Come ho gia' detto tante volte questo blog non si propone di risolvere tutti i problemi d'Abruzzo o d'Italia. Non ne ho il tempo, l' energia. Questo blog e' nato come uno strumento per aiutare a spiegare agli Abruzzesi che trivellare la regione Abruzzo a destra e a manca e' folle, e che di Abruzzo verde non restera' niente se invece perseguiamo l'Abruzzo nero.
Strada facendo mi sono incappata in vari personaggi della poltica abruzzese, e posso dire con tristezza, ma con verita', che purtroppo la stragrande maggioranza di loro dal presidente della regione fino a molti altri politcucci locali sono ignoranti delle stesse discipline per le quali dovrebbero invece guidarci. La classe politica d'Abruzzo, in generale, non conosce l'inglese, non sa come si vive altrove, spesso non e' neanche laureata, non e' aperta ad un dialogo onesto con i cittadini, e non sa che mentre sono li a discutere di cose effimere il mondo ci e' scappato avanti - in ricerca, ambiente, tipo di industrializzazione, idee, e valorizzazione dei giovani.
Si bada troppo spesso a titoli, forma e apparenza piuttosto che ai fatti veri. Nessuno ha una vera visione di cosa vuole fare, e soprattutto nessuno ha la forza morale di *perseguire* il suo obiettivo. In una parola, io personalmente li trovo ignoranti e provinciali.
Una di queste persone e' Daniela Stati. Non si sa che titoli abbia. In cosa e' laureata? Cosa ne sa lei dell'ambiente? Cosa ha fatto prima di arrivare in regione per meritarsi la posizione che ha? Lei lo sa cos'e' l'idrogeno solforato?
La diossina? Lo sa che in California non esistono inceneritori? Lo sa che chi ci vive vicino si ammala con maggiori probabilita' di tumori?
Lo sa che a San Francisco, citta' con 4 milioni di abitanti, reciclano oltre il 70% della monnezza che producono ed hanno zero inceneritori?
Ovviamente non lo sa.
Daniela Stati, e' un assessore muto per il petrolio, perche' le e' comodo a lei. Oggi la novita' e' che la su citata e' andata a Rimini per dire ai riminesi che lei ha questa bella proposta per costruire anche per l'Abruzzo un igenico "termovalorizzatore". Mica l'e' andato a dire a Pescara o a Avezzano, no l'e' andata a dire a Rimini.
Come detto, non voglio trasformare questo blog in un punto di lotta ai "termovalorizzatori" ed esco dal tracciato petrolio solo perche' sono profondamente indignata e allibita che questo assessore all'ambiente muta sul petrolio ora invece va in giro a proclamare gioiosamente di questo "termovalorizzatore". L'unica scusante e' che assieme a Gianni Chiodi e come per il petrolio siano ignoranti in materia.
Intanto, iniziamo a chiamare le cose con il proprio nome. Un termovalorizzatore e' un INCENERITORE da cui esce diossina, un cancerogeno. In inglese non esiste nessuna parola equivalente. Come per il "centro oli" ci si inventa una parola delicata per coprire un'altro sistema di morte. Oil center non esiste. E nemmeno "thermo-value".
Si chiama incinerator e basta.
Un inceneritore emette: diossina, particelle fini, vanadio, manganese, cromo, nickel, arsenico, mercurio, piombo, cadmio, furani, solfati. Le particelle piu' fini non posso essere fermate da alcuna tecnologia moderna. Queste sostanze possono essere cancerogne anche a basse quantita'. Le ceneri prodotte da un inceneritore devono essere stoccate da qualche parte, spesso in altre discariche ad hoc. Un inceneritore dura in genere per 30 anni. Abbisogna di immondizia per funzionare, e dunque le persone saranno invogliate a incenerire piuttosto che a reciclare. Costa piu' energia costruire un inceneritore che tutta l'energia che ne ricaverai.
Nel 2008 circa 33,000 dottori, chimici ambientali e tossicologi scrissero una lettera al parlamento europeo esprimendo la propria preoccupaizone di persone esperte ed indipendenti al proliferare di inceneritori e per l'insorgere di malattie correlate.
Puo' dirci la Stati quali abruzzesi ha consultato per installare l'inceneritore? Qual'e' il suo programma? Lo mettiamo a Lanciano? A Vasto? A un chilometro da casa sua? Chi lo costruira'? Che ne sara' della raccolta differenziata? Che tecnologia usera'? Chi vigilera'?
Ora io gia lo so che uno potrebbe dire: la raccolta differenziata non basta. Sono d'accordo, se ne fa poca. E perche' allora non incentivarla? Perche' non spiegare alla gente che o recicli, riduci, riusi oppure non se ne esce piu'?
E per una volta, non bisogna nemmeno andare troppo lontano. Basta guardare cosa succede gia' in tutti i comuni in cui e' stata installata la raccolta differenziata porta a porta. In alcuni comuni si e' arrivato al 60% nel giro di un anno. In provincia di Treviso sono passati dal 27% di monnezza reciclata nel 2000 al 75% nel 2006 e con notevoli risparmi per i comuni coinvolti.
Qui a Los Angeles volevano mettercelo un inceneritore, verso la fine degli anni ottanta. Scelsero un sito abitato da gente povera. Anche qui la scusa era che e' impossibile convincere pesone poco istruite, immigrati messicani a fare la raccolta differenziata. La comunita' si ribello', il comune dovette ripensarci e nel giro di pochi mesi erano tutti a fare la raccolta differenziata. L'inceneritore non venne mai costruito. Produciamo sempre troppa immondizia qui in America, ma almeno qui in California siamo al 60% di recupero. In uno stato di 37 milioni di persone con zero inceneritori.
Nel 1990 negli USA c'erano 186 inceneritori. Nel 2007 sono scesi a 89.
Nel 1988 c'erano 6200 inceneritori di rifiuti ospedalieri. Nel 2003 sono scesi a 113.
Fra il 1996 e oggi non sono stati costruiti nuovi inceneritori.
San Francisco ha detto di voler diventare citta' a zero rifiuti entro il 2020. Los Angeles entro il 2030. A San Francisco reciclare e' obbligatorio. C'e' la pubblicita' ovunque sul come si fa e perche' si deve fare.
In cima ho messo il link ad una bellissima presentazione di un professore di New York, Dr. Paul Connett sul zero waste. E' facile da capire, interessantissimo e geniale nella sua semplicita'. Mette ispirazione e fa veramente venire la voglia di un mondo migliore.
Per fare politica ambientale, che si tratti di petrolio o di monnezza ci vuole amore, coraggio, intelligenza, lungimiranza, visione a lungo termine, creativita'.
Daniela Stati e Gianni Chiodi, purtroppo per noi di queste qualita' non ne hanno quasi nessuna.
Fonti: Paul Connett - Zero Waste