** La vergogna piu' grande da parte mia ad Alessandra Petri che quasi maternamente a Gennaio tanti complimenti mi fece per il mio lavoro sul petrolio. Le chiesi di darsi maggiormente da fare per la difesa dell'ambiente. Una persona, due facce. Disgusting. **
Ecco qui i nomi dei consiglieri regionali che invece di preoccuparsi di bonifica di Bussi, trivellazioni a mare, trivellazioni a terra, inceneritori,inquinamento dei fiumi d'Abruzzo, se le prendono con una piccola riserva naturale in provincia di Teramo.
Questi non sono di nessun partito, se non del partito dei soldi. Capofila, Gianni Chiodi, il governatore piu' inutile d'Italia. Uno schifo.
La banda dei 26 che distruggono la riserva del Borsacchio:
Gianni Chiodi
Alfredo Castiglione
Luigi
De Fanis
Angelo Di Paolo
Mauro Febbo
Paolo Gatti
Gianfranco
Giuliante
Giandonato Morra
Nazario Pagano
Federica Chiavaroli
Ricardo Chiavaroli
Walter Di Bastiano
Emiliano Di Matteo
Emilio
Iampieri
Alessandra Petri
Luca Ricciuti
Lorenzo Sospiri
Giuseppe
Tagaliente
Lanfranco Venturoni
Nicoletta Verì
Emilio Nasuti
Antonio Prospero
Berardo
Rabuffo
Claudio Ruffini
Luciano Terra
Hanno votato no alla riperimetrazione:
Maurizio Acerbo
Franco Caramanico
Camillo
D’Alessandro
Cesare D’Alessandro
Giovanni D’Amico
Giuseppe Di Luca
Lucrezio Paolini
Antonio Saia
Camillo Sulpizio
Assenti, invece, Daniela Stati (Fli), Marinella Sclocco (Pd), Paolo Palomba (Idv), Luigi Milano (Api), Antonio Menna (Udc), Giuseppe Di Pangrazio (Pd), Giorgio De Matteis (Mpa), Carlo Costantini (Idv), Walter Caporale (Verdi) e Nicola Argirò (Pdl).
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Se uno fa google con le parole "erosione costa Abruzzo" esce di tutto.
"Emergenza erosione costa - presto l'unita' di crisi"
"Scogliera contro erosione costa - un problema che con il passare degli anni e' diventaro serio"
"L'Adriatico continua a mangiarsi fette intere del nostro litorale"
"Prepararsi alle mareggiate"
"Tra qualche anno ci troveremo di fronte all'impossibilita' di recuperare decine di metri di litorale"
E ovviamente se ci sono emergenze ci sono soldi pubblici - miei, tuoi, di tutti - a coprire queste spese. E allora vai con i ripascimenti, trasportando sabbia di qua e di la, "unita' di crisi" (e di soldi!), con le scogliere e con tutto quello che si puo' pensare per non regalare la costa al mare.
Come ricorda Fabrizia, abbiamo un progetto finanziato dall'UE che si chiama "SICORA" e che e' gia' costato 100 milioni di euro fra consulenti vari.
Quasi tutti i tentativi falliscono.
Ma perche' c'e' l'erosione delle coste? Semplicemente perche' per un motivo o per l'altro la sabbia e i sedimenti non arrivano piu' alla riva dai fiumi oppure il terreno si abbassa e alla fine, il mare vince.
La subsidenza, piu' o meno accentuata dall'uomo e' dunque una causa della scomparsa della riva ed e' questo quello che e' successo ad esempio lungo la riviera romagnola. In Emilia Romagna, uno dei motivi della subsidenza e' stata proprio l'estrazione di idrocarburi.
La costruzione di opere a mare che possono impedire il deposito di sabbia a riva e' un altra causa dell'erosione delle coste. Uno dei tanti casi e' quello di Ragusa dove la costruzione di un molo per la pesca ha fatto scomparire un intero sito archeologico lungo la costa.
L'eliminazione della vegetazione spontanea e delle dune costiere a favore di palazzi e altro cemento direttamente a mare completa il quadro erosivo. Le piante e dune rappresentano una delle difese piu' importanti della costa, difendendole dal vento, e alimentando il trasporto e il trattenimento di materiale sabbioso dall'entroterra.
In Abruzzo allora, dove i problemi sono gia' gravi, ci dovrebbe essere una speciale attenzione per difendere la costa e cercare non tanto di intervenire DOPO, quanto di evitare PRIMA che accadano i disastri.
E' un po quello che predico sempre, ci vuole un po di pragmatismo, di logica, di lungimiranza. Se faccio X, la natura mi ritorna Y. Dunque, meglio non farlo X.
E invece no, io voglio fare X lo stesso, come un bimbo capriccioso.
Perche' allora scandalizzarsi quando accade Y, dove Y sta per : tumori quando fumi, inondazioni quando costruisci lungo il fiume, crolli quando costruisci senza cemento?
Ed eccoci allora arrivati alla riserva naturale del Borsacchio. L'Abruzzo ha cosi tanti guai, ed e' veramente grottesco che tutti lorsignori pagati cosi lautamente dal cittadino medio siano tutti compatti a voler decretare la morte della riserva del Borsacchio, una riserva a mare, che serve per proteggere la costa e per dare un qualcosa in piu' agli operatori turistici gia' esistenti.
