.

.

Sunday, June 27, 2010

Rookie - la dodicesima vittima




In questi giorni si e' parlato un po' anche sui giornali italiani del suicidio del pescatore della Louisiana, a causa dello scoppio del pozzo della BP.

Mi e' venuta voglia di indagare un po su questa persona e di capire chi fosse - il Los Angeles Times ne ha fatto una storia e volevo condividerla qui.

Suicidarsi di petrolio non e' una cosa da niente.

Il pescatore in questione si chiamava William Allen "Rookie" Kruse. Aveva 55 anni. Si e' sparato un colpo in testa sulla sua barca, che si chiamava Rookie. Rookie era anche il suo soprannome. Il signor Kruse non aveva problemi fisici, non aveva problemi mentali, non prendeva psico-farmaci, aveva una vita stabile.

Prima dello scoppio faceva il pescatore e viveva a Foley, una citta' riviera dell'Alabama. Qualche volta accompagnava gruppi di turisti in zone adatte per la pesca ricreativa. Lui e sua moglie avevano una piccola attivita' di distribuzione del pesce che lui stesso pescava.

Dopo lo scoppio era stato "assunto" dalla BP per le operazioni di pulizia. Non piu' a raccogliere pesci, ma petrolio. Non gli hanno mai dato un giorno di vacanza. E siccome era un 'uomo vero' non si e' mai lamentato di niente - andava tutto bene.

Ma la moglie aveva gia' iniziato a notare segni poco rassicuranti. Il marito aveva perso peso, ed aveva l'insonnia. Aveva speso $30,000 per due delle sue barche, ed aspettava l'estate per portare i suoi clienti piu' stretti a pesca in quelle acque che conosceva come il palmo della sua mano.

Il figlio ha detto che odiava andare a lavorare per la BP, ma che il padre gli aveva detto che non aveva scelta.

Il fratello ha detto che la BP con tutta la sua burocrazia gli aveva reso la vita difficile, e che ogni volta che era stata sistemata una carta per i pagamenti, ecco che ne veniva fuori un'altra.

A sua madre qualche giorno prima di morire il signor Rookie Kruse aveva detto che non aveva piu' soldi, ma che sperava che la BP lo avrebbe pagato nei prossimi giorni. Le ultime parole che le ha detto sono state "Non ti preoccupare, andra' tutto bene". E poi si e' ammazzato.

Il signor Kruse rimasto indietro sulle rate del mutuo della casa e per i lavori sulle barche. La BP gli doveva $4,700 per 2 settimane di lavoro. Aveva anche presentato richiesta di indennita' alla BP per tutto l'introito perso negli scorsi 2 mesi. Ma nessuno gli aveva ancora pagato niente.

Dopo il suicidio, un rappresentante della BP si e' presentato a casa dei Kruse. Hanno mandato un cappellano. La BP paghera' per il funerale.

Non si capisce perche' certi sono ancora disoccupati laggiu' e certi altri, come il signor Rookie Kruse, siano stati spremuti come limoni, senza neanche un giorno di riposo. Non fa mica bene vedere per sette giorni su sette solo petrolio, ed ogni santo momento vedere la tua vita andata in fumo.

Intanto viene fuori che circa 1500 persone, ora che siamo entrati nel terzo mese dallo scoppio, hanno chiesto di essere curati per depressione, ansia, stress legati al petrolio.

Stan Vinson, medico legale della contea di Baldwin, che ha firmato il certificato di morte del signor Kruse:

All the waters are closed. There's no charter business anymore. You go out on some of the beaches now, with the oil, you can't even get in the water. It's really crippled the tourism and fishing industry here.

Tutte le coste sono chiuse. Non c'e' piu' opportunita' di organizzare viaggi charter. Se vai sulle coste, con il petrolio non puoi nemmeno entrare in acqua. Questo petrolio ha veramente tagliato le gambe al turismo e all'industria della pesca qui.

Adam Trahan, 53 anni, pescatore senza pesci. Il giornalista l'ha incontrato a bere una birra al bar, visto che ora che la pesca e' chiusa non aveva niente altro da fare.:

I look out there and I see my life ruined. There ain't no shrimpin', there ain't no crabbin', there ain't no oysterin'. Well, the only thing I know is shrimpin'. That's all I know. Now you tell me: Where do I go from here? It's heartbreakin', baby."

Guardo da qui e vedo la mia vita distrutta. Non c'e' piu' la pesca per gamberi, per granchi, per ostriche. Beh, l'unica cosa che io so fare e' il pescatore di gamberi. E' tutto quello che so. Ora, dimmi tu: cosa faccio adesso? Fa male al cuore, baby.

Dean Blanchard, proprietario di una ditta che impacchetta e distribuisce prodotti di mare. Tutte le mattine, va al suo magazzino vuoto, si siede accende la TV e poi guarda CNN e il petrolio. Era una ditta che gestiva circa 10 milioni di chilogrammi di gamberi l'anno.

I'm just walking around in a circle, more or less. I don't know what to do. I never been this confused in my life.

Cammino in un circolo, piu' o meno. Non so cosa fare. Non sono mai stato cosi cnfuso in tutta la vita.

Gli studiosi dicono che e' tutto gia' visto. Anche in Alaska, dopo il riversamento in mare dell'Exxon-Valdez, ci fu una ondata di suicidi, violenze domestiche, alcolismo, bancarotta, a causa del petrolio.

La storia di Cordoba e' qui, ed e' triste.

Intanto la senatrice Simona Vicari ha appena varato una nuova piattaforma di petrolio a Ragusa, la piattaforma Vega. La piu' grande piattaforma petrolifera d'Europa con inclusa FPSO. Una scommessa vinta.

In Italia tutto questo non succedera' mai.


Fonti: LA Times 1, LA Times2, LA Times 3

3 comments:

Anonymous said...

Simona Vicari!!!l'abbiamo conosciuta "di persona"grazie a te, MR, che esempio!coinvolge la sua stessa terra in quello in cui crede profondamente. E in cosa crede costei? Nel petrolio! Una siciliana che sa davvero dov'è il progresso e il futuro e lo dimostra coi fatti, mica con le parole! Per me queste sono le vere donnacce... mica vende se stessa (ma sicuramente anche) ma quello che appartiene a tutti... Il mare, la propria città, dove si è nati, dove si cresce per ritrovarsi, in caso di incidente (ma non si è mai visto al mondo), senza. Come profughi ma senza allontanarsi dalla propria casa. A domicilio. Complimenti senatrice, arriva dove altri non arriverebbero mai. elisa

Anonymous said...

senatrice degna della sua "compagna" di parito l'on. Stefania Prestigiacomo. Che vergogna!!!

davide said...

tragedia nella tragedia.
purtroppo i drammi ecologici sono sempre intrinsecamente collegati a drammi umani.
premettendo che dopo un evento del genere è estremamente difficile resistere psicologicamente,
mi chiedo quanto abbia influito sull'uomore/lucidità l aerosol a base di anelli aromatici che il povero sig. Kruse è stato costretto ad inalare in abbondanza nei giorni successivi all'incidente.
se è vero che partecipare alla pseudobonifica può distrarre e motivare le persone,è forse il caso che gli sfortunati abitanti direttamente colpiti dalla tragedia in tali proporzioni,
siano sostenuti in altro modo?
saluti,d.
ps la marea viene in vacanza in europa...

http://www.ansa.it/web/notizie/photostory/primopiano/2010/06/29/visualizza_new.html_1847570729.html