Thursday, August 14, 2008
Il futuro di Ortona
A Genova, oltre alla raffineria IPLOM di Busalla che' scoppiata qualche settimana fa, esiste anche un polo petrolchimico e naturalmente un porto petrolifero. Quest'ultimo si trova nella localita' Multedo. I petrolieri infatti, una volta iniziato il processo di sfruttamento petrolifero di un luogo non lo abbandonano, ma continuano a costruire i pezzi e pezzettini che gli sono piu' utili. Il petrolio arriva a Genova, lo raffinano, ci creano i derivati e da li tutto riparte alla volta di altri paesi che si ritrovano la benzina bella pulita e pronta.
L'Italia e' infatti uno dei pochi paesi occidentali che esporta piu' benzina di quanta gli serva. Siamo cioe' il filtro delle zozzerie del petrolio di mezzo mondo. Ce lo portano, dall'Arabia Saudita o dalla Libia per lo piu', glielo puliamo e poi le ditte petrolifere lo mandano alle altre nazioni, loro prendendosi i profitti e lasciando a noi inquinamento e tumori. La nona commissione permanente sull'agricoltura, che si proponeva di analizzare la possibilita' di coltvare biocarburanti in Italia, riporta infatti che UN QUARTO della benzina italiana viene esportata e che siamo il maggior paese europeo in assoluto per la quantita' di benzina venduta all'estero. Piu' di tutti! Piu' della Norvegia e della Gran Bretagna che hanno piu' e miglior petrolio di noi. Non a caso la Gran Bretagna ha otto raffinerie, per lo piu per il fabbisogno nazionale, e noi una ventina.
Ad ogni modo, cosa accade nel porto di Genova? Vari studi della provincia, dell'Istituto di chimica ambientale, dei Verdi e di vari oncologi sono stati tutti concordi sul fatto che il porto della citta' sia altamente inquinato da benzene, toluene, diossina, e altri composti organici volatili. Queste sostanze sono tutte altamente tossiche, cancerogene e in gran parte dovute alle operazioni petrolchimiche della zona. Allo stesso tempo la dottoressa Marina Vercelli del Registro Tumori Ligure presenta uno studio epidemiologico che mostra come l'incidenza di tumori a Genova Multedo sia piu' alta che altrove, sia in crescita come pure le morti associate. Ormai queste cose non mi stupiscono piu', e' la stessa storia di sempre.
Come sbaglia chi pensa che ad Ortona metteranno il centrino dell'olio e poi basta! No, metteranno quello che l'ENI chiama centro olio, ma che in realta' e' una raffineria, e poi lo ampieranno, e poi ingrandiranno il porto, e poi gli faranno la piccola industria chimica, e poi la grande industria chimica, e poi e poi.. e poi chissa' quanta gente sara' morta nel frattempo.
E' facile mettere questi centrini dell'olio, e' difficilissimo toglieri. A Genova gli avevano promesso che avrebbero almeno cessato ogni attivita' petrolchimica entro il 1991. Sono passati quasi venti anni e la gente ancora respira quella robaccia, ancora si ammala, ancora muore.
Fonti: Genova Press
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2 comments:
Questo Post, domani sarà consegnato a più persone e saranno lasciate più copie a tutti i bar del mio Comune.
Ieri sera a San Vito, sul belvedere ho incontrato per caso delle persone di Pescara e Francavilla che sapevano pochissimo del centro olii e della raffineria di Ortona, li ho invitati a contattare il Comitato Natura Verde perché non sanno adoperare il computer; sempre a San Vito, al bar gelateria del centro, sulla SS Adriatica, ho incontrato due famiglie di Chieti, avevano i DVD del Ritorno di Attila che gli avevano regalati ai loro figli, a fine maggio, ma non li avevano visti ancora, li ho trattenuti quasi un’ora, alla fine mi hanno detto che se lo guardavano tutti assieme, loro erano infermieri ed impiegati scolastici e si sono comportati così.
Grazie Mario. La tua dedizione e' ammirevole. Anche io ho incontrato gente come quelli che descrivi tu - purtroppo da questo punto di vista, in Abruzzo siamo un po indietro. Dall'altro lato poi ci sono persone (come te!) che invece e' da mesi che non mollano la preda. Andiamo avanti. Vedrai che pian piano, se insitistiamo, alla fine la gente ne sapra' di piu'. Occorre solo crederci e non stancarsi
Ciao - MR
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