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Friday, February 4, 2011

Petrolio in Alaska



We can no longer rely on the oil industry's shallow assurances

Cindy Shogan - Alaska Wilderness League

E se sono infondate in Alaska le rassicurazioni dei petrolieri,
figuriamoci in Italia, dove si inventano un po' quel che gli pare.


A causa del riscaldamento globale - che esiste ed e' vero - le zone artiche, prima considerate inaccessibili, sono ora diventate di piu' facile accesso grazie allo scioglimento di ghiacciai e alla maggiore possibilita' di navigazione.

E allora, via. Tutti a cercare petrolio e gas, a testa fitta.

Fra i protagoisti, la Shell, che non ha nulla da invidiare all'ENI quanto a distruzione dell'ambiente - anzi.

Questi signori, con a capo avevano deciso di inziare a trivellare nel 2011 in Alaska, in una zona marina detta Beaufort Sea.

Dopo il disastro del golfo del Messico pero' il segretario dell'interno Ken Salazar, ha congelato l'assegnazione di tutte le nuove concessioni di petrolio.

Ambientalisti e abitanti della zona hanno protestato a lungo contro questi progetti della Shell, a causa della pericolosita', inquinamento, della popolazione di orsi polari, e delle difficolta' climatiche. Sono circa 4 anni che combattono.

Circa un mese fa, l'Agenzia di protezione dell'ambiente EPA ha detto che lo studio di impatto ambientale della Shell sottostimava di molto le emissioni di nitrati dalle navi che avrebbero usato per l'estrazione e il trasporto del petrolio.

Come sentiamo propagandare anche noi, piu' e piu' volte, la Shell ha conitnuato a ripetere che era tutto sicuro, che le acque erano poco profonde, che i rischi di incidenti sono bassi, che hanno speso oltre 50 milioni di dollari per fare lo studio di impatto ambientale (!!!) e che insomma, loro sono santi.

Anche qui i politici - repubblicani - hanno detto che senza questo pozzo si perdevano 800 posti di lavoro, migliaia nell'indotto, che il costo della benzina sarebbe aumentato, che saremmo stati succubi di Arabi e di rivoluzionari egiziani, e che si sarebbero persi milioni e milioni di dollari.

Familiare eh?

Ma per la Shell non c'e' stato niente da fare. Il governo americano non ha rilasciato concessioni, e cosi' la Shell ha annunciato che i progetti - per il 2011 almeno - sono sospesi.

Vedremo come va a finire.

1 comment:

davide said...

fortunatamente lì gli incoscienti sono all opposizione, mentre qui i campioni sono al governo:
romani , prestigiacomo & c...
tutti succubi/soci delle multinazionali.
ma la coscienza, anzi i figli li avete????
bleaaahhhh