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Tuesday, January 8, 2013

Il geolgo rincara la dose

  "Sono uno dei collaboratori della scoperta del 
giacimento di M. Alpi (...) pietra miliare 
per l’esplorazione petrolifera
 italiana e dovrebbe essere un vanto
non motivo di denigrazione. 

Le lamentele della popolazione locale furono
generate dalla convinzione che 

la scoperta poteva essere fonte di un numero
stragrande di posti di lavoro 

cosa che evidentemente non poteva essere.

"Schierarsi contro ciò che rappresenta la vita
 del popolo di cui orgogliosamente faccio parte
 è a mio avviso criminale!"

Un Geologo ENI in pensione.

Non deve dirlo a me, quanto sia un vanto lavorare per l'ENI
ma a quelli che abitano a Gela,
 a Manfredonia, a Viggiano, a Pieve Vergonte, a Marghera, 
agli Ogoni della Nigeria e agli indigeni dell'Ecuador. 


Sara' vero tutto quello che lui dice nella lettera in fondo, ma le istanze petrolifere ci sono, da Pantelleria, al Salento, alla Campania, alla Lombardia, alla Pianura Padana.

Notare anche il negazionismo sul Centro Oli. Come dire, l'ENI non ha mai cercato di trivellare, non ha mai minacciato nessuno, non ha mai cercato di comprarsi l'opinione pubblica. Sono dei santi. Il Centro Oli ad Ortona non c'e' perche' la gente si e' ribellata - grazie alla sottoscritta - e non certo perche' all'ENI interessi qualcosa dei campi d'Abruzzo.

Questi sono ancora fissi con il paradigma : o trivelli o muori di fame. Tutto quello che possono fare e' attaccare la mia persona. Io *sono* Americana, ma questo non vuol dire che uno non possa fare delle cose solo perche' sono *giuste* e *necessarie*, anche se dall'altra parte del mondo. Lo so, in Italia e' difficile capire, perche' invece che guardare l'orizzonte e il cielo e' solo l'orticello sotto il naso che interessa, anche in questa battaglia al petrolio.

Infine, io uno che lavora o ha lavorato per l'ENI per 30 anni non la considero una persona di scienza, quanto invece uno con la laurea in geologia a soldo dei petrolieri.

L'evidenza in tutto il mondo e' lampante.

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Congress shall make no law respecting an establishment of religion, or prohibiting the free exercise thereof; or abridging the freedom of speech, or of the press; or the right of the people peaceably to assemble, and to petition the Government for a redress of grievances.

December 15, 1791.
The first amendement to the constitution of the United States of America.

Qui queste cose le prendiamo sul serio.

Buone trivelle, buona Agip, buon negazionismo!

Candbrige?

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Egr.gia Donzella


ho visto che ha riportato sul suo blog la mia mail. Generalmente sono abituato, dalle persone educate, cosa che certamente lei non é, ad avere risposte dirette via e mail, ma lei evidentemente é talmente vile che non affronta le persone in faccia.

Per quanto riguarda il fatto che uno che lavora all'ENI non é un uomo di scienza la invito a chiedere di me ai miei colleghi del Dipartimenteo di Scienze della Terra dell'Università Federico II di Napoli, ed anche a quelli di Roma e di svariate altre sedi universitare ed anche all'INGV. Mi dispiace che il Prof Harland di Candbridge sia morto altrimenti anche lui poteva darle infomazioni sul mio
conto. Inoltre evidentemente non conosce la letteratura geologica. Ma lei chi si crede di essere? E' di sicuro una merita ignorante in fatto di scienze della terra.

Ma mi domando lei ha rispetto per qualcuno o si ritiene la suprema scenziata di fronte alla quale la Montalcini diventa una bidella?

Ma chi l'ha educata? Dove é cresciuta? Guardi che l'aspetto più importante per uno che si può definire essere umano é qualche cosa che lei assolutamente non ha.

Quindi come può pretendere di criticare tutto. Quali conoscenze ha del petrolio, dell'ambiente e del mondo in cui viviamo.

Ha mai provato ad amare i bambini? Ha mai desiderato averne ed educarli? Sono questi i veri valori della vita tutto il resto sono emerite puttanate.

