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Tuesday, January 23, 2018

Bianca-Luisella, trivelle ENI di "emungimento gas" presto sul litorale romagnolo-marchigiano




Diethylene glycol: Toxic

All'ENI e' autorizzato rilasciarlo in mare, in modo CONTINUO
ogni santo giorno delle sue attivita' in mare.



La subsidenza attorno a Bianca-Luisella 
come stimata dall'ENI: 
fino a 44 centimetri nel punto piu' vicino alle piattaforme.

Fino a 2 centimetri a 16 chilometri da riva.


Panoramica del mare petrolifero attorno a Bianca Luisella



I ministri PD Gianluca Galletti e Dario Franceschini che approvano tale scempio
in data 28 Novembre 2017




Il parere positivo della regione Marche, sotto il presidente PD Luca Ceriscioli

 Inquinamento da NOx come stimato dall'ENI.
E nella realta', sara' come dice l'oste o sara' peggio? 





Vari scenari di spargimento dell'inquinamento.

nel testo dicono che e' tuttapposto

Ma se questo e' quello che dice l'oste....


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SI PREGA GIORNALISTI E POLITICI DI CITARE LE FONTI


E' impossibile star dietro alla fiumana delle concessioni petrolifere che si abbattono per l'Italia.

Sarebbe un lavoro a tempo pieno. Pero' continuo a lavorarci e dunque eccoci qui, otto nuovi  pozzi ed una piattaforma a cavallo fra la riviera romagnola e marchigiana.

E' una concessione assegnata all'ENI.

Si chiama Bianca-Luisella.

Dove avranno mai trovato questo nome e' un mistero: Bianca-Luisella non e' una gentile donzella di qualche poema del Dolce Stil Novo, e' una concessione anche nota con il piu freddo nome AC 12 AG.

La concessione occupa un'area di 144 chilometri quadrati.

Siamo a circa 25 chilometri da riva, fra Rimini, Cattolica, Pesaro e si prevede qui l'installazione di una piattaforma "non-presidiata" e di ben otto nuovi pozzi di gas nonche' l'installazione di 3 condotte sottomarine per il trasporto del gas da Bianca-Luisella a Brenda, altra gentile piattaforma ENI situata a 4 chilometri di distanza da Bianca-Luisella.

I pozzi si chiameranno Bianca 3, 4, 5 e Luisella 2, 3, 4, 5, 6 e verranno trivellati a una profondita' di 50 metri per estrarre metano.

Bianca 1, 2 e Luisella 1, 2 erano stati gia’ trivellati negli anni 1990 e poi chiusi.  

Come in molte altre concessioni le regioni coinvolte non hanno brillato per coraggio, e infatti, la regione Marche ha pure dato il suo parere favorevole.

Eehh??

Si, la regione Marche ha dato parere favorevole!

Non e' chiaro quale fosse il ruolo della regione Emilia Romagna, ma non ci sono tracce del parere di Bologna in merito. 

Come sempre e' una litania di distinguo e di tuttapposti, come dire, va sempre tutto bene, mai niente succedera', e' tutto sottocontrollo. Intanto continuiamo a trivellare nel 21esimo secolo!

I ministri Galletti e Franceschini che hanno firmato l'approvazione per Bianca-Luisella e che finora non hanno mai incontrato una trivella che non gli piaceva dicono che nella zona non ci sono aree protette. Si e’ vero, se si escudono le seguenti:

ZPS IT5310024 - Litorale Pesarese (24km da Bianca-Luisella)

ZPS IT5310022 – Fiume Metuaro da Piano di Zucca fino alla foce (30km da Bianca-Luisella)

ZPS IT5310006 – Colle San Bartolo (24km da Bianca-Luisella)

ZPS IT5310007 – Litorale della Baia del Re (35 km da Bianca Luisella)

Loro dicono che le loro attivita’ non avranno effetti su tali aree protette. Glielo dicono ”le analisi condotte nello Studio di Impatto Ambientale” dell’ENI.

Cioe’ crediamo a quello che l’oste dice sul suo vino!

Uno dira’ va bene, 24 chilometri sono lontani. Certo, ma l’inquinamento non conosce confini, e una volta che dovessero esserci incidenti, gli effetti arriveranno anche a 24 chilometri dai vari pozzi, assicurato.

Interessante che nei loro stessi studi per lo studio dell'impatto sull'ambiente, l'ENI stessa offra delle simulazioni del comportamento delle sostanze tossiche in caso di sversamenti.  In questo caso di una macchia di olio da venti metri cubi. Dicono che dopo 12 ore tale macchia sarrivera' a una distanza di circa venti chilometri da riva, arrivando a sei chilometri dalla costa pesarese.

E dopo? Si ferma tutto magicamente? Loro dicono di si, perche' interverranno poi le autorita'.
Ah, allora!

E quindi in riva no, ma a sei chilometri da riva va bene?

