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Tuesday, September 25, 2012

Lettera "Amici Bomba" nel mondo a Gianni Chiodi


Il gruppo "Amici di Bomba" che raccoglie oriundi di Bomba e del suo comprensorio in vari paesi del mondo ha inviato una lettera aperta al presidente Gianni Chiodi, invitandolo ad adoperarsi attivamente
affinche' la raffineria proposta dalla Forest Oil Corporation a Bomba sia definitivamente bocciata, in vista della riunione a Roma il giorno 1 Ottobre 2012.

La lettera, firmata anche da Dan Fante,  figlio del famoso scrittore originario di Torricella Peligna,  John Fante,  denuncia il silenzio del presidente della regione Abruzzo che finora non si e' mai espresso sui progetti estrattivi su Bomba. Gli autori ricordano da un lato la  pericolosita' dell'opera, le bellezze dell'Abruzzo che andrebbero perse, la scarsita' del gas e dall'altro la responsabilita' del potere e di Gianni Chiodi.

Il testo della lettera e' in calce, e cosi pure il testo originario in inglese.

Ringraziamo Giuliana Fantini per la cortese opera di traduzione fatta probono.

Associazione Amici di Bomba
Paul Giangiordano - Zurigo, Svizzera
Dan Fante - Arizona, USA
Randi Cecchine - New York, USA
Angela Di Berardino - Los Gatos, California
Dan Aspromonte - Santa Cruz, California

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Gentile Presidente Chiodi,

Le scriviamo questa lettera in riferimento alla lotta attualmente in corso tra i cittadini di Bomba, in Provincia di Chieti, e la Forest Oil Corporation, la multinazionale energetica statunitense che da tempo fa pressione sul Suo governo per realizzare un impianto di estrazione di gas e annessa raffineria ai piedi del Lago di Bomba.

Non siamo suoi elettori e non viviamo in Abruzzo, tuttavia siamo abruzzesi e le nostre radici affondano in alcuni paesi vicino Bomba. Alcuni di noi vengono spesso in visita in Italia, dato che abbiamo numerosi amici e parenti in quella zona, e speriamo che anche i nostri figli e i nostri nipoti ne avranno l'opportunita'.

Presidente Chiodi, siamo sicuri che Lei abbia deciso di intraprendere una carriera nella pubblica amministrazione perche' vuole difendere al meglio gli interessi dei suoi cittadini e perche' ama l'Abruzzo tanto quanto l l'amiamo noi.

Tuttavia, nonostante la netta opposizione dei cittadini di Bomba e di diciannove comuni circostanti oltre alla stessa Provincia di Chieti, a gruppi di interesse strategico per l'economia della regione inclusa Confcommercio e a esponenti della chiesa locale Lei e' rimasto in silenzio nel corso degli anni e non si ancora riusciti ad arrivare all'epilogo di questa faccenda.

Antonio Sorgi, il capo della Commissione VIA, anche'egli rimasto in silenzio nonostante le pubbliche  critiche mosse al progetto, pur avendolo respinto con riluttanza in due diverse occasioni.                            
                                                                                                      
Lei e' consapevole del fatto che le emissioni di Idrogeno Solforato generate dall'impianto di desolforazione della Forest Oil eccederanno i limiti tollerati dalla legge italiana? Per quale ragione questa questione non e' stata affrontata dalla Commissione VIA nella fase di rigetto del  
progetto della Forest Oil?                                                                            
                                                                                                      
Il potenziale impatto dello sfruttamento nella regione da parte della Forest Oil potrebbe causare l'emissione di esalazioni tossiche provenienti dall'impianto di desolforazione nonche' lo scatenarsi di eventi sismici, un rischio reale di disastro ambientale dovuto a eventuali terremoti e colate di fango.

La battaglia contro la Forest Oil portata avanti dai cittadini di Bomba non e' una questione economica, e'  una questione che riguarda la salute pubblica e la sicurezza delle persone.

 La crisi economica ha reso la zona della Val di Sangro nella Regione Abruzzo terreno fertile per l'economia del saccheggio, ragion per cui la Forest Oil Corporation ha deciso di portare il caso a Roma. In ogni caso noi crediamo che l'Abruzzo abbia affrontato cose molto peggiori nel corso della sua storia, e per questo riuscira' sicuramente a superare questa crisi economica senza dover pagare lo scotto ambientale causato dall'introduzione di un impianto di estrazione di gas nella regione.

Come Lei probabilmente sapra', l'Abruzzo negli ultimi anni ha acquisito fama internazionale grazie al suo cibo, al suo vino e alla sua crescente reputazione come meta turistica. Il futuro sostenibile dell' Abruzzo dipendera' dal potenziamento delle infrastrutture e dell' economia del luogo e non dall' insediamento sul territorio di multinazionali straniere che mirano a sfruttarne i giacimenti di gas naturale generando aria nociva, corsi d' acqua inquinati e piogge acide.

Nessuno vorra' piu' assaporare il cibo o i vini provenienti da questa regione e ancor meno vi si rechera' in vacanza o acquistera' terreni dove poter trascorrere la propria vecchiaia. E una volta che tutto il gas sara'  stato estratto, avremo perso per sempre tutto quello che abbiamo ora.

Coloro che stanno combattendo contro questa multinazionale nutrono un forte senso di responsabilita' verso il futuro delle proprie citta', dell'Abruzzo e dell' Italia.

