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Monday, January 28, 2013

Fracking vietato in Cinco Saltos, Patagonia


 José Chandia, consigliere di Cinco Saltos, 
autore della proposta di vietare il fracking nella sua citta'


E cosi, ecco la prima comunita' del sud America che vieta il fracking. Si tratta della citta' di Cinco Saltos, che sorge in Patagonia, Argentina. Il voto e' stato all'unanimita' il giorno 20 Dicembre 2012.

A Cinco Saltos, nella regione del Rio Negro in Patagonia, vivono 27,000 persone. Negli anni '90 hanno gia' hanno avuto i loro guai da inquinamento da cianuro e mercuio prodotte dalla Indupa, una filiale Solvay che conosciamo bene anche in Italia. Il divieto viene dopo varie settimane e mesi di protesta e di attivismo.

Il divieto del fracking in questa citta' della Patagonia e' importante perche' Cinco Saltos sorge nei pressi di "Vaca Muerta" - un nome, una premonizione? -  la piu' grande riserva di shale gas dell'America del Sud.

Vaca Muerta e' presa di mira dalla Chevron e dalla YPF - la compagnia argentina nazionale di idrocarburi e che sta per Yacimientos Petroliferos Fiscales - che proprio qualche giorno prima del divieto hanno preso accordi per andare avanti con le trivelle.


Rio Negro e' in arancio, verso il basso.


Cinco Saltos e' vicina a Neuquen.


La citta' di Cinco Saltos e' preoccupata per l'inquinamento dell'acqua e il rapporto ufficiale per il divieto al fracking dice
“The extraction generates amounts of liquid waste that contain dissolved chemicals. There is no guarantee that these liquids remain contained and are not circulated in the drinking water.

For each perforation, 200,000 cubic metres of water are needed for the hydraulic fracture. Five hundred chemicals are used, among them 17 toxic to aquatic organisms, 38 severely toxic, and eight proven to be carcinogenic. These chemicals mean a total of four tonnes of toxics per well.”

Tutto questo ovviamente non piace a quelli della YPF.  Proprio l'anno scorso il presidente Miguel Galluccio aveva presentato il gran rapporto quinquennale per l'Argentina in cui si parlava di almeno un miliardo di dollari per sperimentare il fracking nel suo paese con l'appoggio del presidente Cristina Fernández de Kirchner.

Ma quelli di Cinco Saltos hanno avuto la meglio. Pablo Domínguez del comitato dell'acqua della regione Comahue che include Cinco Saltos aggiunge

“We are demonstrating that the community can decide what future it wants and how it wishes to live, and not leave those decisions in the hands of the government or corporations.”

Amen.


2 comments:

Anonymous said...

Bravi !!!!
:-)
Tiziano

Anonymous said...

benissimo...qui in basilicata qualcuno sostiene che combattere le multinazionali e le società petrolifere è impossibile.
Porterò in assemblea l'esempio di un popolo che democraticamente è riuscito a far rispettare il suo diritto alla salute e alla tutela dell'ambiente
giovanna bellizzi