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Tuesday, February 13, 2018

Il Cile ha cinque nuovi parchi nazionali - grandi quanto la Svizzera











Patagonia, 2018



National parks are the best expression of social equity that there is.
It's like paying our rent for living on the planet. 

Doug Tompkins

Il giorno 29 Gennaio 2018 il preidente del Cile, Michelle Bachelet assieme a Kristine McDivitt Tompkins, presidente della Tompkins Conservation, hanno messo la firma finale sulla creazione del PumalĂ­n National Park e del Patagonia National Park in Cile.

Si tratta di piu di 40,000 chilometri quadrati, e rappresentano la piu' grande donazione di terreno da un ente privato ad un governo.

E' un area grande quanto la Svizzera.

Ci sono dentro montagne innevati, laghi glaciali, vedute di mare, colline, praterie, foreste e vita animale.

Della coppia Kristine McDivitt e di suo marito Doug Tompkins abbiamo gia' parlato su questo blog, e la loro storia e' esemplare: due che diventano ricchi grazie a The North Face, Esprit, e Patagonia, che hanno fondato loro o di cui sono stati CEO, e che a un certo punto decidono di lasciare il mondo del business e di andare a vivere in Cile. Comprano terreni in Patagonia, li ripristinano, li trasformano in parchi e zone protette per il beneficio di tutti. Con i loro soldi, e per amore.

L'evento del 29 Gennaio e' l'atto finale di questa storia di protezione ambientale che e' iniziata 25 anni fa. Invece l'iter per rendere questi parchi ufficiali e' invece iniziato a Marzo 2017, con l'intento di instaurarne 5 nuovi di zecca e di espanderne altri tre.

Come gia' raccontato, Doug Tompkins, l'ideatore di tutto questo, e' morto nel 2015 in un incidente con il kayak in Cile, ma la sua opera va avanti grazie a sua moglie Kristine McDivitt. Lei dice che continuera' in questa sua missione di conservazione e di ritorno alla natura di altre aree in Cile ed in Argentina.

E infatti, la Tompkins Conservation ha proprio per obiettivo quello di comprare terre private, ripristinarle, proteggerle al meglio che si puo' e restituirle ai governi centrali per il godimento di tutti, per promuovere la bellezza, la natura e per portare orgoglio ed occasione di lavoro sostenibile e benessere alle comunita' locali. Finora, in tutto, hanno salvato circa 53,000 chilometri quadrati assieme a governi, associazioni non governative, attivisti, persone di scienza, e staff locale.

Perche' in Cile? Perche' Kristine e Doug ritengono che una delle catastrofi peggiori dei nostri tempi e' la perdita di biodiversita' e che il modo migliore per cercare di migliorare le cose e' di creare larghi parchi nazionali dove i processi evoluzionari potessero continuare indisturbati dall'opera umana.

Secondo loro i parchi nazional i rappresentano il modo migliore per la conservazione della biodiversita' da un punto di vista ecologico, e puo' rappresentare anche un beneficio per le comunita' locali.

Il loro motto e' "re-wilding". Ritorno alla natura selvaggia, con il reinserimento di specie animali un tempo abbondanti ed ora scomparse a causa dell'antropizzazione.

Tutto questo non accade senza controversie. C'e' chi dice che e' stato uno sbaglio trasformare terre agricole o da pascolo o ranch in zone selvagge, secondo questo "re-wilding". Per esempio, nella zona della Valle Chacabuco il re-wilding ha significato la rimozione di 25,000 pecore, 5,000 mucche, e 600 chilometri di filo spinato. Sorgeva qui infatti uno dei piu' grandi ranch del Cile.

Ma e' evidente che sul lungo andare e' questa la soluzione. I ranch iniziavano ad essere sempre piu' marcati dalla presenza dell'uomo, con sempre piu' strade e costruzioni. L'avere trasformato tutto in area protetta prima che arrivasse "lo sviluppo" ha fatto si che ora lo sviluppo vero sara' fatto in parallelo alla preservazione della natura.

Sono belle queste storie di persone che usano le loro ricchezze per cose utili e costruttive.

A quando i signori Benetton? I signori Versace? I signori Ferrero? 

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