Ma il punto non e’ neanche la distanza della costa o di siti protetti da tali pozzi, e l'andamento delle chiazze, e’ ovviamente l’idea che nel 21esimo stiamo ancora qui a sacrificare terreno e mare alle trivelle, riserve o spiaggia libera che sia.

Quei pozzi avranno bisogno di infrastruttura a terra. 

Dove verranno costruiti? La gente ce li vorra’? 

E davvero vogliamo altra infrastruttura petrolifera invece che aiutare il nostro turismo? Non e’ una contraddizione in termini?  

O vogliamo Ravvennificare tutta la costiera nord-adriatica?

Ad ogni modo, continuiamo a leggere l'autorizzazione.

Emerge che la regione Marche, che ha detto si, allega una piccola preoccupazione da parte della provincia di Pesaro sulla sismicita' indotta.

Non ci sono altre discussioni in merito.

Ancora piu' orripilante e' che e' stato approvato il rilascio in mare di monnezza tossica (glicole dietilenico) in concentrazioni fino a 730ppm in caso di "rilascio continuo" e di 5900ppm in caso di "rilascio intermittente".

Dicono che intermittente significa una volta al mese. Ma cosa vuol dire questo, veramente? Bastera' inziare il primo del mese e fermarsi per un ora il 31 del mese? Dopotutto cosi' definito significa una volta al mese!

Tutto questo questo deve veramente farci arrabbiare.

L'ENI ha l'approvazione da parte del ministero dell'ambiente di rilasciare in mare roba tossica, in modo CONTINUO. Nero su bianco.

E' veramente una cosa scandalosa. E non e' che le persone di buon senso non sappiano che i pozzi di petrolio e di gas rilascino in mare robaccia, e' che qui c'e' un ministero che approva l'emissione di "acque di strato" con sostanze tossiche dentro, e anzi rilascia pure concentrazioni ammissibili!

Cos'e' il glicole dietilenico?

E' una sostanza incolore ed inodore, tossica, usata come solvente per la sintesi di antigelo, resine, colle.

L'Organizzazione Mondiale della Sanita' riporta vari morti per ingestione di glicole dietilenico, ed almeno nove epidemie di morte dal tale sostanza.

Il caso piu' eclatante fu negli USA nel 1937, quando morirono 105 persone. Altre morie riguardano l'India con almeno 33 morti nel 1998, nel 1996 ad Haiti con 106 morti, 47 morti in Nigeria nel 1990, e a Panama nel 2006. I sintomi sono problemi renali, nausea, vomito. diarrea, affaticamento, mal di testa, problemi neurologici, debolezza. 

Ora, nessuno andra' a bersi la robaccia che Bianca e Luisella emetteranno, certo.

Ma la domanda resta: quella roba e' tossica.

E i pesci? E i pesci che *noi mangiamo?*
E gli effetti cumulativi sull'ecosistema?  Sull'uomo?

Dopo tutto sono emissioni CONTINUE di roba tossica per anni!

In dosi sufficentemente elevate, il glicole dietilenico causa epidemie. 

Siamo sicuri che anche se in quantita' ridotte, ma in continuo, ogni santo giorno, le emissioni a mare non causino assolutamente nessun problema, nessun sintomo, a nessuno, mai?

E se non bastasse il glicole dietilenico, l'ENI e' autorizzata pure ad immettere in mare oli minerali nelle "'acque di strato", cioe' petrolio, diesel ed affini in mezzo ai rilasci in ambiente.

Le concentrazioni massime sono di quaranta milligrammi per litro.

Cosa significa questo?

Non ci sono paragoni, non e' chiaro da dove vengano questi numeri.

Quaranta milligrammi per litro di oli minerali e/o 730ppm o 5900ppm di glicole dietilenico sono tanti? Sono pochi? Chi li ha decisi questi numeri? Come sono stati decisi? In modo da parare i conti all'ENI e alle loro miscele perforanti, gia' decise da tempo?

Uno scandalo davvero, che la regione Marche, i ministri Galletti e Franceschini abbiano approvato tale scempio. Uno scandalo, una specie di lento avvelenamento del mare e di noi tutti.

Sono sicura che gli sarebbe piaciuto che tutto restasse in sordina. Ma io spero che veramente il lettore si arrabbi. Secondo me la regione Marche non sapeva neanche cosa stava approvando.

Passiamo dunque alle prescrizioni.

Come sempre, e' questa la parte piu' ridicola di queste autorizzazioni.

L'ENI dovra' presentare un piano di "monitoraggio acustico",  e collaborare all'accertamento della presenza di zifi e capidogli assieme alla guardia costiera e alle "associazioni locali". Insieme dovranno monitorare gli spiaggiamenti e le morti di animali lungo la riva.

Ma... ce li vedete l'ENI che collabora con le associazioni locali sugli spiaggiamenti?

