Kalamazoo, Michigan 2010
Già a pochi mesi dal disastro l'interesse dei media italiani
per questa catastrofe ambientale è andato scemando.
Finalmente nel Michigan, il giorno 21 Giugno 2012 hanno riaperto il Fiume Kalamazoo, due anni esatti dopo lo sversamento di un milione di galloni di petrolio amaro, pesante, corrosivo, proveniente dal Canada.
L'incidente - la rottura di un oleodotto della Enbridge Energy Partners - accadde il 26 Luglio 2010 e contamino' circa 36 miglia di fiume e di terreno circostante.
Fanno 50 chilometri di fiume e fanno 4 milioni di litri di petrolio schifoso.
La gente dovette lasciare le case per la puzza e l'inquinamento.
La pulizia del fiume finora e' costata $804 milioni di dollari.
E' il piu' grave e il piu' costoso incidente ad un oleodotto mai accaduto sul suolo USA.
I costi sono tutti pagati dalla Enbridge, e dalla sua compagnia assicurativa. I lavori sono stati monitorati dall'EPA - l'Agenzia di Protezione per l'Ambiente.
E cosi, dopo due anni, hanno riaperto quasi tutto il fiume, ad eccetto che poche centinaia di metri, la zona piu' inquinanta, presso Red Morrow Lake, Michigan.
Ma questo non vuol dire che il fiume sia del tutto pulito - anzi, per la pulizia totale ci vorranno altri mesi ancora e le macchie di petrolio in alcuni posti sono ancora visibili.
Ci si raccomanda di non toccare le chiazze se si va giu' con la canoa, e hanno pure messo i fazzolettini lungo il fiume per pulirsi le mani!
Riassunto: hanno speso circa 800 milioni di dollari, e non ancora finito perche' dopo due anni il fiume e' ancora coperto di macchie di petrolio.
I fazzolettini sono gratis.
Della serie: un indente dura pochi minuti o ore, le conseguenze sono catastrofiche.
Oggi 11 Luglio 2012 invece l'ente predisposto a indagare sulle cause dell'incidente, il National Transportation Safety Board (NTSB) ha presentato la documentazione sul perche' dell'incidente:
1. Stress sulle tubature dovuto a corrosione;
2. Mancanza di prevenzione da parte della Enbridge che sapeva da 5 anni prima che ci potevano essere perdite piu' o meno gravi;
3. La Enbridge tenne in azione l'oleodotto per ben *17 ore* dal momento in cu ila falla si apri', sebbene tutti i sistemi di monitoraggio avessero indicato la rottura dell'oleodotto. Non ci furono indagini della compagnia in quel frangente, non risposero alle allerte dei cittadini che sentivano puzza di petrolio e la condotta fu fermata solo grazie all'intervento di terzi;
4. La Enbrdige non aveva equipaggiamento necessario ad intervenire, pur volendo farlo (ma non voleva!)
5. Le regolamentazioni non erano sufficentemente severe.
Ovviamente gli occhi di tutti sono puntati sul proposto Keystone XL pipeline che dovra' - se costruito - portare molto piu' petrolio di questo dal Canada agli USA.
I petrolieri hanno invece detto che e' stata solo una fatalita' e che la Enbridge e' "una good company" che ha avuto un "bad accident".
Dicono che faranno migliorie e che non si sottrarranno alle loro responsabilita'.
Dicono.
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Lambro, Febbraio 2010
Parallelamente in Italia, a cavallo fra il 22 e il 23 Febbraio 2010 ci fu un altro "incidente", quello del fiume Lambro in cui i patrioti della Lombarda Petroli decisero di riversare nel fiume Lambro - ed in modo del tutto volontario - circa 2.5 milioni di litri di gasolio e di oli combustibile.
Altre stime parlano di 10 milioni di litri, cifre paragonabili a quelle di Kalamazoo.
La marea nera parti' da Villasanta - nei pressi di Monza, per attraversare Melegnano, San Zenone al Lambro, Lodi, Sant'Angelo Lodigiano, le province di Cremona, Reggio Emilia, Ferrara, il Po e poi anche il mare Adriatico.
Venne pure danneggiato - ironia della sorte - una "Ecocity".
Ci sono stati fortissimi danni all'ecosistema con moria di specie animali e vegetali. Di tutti gli animali ritrovati nei pressi dell'oasi di Montorfano, nei pressi di Melegnano, non e' sopravvissuto nessuno.
L'ipotesi e' che il riversamento sia stato azionato volontariamente da parte di Giuseppe e Rinaldo Tagliabue, i proprietari della Lombarda Petrolio per evitare di pagare le accise su quei prodotti.
Furbi, eh.
Sulla stampa non c'e' molto di cosa ne sia del fiume due anni dopo.
La cosa piu' recente che sia riuscita a trovare e' del maggio 2012 in cui si conferma l'accusa ai due cugini Tagliabue per disastro doloso, assieme al direttore dello stabilimento da cui parti' il greggio, Vincenzo Castagnoli. La pena massima potrebbe essere 12 anni.
Ma invece, dopo due anni, com'e' andata a finire per il fiume?
I titoli dell'epoca erano apocalittici - "disastro ambientale senza precenti", "pulire il fiume sara' un impresa", "marea nera", "ci vorranno decenni per pulire tutto".
E allora mi chiedo:
Quale ente ha seguito o sta seguendo i lavori?
Qualche giornalista e' tornato a vedere lo status del fiume, a due anni dall'"incidente"?
I signori della Lombarda Petroli e la loro assicurazione - ammesso che ce l'avessero - hanno pagato il ripristino?
Quanto e' costato il ripristino?
C'e' stato bisogno di chiudere il fiume mentre veniva ripulito?
Se si, e' stato riaperto?
I campi al margine del fiume sono stati ripuliti?
Ci sono i fazzolettini?
Oppure e' stato fatto tutto all'Italiana e come veniva detto a pochi giorni dallo scoppio dal professor Ferruccio Trifiro' di Bologna:
"in gran parte il materiale inquinante andrà a finire sul fondo del fiume e lì si ritroverà soprattutto la frazione più pesante degli idrocarburi usciti dalla raffineria".
Mistero.
Il Lambro, petrolio o non petrolio, e' uno dei fiumi piu' inquinati d'Italia.
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