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Thursday, April 24, 2014

A Paolo Primavera: sono le trivelle che portano poverta' e disoccupazione

 Confindustria: il quartetto fossile d'Abruzzo




Cappelle, fotovoltaico e led fruttano 28 mila euro in 9 mesi


Poveretto, mi fa anche un po pena Paolo Primavera.

Non sa piu' cosa inventarsi per difendere l'indifendibile: il petrolio in Abruzzo. E cosi' oggi se ne esce con un titolone "Siamo contro chi vuole portare povertà e disoccupazione"

Lo siamo tutti, caro Paolo.

Il problema e' che noi tutti, persone normali, persone libere ed intelligenti, persone non ammanicate con i petrolieri o con interessi petroliferi da difendere, lo sappiamo tutti che e' il petrolio che non porta altro che poverta' e disoccupazione.

E non c'e' niente di populistico o di demagogico: e' la verita', semplice, chiara, pulita. La verita' che lei si ostina a non voler vedere da anni a questa parte.

E questa verita' e cosi lampante che non abbisogna dei suoi roboanti giri di parole, e delle sue frasi fiume in cui si fa di tutto un brodo, perche' basta andare nei distretti minerari di Basilicata o di Sicilia per vedere che il petrolio ha portato loro solo dolore, disperazione e disoccupazione.

E noi questo non lo vogliamo per l'Abruzzo del 2014.

La Sicilia, nonostante decenni e decenni di petrolio a Priolo-Siracusa-Melilli, a Gela e le piattaforme a Ragusa e' la regione piu' povera d'Italia. Ogni tanto si scambia di posto con la Basilicata, dove tutti gli indicatori sociali mostrano una perdita di qualita' di vita dopo le trivelle. Vogliamo entrare in loro compagnia?

In una frase lunghissima che mostra il suo pensiero contorto e contradditorio, Paolo Primavera dice  che Confindustria

E' dalla parte delle imprese associate che creano lavoro e ricchezza, in  ogni settore produttivo, compresi turismo, agroalimentare, vitivinicolo, e, ovviamente, quello degli  idrocarburi; è dalla parte di coloro che pensano allo sviluppo integrato del territorio, senza barriere ideologiche e attenti alle occasioni di  investimento che non ci si può permettere di perdere; è dalla parte delle numerose persone, imprenditori e  lavoratori, che per le opposizioni più strumentali a decine e decine di
progetti industriali (il Nimby è il peggiore dei mali di cui soffre  l'Abruzzo) non possono creare lavoro e dare e ricevere opportunità di uscita dalla crisi più profonda; è dalla parte delle  centinaia di imprese e migliaia di lavoratori abruzzesi del settore  Oil & Gas che in decenni di attività hanno prodotto occupazione,  tecnologia, qualità, sicurezza, esportate in tutto il mondo; è dalla parte di tanti giovani che cercano di professionalizzarsi, anche nelle nostre università abruzzesi, per trovare un lavoro sicuro, stimolante e ben retribuito; è dalla parte degli operatori turistici  della costa, dove le bandiere blu conquistate con grandi sforzi contrastano con i numerosi divieti di balneazione sanciti dall'ARTA, a causa dei sistemi depurativi pubblici inefficienti, e che vedono con grande preoccupazione la stagione ancora da avviare. 


Ma si rende conto delle assurdita' che dice?

Mi pare di leggere i giochini della settimana enigmistica dove dice: trova l'intruso: turismo, agroalimentare, vitivincolo, idrocarburi!!!

E poi, siccome non sa come spiegare i morti, l'agricoltura malata, la fine del turismo, la subsidenza, i terremoti e le paure associate, passa al tema "barriere ideologiche e nimby" che e' l'unica cosa che Confindustria puo' fare: attaccare i santi paladini dell'ambiente non su numeri e fatti, ma con insulti e con attacchi personali.

Caro Paolo, non c'e niente di ideologico in uno che vuole tenersi i polmoni sani, quelli suoi e dei suoi figli o che vuole andare a pesca in un mare blu, o che vuole mangiare ortaggi non avvelenati da scarti petroliferi radioattivi. Non c'e' Nimby nel volere la revoca dell'articolo 35, nel voler decidere del proprio territorio e nell' esigere che vinca il bene comune, e non quello dei petrolieri.

Mi fa ridere che Paolo Primavera dica di essere dalla parte degli operatori turistici della costa!
Oddio, ma come gli escono dalla bocca queste assurdita'?

Volete essere dalla parte degli operatori turistici distruggendo il litorale e riempendolo di FPSO, piattaforme, porti petroliferi?

Ma voi ci andate al mare a Marghera? A Gela? a Falconara? Ci andate a fare il picnic nella Val D'agri? Ci andate a prendere il sole sulla riviera del lago Pertusillo?

E le vostre mogli, cosa dicono di portarci li in villeggiatura i vostri bambini?

Insistono:

E' chiaro da che parte siamo?

A me, si, dalla parte del vile denaro.

E poi aggiungono

E sia altrettanto chiaro che Confindustria Chieti non permetterà a nessuno di far saltare il tessuto industriale  che con fatica resiste garantendo ancora il 30% del PIL regionale! Vigileremo con molta attenzione sulle scelte del prossimo governo regionale, denunciando ogni iniziativa che  vada in senso contrario allo sviluppo, e dando nome e cognome ad ogni responsabile della perdita di investimenti e lavoro! E i signori sindaci che non perdono occasione di vantarsi di aver bloccato questo o quel progetto dicano in primis ai loro cittadini cosa offrono in alternativa!

