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Saturday, November 15, 2014

Trivelle alle Canarie - Greenpeace, Lanzarote e la 23 enne italiana



Lanzarote - nella morsa dei trivellanti della Repsol, isole Canarie, Spagna

Io non so cosa dire, se non chiedermi nella mia ingenuita' perche' deve esistere una societa' in cui niente e' sacro. Neanche due fra le isole piu' selvaggie delle Canarie - Fuerteventura e Lanzarote -  e perche' anche ci si pensi a trivellarle.

Ma quali che siano i malsani motivi che hanno portato il governo spagnolo a permettere ai petrolieri spagnoli della Repsol di distruggere questo piccolo paradiso terrestre, le conseguenze sono in questo drammatico video, in cui una attivista di Greenpeace, italiana fra l'altro, cade in mare durante la protesta e si rompe una gamba.

La manifestazione c'e' stata oggi 15 Novembre. La barchetta di Greenpeace, chiamata Arctic Sunrise, arriva sul sito trivellando prima che arrivasse una delle navi dei petrolieri per fare una protesta pacifica. La polizia gli dice di andarsene. Loro rispondono che sono pacifici e che vogliono solo proteggere il mare. La polizia scambia altre comunicazioni con loro, dicendogli ancora di andarsene. Greenpeace rifiuta. E cosi la polizia decide di intervenire.  Dal video si vede la barchetta di Greenpeace dimenarsi fra due navi enormi, con l'acqua che schizza da tutte le parti. La marina spagnola li insegue e nella foga l'attivista italiana viene scaraventata in mare, rompendosi appunto una gamba.

Io non so cosa dire se non che questi non sono i miei metodi, ma allo stesso tempo occorre riconoscere che a mali estremi, estremi rimedi. E' da tanto che i residenti protestano e si oppongono, ma il governo spagnolo e' sordo, e forse se non ci fosse stato questo gesto, molte meno persone avrebbero saputo delle trivelle alle Canarie, come pure dei misfatti della Shell in Artico o delle trivelle in Sicilia.

Ecco il video che si apre con Greenpeace che promette che si tratta di una protesta pacifica.






Prima dell'attacco della nave della polizia spagnola, Greenpeace ha comunicato con loro, e gli ha ricordato che sono pacifici, e che il loro dovere e' di porteggere l'ambiente e che non possono stare a guardare. Chiedono che vengano protette le persone e l'ambiente e non i petrolieri.

Come detto, non sono i miei metodi - anche perche' avrei paura! - ma ammiro la dedizione e l'impegno. Alla fine, a modo suo si tratta di una guerra, e tutti combattiamo come possiamo. E' a monte il problema: a chi le pensa queste cose, e a chi decide che un paradiso naturale sia da dare in pasto a ditte irreponsabili e che pensano solo al portafoglio.


La barchetta che hanno usato e' la stessa usata nell'Artico, sequestrata dai russi per circa un anno. Questa e' la prima volta che viene usata dopo quell'evento.



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