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Saturday, June 11, 2016

Croazia: dopo l'Adriatco arrivano le trivelle in terraferma

Update 





Non se ne vanno mai, eh?

Dopo avere - per ora - rinunciato alle trivelle in mare - in Croazia si passa alla terraferma

Il giorno 8 giugno 2016 il primo Ministro del Governo Croato, Tihomir Oreskovic, e il Ministro dell'Economia, Tomislav Panenić hanno infatti firmato accordi per ricerca e coltivazione di petrolio in sei concessioni lungo i fiumi Sava e Drava nel nord-est della Slavonia.

La prima offerta trivellante si era svolta con un asta nel Luglio del 2014: le concessioni variano da 2100 a 2600 chilometri quadrati.

Dopo due anni le concessioni sono state assegnate: il blocco esplorativo DR-02 alla ditta croata INA-Industrie Nafte, il blocco esplorativo DR-03 alla Oando, nigeriana. Il resto va alla canadese Vermilion che si accaparra i blocchi DR-04, SA-08, SA-09 e SA-10.

Secondo il governo croato queste concessioni e questi accordi sono di "importanza strategica": dureranno cinque anni, e in caso di scoperte appetibili di petrolio, lo sfruttamento potra' durare fino a 25 anni. Ci saranno 88 milioni di euro di investimenti, e il ritorno sara' - udite! - fra i 450 milioni ei 900 milioni di euro all'anno!!

Grazie a
 
Ovviamente anche qui non puo' che mancare la sicurezza energetica, il lavoro, il benessere e la gioia per tutti.

E' sempre la stessa canzone che si ripete come un disco stonato: non si guarda mai a chi vive li vicino, a cosa verra' iniettato sottoterra, a cosa verra' perso, a cosa verra' sputato in aria, ai rischi di incidente. E questo vale per l'Italia, vale per la Croazia, vale per tutte le comunita' prese di mira dai petrolieri.

Sta a noi sempre, prendere quello che abbiamo e protestare, ed esigere che i nostri diritti siano rispettati.




 

1 comment:

Alessandra said...

Il meraviglioso parco nazionale dei laghi di Plitvice, famoso in tutto il mondo, non mi sembra che disti parecchio da Bihac...