Ma per carita'.

Dicano apertamente se nel loro territorio deve sparire l'impresa industriale, e con cosa pensano di sostituire la ricchezza persa! Invece di fare passerelle preelettorali lavorino per la creazione di lavoro, eliminando la loro burocrazia, le loro inefficienze, le loro incompetenze.

Paolo, dai, esageri e spari a casaccio. Qui non si parla di "smantellare l'industria" si parla di SCEGLIERE se vogliamo essere Petrolio o Ambiente, Ombrina o Parco dei Trabocchi, perche' le due cose assieme, nononstante il suo populismo, questo si, non si possono fare. Capisce lei questo? Ha lei l'onesta intellettuale di riconoscere questo?

Vuole creare lavoro? Lavoro vero?

Glielo dico io: faccia cosi. Decidete che l'Abruzzo deve arrivare al 100% di energia rinnovabile e riempite i tetti delle case con pannelli solari, e fatevi promotori del risparmio energetico e delle modifiche alle case.

Decidete che si deve risanare Bussi, decementificare i fiumi, sistemare i ponti che crollano e i centri storici fatiscenti. E' lavoro anche questo, sa?

Magari non e' lavoro che piace alla Medoilgas o all' ENI e agli speculatori di turno, ma questo e' un problema di Medoilgas e di ENI e degli speculatori di turno.


E' molto facile parlare”contro”, quando lo si fa senza una proposta, col solo intento di distruggere ed in nome di un ambientalismo di retroguardia, che ha il solo obiettivo di far perdere altre migliaia di posti di lavoro nell’industria, come già è capitato, per esempio, ad Ortona, mandando in crisi anche il Porto che vive di industria petrolifera e provocando l’allontanamento delle aziende multinazionali che ancora credono di poter investire in Abruzzo, di fatto ignorando gli appelli che le migliaia di lavoratori e le centinaia di imprese morse dalla crisi fanno per chiedere lavoro e sviluppo


Invece il petrolio e' progresso, vero? E comunque le proposte gliele ho date sopra.
Il porto di Ortona e' in crisi? Migliaia di posti di lavoro? Ma che dice: il Centro Oli portava al massimo massimo 30 assunzioni! Magari qualcuno di piu all'indotto dei medici oncologi, o delle pompe funebri!

Sa una cosa caro Paolo Primavera: lei due paragrafi sopra diceva che Confindustria vuole aiutare gli operatori turistici. Lei pensa che il porto di Ortona aiuta il turismo? E chi ci va a vedere le navi petrolifere o tutti quei baracconi che sorgono lungo il porto di Ortona? O vogliamo parlare del lato sinistro della spiaggia dei Saraceni che e' cosi' oliosa che ti si appicicca tutto e io almeno non ci farei il bagno neanche se mi coprissero d'oro?

Li i miei nonni un tempo ci si facevano il bagno. Adesso il "porto petrolifero" ha tolto questa opportunita' e con essa la possibilita' di introiti, e ricchezza e sviluppo sano. Proprio il progresso, eh?
Ortona ha il porto da 50 anni almeno, non mi pare cosi ricca se rapportata alle altre citta' del circondiario.

Non è con il populismo e gli slogan che si governa una Regione; non è ignorando le realtà produttive che possono dare ancora risorse preziose in termini di posti di lavoro, tasse, investimenti, che si crea sviluppo; è solo riconoscendo la compatibilità tra industria, turismo, agricoltura, tutela delle qualità del nostro territorio, come la sua storia economica testimonia, che si può proiettare l'Abruzzo verso il futuro.


E' vero, e il populismo e tutto qui, nelle sue vuote parole di coeistenza fra cose che sono di per loro natura antitetiche: la vita e la morte.

Quando lei si costruira' un centro oli a 100 metri da casa sua, allora ne riparliamo, caro Paolo Priamver, presidente di Confindustria, amico dei petrolieri.

3 comments:

Ilaria said...

brava MR, con te gliele cantiamo tutti, a questo ennesimo venduto!

Ilaria

emanuela said...

ti leggo e ti sostengo dalla spagna, dove l'attuale governo ha tagliato i contributi alle energie alternative e fa molta demagogia in materia. ma non tanta come quella che ho appena letto che si fa in italia. grazie per informare e per resistere.

Tom P. said...

Credo che quei grovigli di parole di Paolo Primavera provengono dalla disperazione di imprenditori che hanno un disperato bisogno di qualcuno che affidi loro qualche lavoretto: montare un'impalcatura, ripulire tubi, spostare materiali e altre così. Sono padroncini senza alcuna capacità imprenditoriale, senza idee e probabilmente con scarse competenze.

Prima di inquinare l'ambiente hanno già "inquinato" ideologicamente i corsi di formazione, la scuola e l'università dove ormai si straparla di competenze e di collegamento col territorio, ma vengono emarginate le conoscenze teoriche di alto livello,, le sole che potrebbero generare un vero progresso e dare una vera spinta all'imprenditoria vera (e sana).