Chiedo scusa per questo linguaggio, ma con persone maleducate e presuntuose come lei va benissimo. Lei ha le radici in una terra che amo come amo i suoi abitanti "Abruzzo forte e gentile", ma lei non fa onore ai suoi corregionali e tantomeno a noi italiani, ma é vero lei negli Stati Uniti si considera a casa sua ( cerchi di fare meno la sbruffona che ci guadagna in serietà).

Vorrei infine informarla che a suo tempo lasciai il mondo della ricerca effettivamente per ragioni economiche, connesse alla perdita prematura di mio padre che fu ucciso da un cancro a soli 53 anni, ragione per cui la mia famiglia si stav avviando verso un futuro di povertà. Io avevo una borsa di
studio triennale del CNR ed il futuro da precario non era compatibile con il nuovo stato della mia famiglia, la prego pertanto di avere rispetto almeno di questa circostanza.

Fortunatamente l'Agip mi offrì un lavoro che poi mi ha dato tantissime soddisfazioni anche se in alcuni paesi dove ho lavorato ho rischiato la vita con tutta la mia famiglia. Si perché io ho una famiglia formata da moglie tre figli e tre nipoti di cui vado orgoglioso.

Anche se non sono un uomo di scienza credo in questo senso di avere realizzato molto più di lei!

Ho finito perché corrispondere con una come lei significa solo perdere tempo. Le ricordo soltanto che anche se ha un passaporto americano rischia con quello che dice dell'ENI e di altri di beccarsi una querela (é solo un consiglio) ovviamente da chi può permetterselo non da un pensionato.
Si vergogni e vada a quel paese assieme al giornalaccio si cui pubblica i suoi stupidi proclami!

Giuseppe Cippitelli
 

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Gent. Prof.ssa

Sono un geologo che ha lavorato per più di 34 anni, di cui 10 all’estero, nella maggiore compagnia petrolifera italiana dopo un periodo di ricercatore del CNR presso l’Università Federico II di Napoli.

Dovetti, a suo tempo, interrompere questa attività per ragioni puramente economiche. Oggi sono in
pensione, ma oltre ai miei obbies, mi dedico ancora per quel che posso alla ricerca e seguo attivamente l’esplorazione petrolifera.

Ho letto il Suo articolo pubblicato sul “Fatto Quotidiano”, non sono d’accordo con i Suoi assunti e gradirei dimostrarlo nel modo più scientifico possibile. Un mio collega, che ha corrisposto con Lei in occasione del terremoto in Emilia, mi ha detto di essere stato preso poi a male parole dai Suoi colleghi i quali probabilmente hanno anche sferrato un attacco al suo computer.

Spero che nel mio caso questo non succeda, ma che si rimanga nei termini della discussione civile quale deve essere quella tra persone di scienza.

Nel Suo articolo parla del terremoto di Caviaga del 15-16 maggio del 1951 (ero in prima media), per il quale qualche anno più tardi Caloi et Al. hanno elaborato una laboriosa trattazione matematica. Ho rintracciato tale lavoro e giustamente, come Lei afferma, ha figure fatte a mano e si riferisce per l’intensità alla “Scala Mercalli”. Non c’è bisogno di commuoversi perché a quei tempi di più non si poteva fare, non esistevano i computers, non si conosceva il concetto di sfera focale e le stazioni di registrazione erano pochissime, le misurazioni si facevano direttamente sui sismogrammi registrati su carta affumicata, i calcoli venivano fatti a mano considerando gli scostamenti delle componenti NS ed EW per avere la direzione e per calcolare l’epicentro e l’ipocentro si considerava la componente verticale.

Da altre informazioni si ricavava la dromocrona e le velocità di propagazione delle onde P ed S.

Gli autori hanno valutato il sisma tra il VI ed il VII grado della Scala Mercalli. Come Lei saprà a quel tempo le valutazioni dei gradi Mercalli venivano fatte in base agli effetti di superficie e non in base a parametri fisici. Gli autori parlano di avere acquisito gli effetti attraverso notizie stampa e da queste sono arrivati alla valutazione dei gradi. Essi parlano di rombi sotterranei, stati di agitazione degli animali, tutte manifestazioni estremamente soggettive.