Lei, Presidente Chiodi, puo' passare alla storia come un rappresentante pubblico che ha difeso il volere dei propri cittadini e che ha combattuto contro una azienda statunitense di gas rispedendola a casa.

Oppure puo' essere ricordato come l' uomo che avrebbe potuto farlo, ma che ha deciso invece di restare seduto inerme a guardare mentre il futuro della propria regione veniva sacrificato.

Tutto cio'  per permettere ad una multinazionale estera di estrarre una quantita' di gas che soddisferebbe il fabbisogno energetico dell'Italia intera solamente per pochi giorni. In entrambi i casi, il suo lavoro verra' ricordato e produrra' un forte impatto.

Gli Abruzzesi non sono solo coloro che vivono in Abruzzo. Sono anche quelli che, come noi,
discendono dall' Abruzzo e si sono sparsi nel il mondo.

Abbiamo raggiunto paesi lontani quali l' Australia, l'Argentina, il Canada, gli Stati Uniti, il Sud Africa e oltre, e quando torniamo a visitare l' Abruzzo sentiamo un forte legame con la nostra terra d'origine.                                                                    
                                                                                                      
Noi vi stiamo a guardare, amiamo l'Abruzzo e speriamo sinceramente che Lei  scegliera' di fare la cosa giusta.

Associazione Amici di Bomba

Paul Giangiordano - Zurigo, Svizzera
Dan Fante - Arizona, USA
Randi Cecchine - New York, USA
Angela Di Berardino - Los Gatos, California
Dan Aspromonte - Santa Cruz, California

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 Good day Mr. Chiodi,

We write you regarding the ongoing struggle between the people of Bomba in Provincia di Chieti and the American energy company, Forest Oil Corporation, which has been pressuring your government to build a sour gas extraction plant and refinery at the foot of the Lago di Bomba.

We are not your constituents and we do not live in Abruzzo. However, we are Abruzzese with roots in Abruzzese towns near Bomba. Some of us visit there frequently and have many friends and relatives in the area, and we hope for our children and grandchildren to be able to visit as well.

Mr. Chiodi, we are sure you chose the career path of public service because you want to best serve the interests of its people and you love Abruzzo as we do. Yet in the face of the overwhelming refusal of the citizens of Bomba and the nineteen surrounding communities – plus the Region of Chieti itself, local business interest groups in the region including Confcommercio, and even local clergy – you have remained silent over the years as this matter refuses to be put to rest.

The head of the Commissione VIA, Antonio Sorgi, has been silent as well in the face of public criticism of this project, although he has hesitantly turned down this project on two occasions. You remained silent while the TAR overturned the decisions of the Commissione VIA in late July 2012. When Forest Oil meets with the government in Rome next month to override the will of the people of the region you represent so that it may go ahead with its project – we are wondering- will you represent the will of your constituents?

Are you aware that the Hydrogen Sulfide emissions from Forest Oil’s desulphurization plant will exceed the limits allowed by Italian law? Why has this issue not been addressed in the Commissione VIA’s rejection of Forest Oil’s project?

The potential impact of Forest Oil’s exploits in the region could include the release of toxic fumes from the desulphurization plant as well as seismic impacts, which pose a very real risk of an environmental disaster borne of earthquakes or mudslides. The struggle against Forest Oil by the people of Bomba is not a matter of economic debate, but rather a matter of public health and safety.

The situation is ripe in the Val di Sangro region of Abruzzo for the economics of predation, which is why the Forest Oil Corporation have brazenly chosen to take their case to Rome. However, we believe that as Abruzzo has been through much worse in its history, it can surely get through this economic crisis without the environmentally costly introduction of sour gas extraction in the region.

As you probably know, Abruzzo in recent years has gained international acclaim for its food, wine, and its growing reputation as a vacation destination. The sustainable future of Abruzzo will come from building the local infrastructure and economy; not by having foreign corporations exploiting its natural gas deposits while creating noxious air, polluted waterways and acid rain. No one will want to eat the food or drink the wine from such a region, much less go there for vacation or purchase land for retirement. And once all of the gas is extracted, we will have truly lost all that we have.

Those fighting this multinational company feel deep responsibility towards the future of their towns, to Abruzzo, and to Italy. You can make history Mr. Chiodi, as the public servant who represented the will of his constituents by standing up to an American Oil company and sending it home.

Or you can be remembered as the man who could have done that, but chose to sit by complacently while the future of his region was sacrificed to provide a few days’ gas supply to Italy while benefiting a foreign corporation.

Either way, your legacy will be remembered and will have a great impact.

We Abruzzese are not only those who live in Abruzzo; we are also the descendants of Abruzzo spread across the world. We reach as far as Australia, Argentina, Canada, the United States, South Africa and beyond -- and when we come back to visit Abruzzo we feel a strong sense of connection to our homeland. We are watching, we love Abruzzo, and we sincerely hope you choose to do the right thing.

1 comment:

Maria said...

Bravi! Invece i numerosi Lucani che vivono all'estero sono stati addomesticati- ma è un eufemismo- dalla propaganda APT+ Giunta regionale+ oil companies (un moderno Minculpop che si serve del "papaleo" di turno per distruggere la coscienza critica e la dignità dei cittadini così da agire indisturbati nell' opera di distruzione della nostra terra, della nostra acqua, della nostra aria). Che fessi questi Lucani!