Il petrolio che sarà estratto grazie alle nuove trivellazioni dovrà
essere raffinato prioritariamente in Sicilia.
Rosario Crocetta
Non sono le trivellazioni che inquinano, ma le raffinazioni.
A Gela, la raffineria e' attaccata alla citta'.
Negli anni sono stati adottati provvedimenti,
ma adesso e' il momento di cambiare.
E' "l'energia verde" il futuro.
Dobbiamo essere in grado di confrontarci con i grandi gruppi
multinazionali dei quali non siamo schiavi.
A Gela, abbiamo impedito all'Eni di andare via e
imposto di avere una sede legale in Sicilia per le
trivellazioni, altrimenti revochiamo le concessioni.
In questo modo, abbiamo creato lavoro
Il signor Rosario, omonimo di Rosario Crocetta mi scrive questa lettera da Gela. Ora e' in pensione, e lavorava alla raffineria. Mi segnala questa interessante e delirante intervista a Crocetta, in cui prima il nostro eroe dice che il petrolio siciliano deve essere raffinato in Sicilia, ma poi aggiunge che le raffinazioni sono quelle che inquinano. E pero' e' l'energia verde il futuro.
Una logica interessante!
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Cara Maria Rita
Sono un operaio dell'ENI che lavorava allo stabilimento dell'ENI e le scrivo dopo avere letto il suo articolo su Crocetta. Come lei ricorda, Crocetta e' stato sindaco di Gela per tanti anni, e ora cerca di raccontare il difficile rapporto fra petrolio e la sua citta' a modo suo.
Crocetta è come un prestigiatore, forse è meglio dire come un cuoco che rivolta la frittata.
Una brutta frittata.
Vero è che a Gela le raffinerie chiudono perché nei paesi più arretrati dell’Italia la raffinazione costa meno ed in effetti queste industrie inquinano. Dalla sua dichiarazione sembrerebbe che il merito di questo “epocale cambiamento” sia suo.
Vorrei sommessamente ricordare che:
1) Forse lei ha sentito parlare dello "storico" protocollo d'intesa fra ENI e Regione Sicilia. Da quanto ho appreso dai giornali presumo che il protocollo dicesse di andare avanti con le perforazioni nel "pieno rispetto dell’ambiente". Il “pieno rispetto dell’ambiente” a parole c’è sempre; a fatti un po’ meno. Ad ogni modo, dopo neanche un mese dallo “storico accordo” con i petrolieri e quel protocollo di intesa, l’ENI annuncia di voler chiudere le raffinerie e fare al loro posto un’industria green. Il “buon Crocetta” è spiazzato. Veramente non se lo aspettava dai suoi “amici” e quindi via a dichiarazioni a go-go contro i petrolieri.
2) La raffineria è quasi chiusa del tutto: funziona al minimo solo una piccola parte di essa. Quando mi capita di passare da Gela, è tutto o quasi tutto spento. Sicuramente non ci sono le “allegre lucine” di quanto ero piccolo. Si “vocifera” che l’industria green sia una bufala in quanto vorrebbero farla durare solo qualche anno e chiuderla. Rimarrebbero solo le trivellazioni ed un parco serbatoi con 150 persone. Questo perché se l’ENI abbandona completamente l’area dovrebbe pagare svariate decine di milioni in bonifiche.
In questo modo l’area non viene abbandonata ma estremamente ridimensionata in termini di posti di lavoro. Visto che l’area non viene abbandonata, le bonifiche andrebbero a farsi benedire come vociferano in molti che lavorano all’ENI.
Ovviamente tra i miei ex-colleghi e lavoratori (che non sono stupidi) succede un casino! Crocetta starnazza e dai vertici ENI silenzio per settimane. Poi, finalmente l’ENI si rende conto che non può eliminare al momento i posti di lavoro (credo che ci riproverà) e dichiara che nessuno andrà a casa. C’è da fidarsi? Non lo so.
Ora Crocetta dice che: è ora di cambiare.
Ma l’ha gia detto l’ENI, non se ne è accorto?
Invece, finalmente, si accorge che le raffinerie inquinano. Che strano, proprio quando hanno chiuso. Ma cosa diceva prima?
Dalle dichiarazioni sembra che è lui che ha favorito il cambiamento. In realtà si è trovato impiattato un pasto ed ha dovuto mangiarlo.
“Dobbiamo essere in grado di confrontarci con i grandi gruppi multinazionali dei quali non siamo schiavi.”
Cos’è ? Una dichiarazione di intenti ? Un augurio ? …….Un lapsus froidiano ?
Se proprio vuole confrontarsi con i petrolieri, perché non inizia dai “piccoli gruppi, poco multi e molto locali”: Transunion Petroleum, Northerm petroleum o la “famosa” San Leon (questa società aveva un capitale sociale di 10.000 euro – ndr).
Chissà perché, non lo so, ma continuando a pensare a Crocetta mi viene in mente quel famoso personaggio di Luigi Pirandello, Vitangelo Moscarda di "Uno nessuno e centomila"
Grazie del tuo prezioso lavoro e spero di conoscerti presto in Sicilia.
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