Sta di fatto che un terremoto di 5.5 Richter, avrebbe provocato effetti non dissimili da quelli del recente terremoto in Emilia cosa che non fu nel 1951 nell’area di Caviaga.

Tralasciando la ampia ed interessante trattazione matematica, gli autori parlano di velocità delle onde sismiche, nell’ambito del substrato padano di 6 -7 km/sec. e di una profondità di circa 5 km. Questi valori tradotti nel quadro geologico delle moderne conoscenze ci permette di dire con certezza
che la faglia sismogenica del terremoto del 51 si trova a ridosso del substrato dolomitico della Padana in corrispondenza del contatto tra il fronte alpino e quello appenninico. Caloi et Al. parlano di un substrato granitico, è evidente, ma non posso farne un colpa, che le conoscenze geologiche per la Padana erano del tutto mancanti. D’altronde è con gli anni 60 che cominciò il rinascimento della geologia mondiale grazie proprio alle compagnie petrolifere e agli istituti di ricerca come il Lamont.

Ed ora veniamo a Caviaga. Questo giacimento è ormai esaurito, era enorme e produceva dai sedimenti sabbioso arenacei del Terziario superiore dalla profondità di circa 1500 m. L’ipocentro del terremoto si trovava a circa 5k, ovvero nel substrato dolomitico. Il comportamento delle formazioni
sabbioso arenacee e di tipo molto elastico e contrariamente a quello che affermano Caloi et Al. avendo velocità sui 3-3,5 km/sec attenuano e non esaltano le perturbazioni sismiche tanto è vero che la zona centrale della Padana è considerata simicamente bassa. Dal 51 in effetti non si sono più
registrati terremoti con epicentro in questa zona, è peraltro del tutto vero che a Caviaga nel 49 ci un gravissimo incidente che provocò una eruzione e la dispersione del gas nelle alluvioni quaternarie che a sua volta generò una serie di altri incidenti.

L’incidente fu provocato dalla inesperienza del personale, l’Agip da pochissimo aveva ripreso, grazie a Mattei, l’attività e l’esperienza era assai poca. Il substrato dolomitico ha un comportamento molto più rigido e quello come è noto può essere sede di rotture che generano sismi. Pertanto parlare di una connessione tra il terremoto del 51 e l’estrazione del gas a Caviaga, mi permetta di dirlo è una sciocchezza dal punto di vista scientifico.

Lei parla di molti studi che attribuiscono all’esplorazione petrolifera la genesi di alcuni terremoti, li conosco perfettamente ed alcuni li ho anche esaminati profondamente. La maggior parte di questi studi, tuttavia trattano la questione in modo ipotetico e non sulla base di prove scientifiche, per
cui sono molto perplesso sulle loro conclusioni.

Ho letto anche la Sua biografia riportata su internet, per quanto concerne il petrolio della Basilicata posso dirLe che io sono uno dei collaboratori della scoperta del giacimento di M. Alpi. Questa fu fatta grazie alle informazioni che il mio antico maestro Prof. Antonio Lazzari che aveva lavorato per l’AIPA in Albania e poi all’Agip prima di divenire un docente universitario, il quale aveva studiato la Val d’Agri per l’effimero giacimento di Tramutola. La scoperta di M. Alpi rappresenta un pietra
miliare per l’esplorazione petrolifera italiana e dovrebbe essere un vanto non motivo di denigrazione. Le lamentele della popolazione locale furono generate dalla convinzione che la scoperta poteva essere fonte di un numero stragrande di posti di lavoro cosa che evidentemente non poteva essere.

Lei parla anche di un presunto centro olio ad Ortona. Un mio collega nativo di quella città mi ha detto che al porto esiste una darsena dove attraccano navi cisterna e niente altro. Anni fa fu spostato a Ortona da Chieti Scalo il settore operativo, ma credo che attualmente, se esiste ancora, sia solo una base logistica ovvero un deposito di tubi e materiale. Nell’offshore abruzzese è in produzione il giacimento ad olio di Rospo, ma non è dell’ENI e il suo olio che io sappia non va ad Ortona.

Per quanto poi riguarda il Salento e Pantelleria vada tranquilla perché li l’unico olio che ci può essere è quello di oliva in quanto non sono zone prospettive.

