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Friday, March 15, 2019

L'ENI in UK: riversamenti di catrame, spiagge chiuse, notifiche di scarsa sicurezza, valvole difettose






Un altra storia di ENI e di inquinamento di cui non abbiamo mai sentito parlare ne direttamente dai nostri paladini, ne tantomeno dal Corriere della Sera.

Siamo nel Douglas Complex del Regno Unito, nei mari che separano UK da Irlanda,  teatro di tanti guai dell'ENI. Il Dougla Complex e' un sistema di tre piattaforme di 54 metri di altezza.

Gia a partire dal 2015 si sono registrati problemi: sono arrivate notifiche per scarsa sicurezza nelle procedure di assemblaggio delle tubature di condotta del petrolio, notifiche che sono poi continuate nel 2016 dopo perdite dei petrolio in mare. 

Ma niente e' cambiato e cosi, il giorno 16 Luglio del 2017 i residenti di Blackpool, lungo la costa del Regno Unito di fronte al Douglas Complex,  si svegliarono e trovarono il mare d'estate chiuso ai bagnati per "misure cautelari".

Che era successo?

Era successo che la spiaggie turistiche di Cleveleys, Fleetwood, Knott End e appunto Blackpool.
erano state riempita da catrame e petrolio. Il tratto annerito aveva anche fermato il servizio traghetto perche' il mare era inquinato. Ai genitori fu detto di tenersi i bimbi a casa.  Le chiazze di petrolio coprirono spiagge e alghe e qualcuno riporto' irritazione alla pelle.

Per un po di tempo non si e' saputo cosa fosse successo, ma dopo tre giorni finalmente compare il nostro lupus in fabula: l'ENI

E come poteva essere altrimenti!

La conferma arrivo' da un comunicato stampa del cane a sei zampe che diceva che e' stata colpa loro. Il catrame e il petrolio arrivavano da una nave stoccaggio facente parte del Douglas Complex dell'ENI. Il sistema di stoccaggio era a 10 miglia da questo Douglas Complex.

Si e' risaliti all'ENI grazie alle analisi dei composti aromatici nel catrame sulla spiaggia e nel petrolio ENI, dunque, sono entrambe della stessa origine.

L'ENI disse

Eni UK Limited can confirm that tar balls seen on the beach between Blackpool and Fleetwood 
are linked to a limited release of fluids (a mix of water and hydrocarbons) that occurred at its Oil Storage Installation (OSI) at its Liverpool Bay facilities over 30 kilometers offshore on July 10, 2017. The source of the release was quickly identified isolated and shutdown the same day.

E infine arriviamo all'Ottobre del 2018 quando lo Health and Safety Executive (HSE) del Regno Unito che supervisiona la sicurezza britannica trovo' una serie di valvole difettose: 20 delle 33 valvole critiche per la sicurezza avevano problemi e che in caso di incendio non sarebbero state capaci di garantire la sicurezza.

Non solo, lo HSE scrisse nei suoi rapporti che l'ENI sapeva di queste valvole gia' a partire dal 2014 ma non fece niente per non mettere a repentaglio altre operazioni (e cioe' per non dover chiudere per manutenzione e perdere soldi).  

E anche qui lo statement foglia di fico dell'ENI

Eni UK had already identified this issue prior to receiving this improvement notice, and had carried out a risk assessment to confirm that it was safe to continue to operate in this condition, as well as to determine the urgency with which repairs need to be carried out. The firewater ring main remains fully capable of responding to any demand event in an appropriate and effective manner. Eni UK  has developed and is already implementing a corrective plan to meet the requirements of the improvement notice.

Avete capito qualcosa? Neanche io, sono tutti tanti blabla per dire tutto e niente.

Occore non credere ad una sola parola di questa gentaglia, dal Regno Unito fino a Viggiano, dalla Nigeria fino all'Alaska. Venerano solo il dio denaro.

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