sempre stato cosi' e per decenni fumare e' stato visto come una cosa di uomini macho, o di donne sofisticate.

Come e' iniziato il tutto?

Quando gli Attorney General di vari stati USA hanno iniziato a denunciare in tribunale Big Tobacco. L'idea dietro queste denunce e' che il costo economico e sociale delle trivelle (o delle sigarette) finira' per incidere sulle tasche del contribuente pubblico, e che invece e' necessario che a pagare sia chi ha fatto il danno e ci ha lucrato sopra, i petrolieri (o i produttori di sigarette).

Kilmartin ha tenuto delle conferenze stampa dove ha spiegato il perche' del suo gesto.

I petrolieri sapevano quel facevano e che le loro azioni avrebbero messo a soqquadro il pianeta e le generazioni future. Lo hanno saputo per quasi 50 anni, secondo i loro documenti interni quando hanno iniziato loro stessi a studiare i cambiamenti climatici. Ciononostante hanno continuato a trivellare incuranti del pianeta, dei suoi abitanti e delle conseguenze catastrofiche del loro operato.

Sapevano che le loro azioni sarebbero state irreversibili. E invece hanno messo su un elaborato schema per nascondere la verita', ingannare il pubblico, insabbiare l'evidenza scientifica, creare dubbi nella mente della gente, dei regolamentatori, dei giornalisti, degli insegnanti e del pubblico in generale.

Nel Rhode Island, secondo Kilmartin, i petrolieri hanno violato la legge sull'inquinamento, l'Environmental Rights Act con il loro inquinamento e hanno distrutto regioni naturali dello stato.  

E dunque, il Rhode Island vuole che siano i petrolieri a pagare per l'innalzamento dei livelli del mare, delle siccita', delle precipitazioni estreme, delle ondate di calore e di altri eventi che hanno disturbato il naturale regime idrogeologico, ecologico e metereologico dello stato del Rhode Island.

Non e' giusto che a pagare sia la collettivita', in nessuna maniera.

Non devono essere i residenti ne lo stato a pagare per rimediare eventi estremi come gli uragani
Harvey e Irma che hanno colpito il Rhode Island, ne tantomeno tutti quelli che colpiranno lo stato nel futuro.



Amen.

Ad averceli dei politici cosi in Italia.

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