Dovranno portarsi appresso "personale tecnico altamente specializzato" per osservare la vita marina. Tali personaggi devono avere esperienza pluriannuale, dovranno presentare il loro curriculum,  e dovranno dimostrare una "spiccata familiarita'" con i cetacei presenti nei mari locali.

Dovranno pure definire un area di esclusione oltre le quali ci potranno essere disturbi comportamentali e fisiologici ai mammiferi marini.

E quindi, lo sanno pure loro che tali disturbi possono esserci!

E alla fine dovranno produrre un bel rapportino in cui illustrano tutte le loro scoperte.

Dovranno anche lavorare con la Capitaneria di Porto di Pesaro sulle possibili interferenze con le rotte navali.

Dovranno presentare un "manuale operativo" ed un "crono-programma" con tutta la lista delle loro attivita' che deve essere fatta in modo da non arrecare disturbo alla vita marina durante i periodi di riproduzione.  E quindi, anche qui, un altra prova del fatto che lo sanno anche loro che le trivelle portano guai alla vita marina. 

Dovranno monitorare la subidenza indotta.  Se per caso i valori di subsidenza indotta dovessero superare quelli previsti, "l'attivita' di emungimento" dovra' essere fermata.

Si, la chiamano proprio cosi, attivita' di emungimento!

Rido da sola. E che l'Adriatico e' una mucca?

Comunque se la subsidenza dovesse superare i limiti consentiti (quali siano non e' dato sapere!) questa "attivita' di emungimento" dovra' essere fermata nell'attesa che i ministeri autorizzino la "rimodulazione" per tornare ai valori consentiti.

Io spero che ci si renda conto dell'assurdita' di queste cose. Non e' che monitorando mammiferi marini e subsidenza abbiamo risolto qualcosa! Una volta che danni a pesci e fondali e' stata accertata non si torna indietro! Specie nel reparto subsidenza!

Non c'e' niente da rimodulare. E che significa poi rimodulare?  Non e' che uno gira una manopola e poi la subsidenza si ferma o torna indietro! La geologia evolve secondo le sue leggi, e una volta che abbiamo stuzziacato questi processi non e' che magicamente tutto torna come era prima, checche' ne dicano la regione Marche, Franceschini o Galletti!

Dovranno "quantificare gli effetti negativi" sull'habitat marino dovuti ad incidenti e allo stesso tempo individuare un "piano di emergenza". Ma .. come non avevano detto qualche pagina prima che non sarebbe successo niente? E che erano soddisfatti dallo studio di impatto ambientale dell'ENI che era tuttapposto?

Non si sa.

Dovranno usare sulla piattaforma di perforazione "vasche di accumulo del fango dotate di agitatori meccanici o pneumatici per mantenere omogeneo il fango", i quali dovranno essere riutilizzati e usati in modo da ridurne i volumi.

Vengono anche descritti i modi in cui dovranno essere effettuati gli scarichi a mare, le coordinate geografiche, le date e gli orari, vengono prescritti enti di controllo, accordi con l'ARPAM delle Marche per le attivita' congiunte, le sostanze da monitorare due volte l'anno e per tre anni, dai metalli pesanti, ai BTEX, agli idrocarburi policiclici aromatici, la composizione dei metalli anti-corruzione,

E alla fine, ci dovra' essere la bonifica.

Ma... alla fine, alla fine di tutto, tutto questo non cambia la sostanza: l'ENI trivellera' altri otto pozzi lungo la costiera marchigiana/romagnola. La zona e' interessata alla subsidenza, ci saranno danni alla vita marina, e verranno rigettati a mare sostanze tossiche.

Possiamo metterci tutti i distinguo del mondo, tutte le prescrizioni del mondo, tutti gli esperti e chiamrle emungimenti, ma la realta' resta che stiamo regalando un altro pezzo di mare all'ENI senza niente in cambio.

Le trivelle di Bianca e Luisella servono solo per soddisfare l'ingordigia dell'ENI.

Poi quando trivellera' la Croazia non possiamo fare le verginelle.
















1 comment:

Unknown said...

Ad oggi, il Comune di Cattolica รจ ricorso al TAR contro il DM 323 del novembre 2017, che ha di fatto autorizzato il progetto dell'Eni spa denominato "Bianca & Luisella".
Progetto che prevede, tra le altre cose, una nuova piattaforma e 8 nuovi pozzi di fronte alle coste Romagnole/ Marchigiane, area Rimini/Pesaro.

Link ai Comunicati stampa del Comune di Cattolica in merito alla questione.
Ritengo possano arricchire con ulteriori informazioni, per approfondimenti in merito.

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1637024433026011&id=293237567404711

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1651442351584219&id=293237567404711

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1696229263772194&id=293237567404711

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https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1707547989306988&id=293237567404711

Davide Varotti
Varottidavide@cattolica.net