Sarebbe interessante discutere di tante altre cose, ma ovviamente non è possibile, vorrei solo concludere, almeno da quello che ho desunto dalla sua biografia.

Lei è entusiasta degli Stati Uniti che considera casa sua, concordo pienamente, ma da quello che dice mi pare di capire che vede l’Italia come un possibile giardino, luogo di vacanze e di riposo e meta
straordinaria per i turisti. Io in questo paese, che amo più di ogni altro perché è la mia Patria, ci vivo e con me altre sessanta milioni di persone le quali per sopravvivere hanno bisogno di materie prime, di trasformarle e di utilizzarle in parte e venderle ad altri. Produrre e trasformare le materie prime può anche provocare qualche danno all’ambiente, ma come giustamente dice il Prof Garattini, farmacologo, tutti i farmaci sono veleni, ma bisogna considerare il bilancio tra effetti negativi e benefici.

Senza materie prime e loro trasformazione, anche se generano danni, sarebbe la fine del popolo italiano che già attualmente sta soffrendo non poco.

Schierarsi contro ciò che rappresenta la vita del popolo di cui orgogliosamente faccio parte è a mio avviso criminale!

Cordiali saluti.

Dott. Geol XXX

6 comments:

Anonymous said...

a questi rispettabilissimi signori che tanto difendono l'eni e mandano a quel paese la dott.ssa o la minacciano, se volete ne possiamo parlare a quattr'occhi...venite a marsico nuovo,dove state massacrando la gente con il vostro veleno; e saremo ben lieti di darvi delucidazioni esaustive di quanto apprezziamo il vostro lavoro...vi ospiteremo e mangerete con noi, berrete il vino delle vigne di viggiano e l'acqua del pertusillo,potrete nutrirvi degli agnelli al fosfongessi,che con grande operosita' avete distribuito sulle nostre terre...e se non lo farete la prenderemo come una grande offesa.cari amici,le offese nella storia medievale lucana,venivano lavate con l'estrapolazione dei genitali....

davide ortona said...

Ciao Maria Rita, credo tu abbia dato fin troppo spazio a questi attacchi personali che spazio non meritano...
complimenti per il tuo lavoro
Davide

Anonymous said...

Maria Rita,
mi dispiace che abbia ricevuto queste 2 lettere.
Apprezzo molto ciò che fà per aiutarci a difendere l'ambiente naturale italiano.
P.S. Si potrebbe pensare che le 2 lettere siano state scritte da 2 persone diverse.
Gianni Tiziano - Trento - Italia

Anonymous said...

Criminale è dare permessi di ricerca e concessioni a società srl con capitale sociale di poco più di centomila euro.

Anonymous said...

Rimango di stucco per le offese che lei da geologo possa aver inviato ad una persona che ha scelto di difendere la sua terra, l'Abruzzo e l'Italia dalle mire di chi vuole distruggere il vero "petrolio" del nostro paese che è il paesaggio, il turismo. Sono queste le vere attività che creano economie diffuse nei territori, specialmente in quelli Italiani, ricchissimi di qualità che ci invidiano in tutto il mondo.
Veda, carissimo geologo, a che punto di povertà si è ridotta la Basilicata? (la regione più povera D'ITALIA.... VERGOGNA!!!!). Inoltre le bugie hanno le gambe corte: Ad Ortona volevano farci fare la fine di Viaggiano. Venga se vuole a passare una vacanza nelle nostre campagne e colline, nei nostri vigneti ed oliveti, nella nostra costa di falesie e spiaggie e le spiegheremo nei particolari il perchè ci siamo ribellati alla prospettiva del centro oli ad Ortona. Mariarita d'Orsogna si è solamente impegnata al massimo per difendere la propria terra da un futuro di povertà se l'economia per pochi del petrolio si sarebbe instaurata nei nostri territori. Il presidente della Associazione Bed and Breakfast Parco Maiella Costa Trabocchi.

nogat said...

Candbridge... una merita ignorante... mette davanti i suoi figli per dimostrare che ha realizzato qualcosa nella vita... mi fa pena, cosa avrà trasmesso ai suoi figli e ai suoi nipoti...