Vuoi mettere andare in vacanza a Francavilla - cemento su cemento - o andare in un posto dove invece c'e' verde lungo il mare a due passi?
Ma questo lorsignori - la banda dei 26 - non lo capiscono.
Vedi Carlo Masci - due anni fa parlo' di ripascimenti, di piani, di investimenti per salvare le coste dall'erosione - 1.5 milioni di euro. E qui invece c'era una cosa che poteva fare di buono, gratis!, e non l'ha fatta.
Fanno veramente schifo.
E come non ne capiscono di turismo, cosi non ne capsicono di difesa del mare, di cosa sia etico, di buon senso. Capiscono solo il portafoglio, la speculazione, i soldi.
Ovviamente i loro portafogli, e di quei begli amici avvoltoi che hanno gia' pronti come falchi a costruire villette e alberghi in uno degli ultimi tratti di costa d'Abruzzo non cementificata.
A noi, non restera' niente, se non, fra qualche anno le bollette dell'erosione della costa nell'ex riserva del Borsacchio.
Ribellatevi.
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Questo il comunicato stampa, fortissimo, di varie associazioni ambientaliste:
Dopo averla di fatto congelata per sette anni, i “nuovi
barbari” hanno sottratto alla Riserva naturale del Borsacchio delle aree
di pregio per servirle su un piatto d’argento ad un manipolo di
speculatori.
Definire
“nuovi barbari” i 26 Consiglieri Regionali che l’8 maggio hanno votato a
favore del taglio della Riserva suona quasi come un complimento; i
Barbari veri, almeno, nutrivano un profondo
rispetto per la natura. Questi invece hanno dimostrato di disprezzarla.
La
“banda dei 26” è stata perseverante. Malgrado gli innumerevoli problemi
di cui soffre l’Abruzzo, è riuscita a dedicare quasi una decina di
sedute del Consiglio Regionale a quello che deve essere
parso a molti osservatori il vero problema della nostra regione: la
riperimetrazione di una piccola riserva regionale estesa appena 1.100
HA.
E
così, per editto, si ritrovano fuori dalla Riserva un lungo e bellissimo
tratto di spiaggia che dalla Pineta Mazzarosa si spinge fino al
Quartiere Annunziata di Giulianova e la Contrada Giammartino.
Per
effetto della riperimetrazione il nostro territorio si trova ad essere
più esposto al pericolo della cementificazione e della petrolizzazione;
Giulianova, in particolare, risulta totalmente
esclusa dalla Riserva e rinuncia così non solo ad un’importante
occasione di riqualificazione socio-economica dell’intera area
dell'Annunziata - che, ribadiamo, non avrebbe perso i benefici del
“contratto di quartiere” - ma anche alle proprie origini visto
che i resti del ponte di epoca romana erano all’interno della Riserva.
Tristi primati per una città a vocazione turistica.
I
Consiglieri detrattori della Riserva hanno incassato l’appoggio pieno ed
incondizionato dei Comuni di Roseto e Giulianova - il primo a guida
centrodestra, il secondo centrosinistra - ma responsabili
entrambi, quanto la Provincia di Teramo, di non aver dotato la Riserva
né degli Organi di Gestione né di un Piano di Assetto Naturalistico.
Le
tre amministrazioni hanno tenacemente perseguito la volontà di non far
mai decollare la riserva, nonostante abbiano avuto a disposizione e
speso 250.000 euro per la predisposizione del Piano
di Assetto Naturalistico dell’area! Soldi che sono stati spesi per
studi e progetti su un perimetro che ora è stato modificato.
Alle
argomentazioni di giuristi e naturalisti di fama nazionale che hanno
evidenziato la valenza dell’area e l’inopportunità di modificare il suo
perimetro si sono contrapposte argomentazione da
bar. Quanto sono lontani questi politici dai bisogni concreti delle
persone!
Come
associazioni vogliamo ringraziare pubblicamente quei consiglieri
regionali che, con tutte le loro forze, hanno cercato di fermare il
taglio della riserva. A loro va il merito di aver tentato
fino all’ultimo di impedire che si compisse uno scempio vergognoso.
La
ferita inferta alla Riserva è viva e profonda, come vivo e profondo
resterà per lungo tempo il ricordo di questo amaro 8 maggio.
La
risposta di tutte le associazioni ambientaliste sarà durissima:
valuteremo tutte le strade possibili per fermare la legge approvate ieri
in consiglio regionale e combatteremo quanti hanno compiuto
tale scelta, in particolare chi tenta continuamente di issare la
bandiera di un becero e falso ambientalismo di maniera.
La guerra non è ancora finita. Anzi, deve avere ancora inizio.
WWF
Italia Nostra
Comitato abruzzese Beni Comuni
Comitato Riserva Naturale Regionale Guidata Borsacchio
Legambiente
Archeoclub Giulianova
Archeoclub Giulianova
Slow Food condotta di Giulianova e Val Vibrata
1 comment:
hai ragione, fanno veramente schifo. pare la storia infinita
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