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FUORI LE MULTINAZIONALI
DALL’UNIVERSITÀ
Gli studenti del Coordinamento Universitario No Ombrina Mare 2
contestano l’utilizzo dell’università pubblica per scopi privatistici
Ancora una
volta, nella mattinata di ieri, giovedì 30 Maggio, una multinazionale interessata
a trarre profitto dal nostro territorio fa ingresso in pompa magna
all’università “pubblica” G. d’Annunzio. Come avvenne con l’Eni, interessata
alla realizzazione del Centro Oli a Ortona e
la Forest Oil, con progetti petroliferi a Bomba, l’intera istituzione universitaria
ed il dipartimento INGEO danno campo libero, senza alcun contraddittorio, agli
spot dei manager e dei dipendenti della Mediterranean Oil & Gas,
responsabile del progetto Ombrina Mare 2.
Per quale
motivo i rappresentanti dell’istituzione universitaria, in primis il Rettore, non
hanno ritenuto necessario dare voce a qualcuna tra le 30.000 persone scese in
piazza a Pescara il 13 aprile scorso, espressione di varie realtà sociali contrarie
al progetto Ombrina (dalle associazioni ambientaliste di caratura nazionale,
passando per comitati e movimenti incidenti sul territorio, fino ad arrivare a
rappresentanti autorevoli del commercio e della produzione agricola abruzzese)?
Gli studenti e
le studentesse di geologia, in particolare quelli/e del corso del prof. Mario
Rainone, si sono trovati a dover ascoltare da parte degli stessi
petrolieri quella che ci
è sembrata una beatificazione del progetto, spacciandola per un seminario
didattico. Lo stesso professore, nelle sue dichiarazioni rilasciate alla
stampa, non nega di aver intrattenuto rapporti lavorativi con la multinazionale
Forest Oil Gas, che poi ha accolto all’università con le stesse modalità di
oggi.
Come studenti e studentesse
della d’Annunzio, denunciamo l’ennesima strumentalizzazione dell’università
pubblica, della nostra formazione e del nostro futuro al pensiero unico e
dominante che impone l’ideologia dello sviluppo in termini meramente economici
e l’energia fossile come unica e principale risorsa; agli interessi del capitale e di un sistema
economico che spaccia per soluzione ciò che in realtà è già problema.
D’altronde questa strada è già stata tracciata dalla
riforma universitaria firmata Gelmini, che avalla formalmente l’ingresso degli
interessi privatistici all’interno dei CdA d’ateneo.
Tutto questo equivale ad un
palese e grave impoverimento della funzione ideale della formazione
universitaria, limitando così fortemente la nostra possibilità di concepire,
immaginare e costruire il mondo in maniera critica e alternativa.
PER LA NOSTRA LIBERTÀ
FUORI LE MULTINAZIONALI
DALL’UNIVERSITÀ
COORDINAMENTO UNIVERSITARIO NO OMBRINA MARE 2
rivoltauniversita@gmail.com - 3338730156
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