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Thursday, October 22, 2009

Adriatica Idrocarburi


Una volta quando si diceva Adriatica si pensava al mare, alle vacanze, o al massimo alla statale o alla ferrovia. Da oggi in poi inizieremo a parlare di Adriatica come di una societa' di idrocarburi.

Infatti, la nostra beneamata ENI, zitta zitta, sta pensando di costruire questa nuova societa'
che dovra' occuparsi di estrazioni petrolifere nel mare e in terraferma lungo la costiera marchigiana, abruzzese e molisana. Le citta' coinvolte sono Ortona e Pineto in Abruzzo, Grottammare, Cassarai e San Benedetto del Tronto nelle Marche e Rotello, in Molise dove gia' esiste un centro petroli.

L'Unione generale del lavoro, detta UgL, di ispirazione di destra, dice che tutto questo va bene per l'occupazione. Parola di Geremia Mancini, segretario regionale della UgL e di Tonino di Millo, specializzato nel settore chimico dello stesso sindacato.

Che rabbia che mi viene. Continuero' a ripetere all'inifinito che il petrolio non porta lavoro a nessuno degli Abruzzesi (ma i soldi a Fratino si). I tecnici saranno pochi e verranno da fuori e parallelamente ci sara' il ridimensionamento del turismo, mari sporchi e pericoli di scoppi e di subsuidenza.

Che indotto ha portato Rospo Mare a Vasto? Li ci sono solo enormi cisterne di idrogeno solforato ed altri veleni che hanno rovinato una delle zone turistiche con piu' alto petenziale d'Abruzzo. Vai a Punta Aderci e dietro vedi solo navi e ferraglia prima di arrivarci. Vai nei campeggi della zona e senti la puzza. Vai a Casalbordino a passeggiare lungo la spiaggia e senti il segnale acustico delle piattaforme del gas.

Che gente ignorante che abbiamo a prendere le decisioni. Qualcuno gli ha mai detto a Mancini e Di Millo della piattaforma Montara? Si, quella dell'Australia. Continua a sputare veleni. Siamo al giorno 62 e anche il terzo tentativo di tapparlo e' fallito. Qualcuno gli ha detto mai che negli USA non si trivella a 160 km dalla costa?

Ora capisco tante cose. Un altra notizia di oggi e' che Luciano Monticelli, il bravissimo sindaco di Pineto che ha portato avanti tante iniziative contro il petrolio, e piu' in generale in difesa del suo territorio e dei suoi cittadini, gay e lesbiche compresi, finalmente andra' dalla Prestigiacomo ad esigere che le firme per la riserva del parco naturale marino del Cerrano vengano finalmente messe e che il parco venga finalmente ufficializzato.

Monticelli non chiede nulla, nemmeno i soldi, solo la firma della nostra timorosa e poco trasparente ministra. E' tutto pronto a Pineto, tutto. Da un anno.

Manca solo la firma di Ms. Stefania. Solo in Italia puo' succedere una cosa simile.

Non e' cosi difficile mettere insieme due piu' due. Chissa' perche' le firme non arrivano ed intanto l'ENI annuncia di voler centrare la sua nuova azienda sulle estrazioni a mare di Pineto? Mmmh.. chissa' perche'.

E Chiodi? Il grande capo aveva promesso che non ne sarebbe venuto nulla di quella mappa colorata con tutte le concessioni petrolfiere in mezzo Abruzzo. E invece guarda tu, l'ENI fa i proclami e lui fa ancora finta di non capire e che i visionari siamo noi cittadini. Invece no, sappiamo leggere e scrivere ed e' lui che ha le allucinazioni che gli oscurano la realta'. E' come se vivesse su Marte quest'uomo. La Stati tace poveretta. Che vergogna! Cosa dira' ai suoi figli il giorno in cui le chiederanno cosa ha fatto per salvare l'Abruzzo dalle trivelle?

Ed Enrico Di Giuseppantonio cosa fara' adesso? Aspetteranno che l'Adriatica Idrocarburi arrivi con la trivella in mano per smuovere un passo, come fatto con Elsa2, oppure si dara' da fare prima dei misfatti? O, come per Elsa2, devo scrivergli io da 10,000 chilometri di distanza email, documenti e osservazioni?

L'ho gia' detto tante volte, tutta questa furbizia, questa non volonta' di affrontare i problemi una volta per tutte, e' cosi tipica dell'Italia, da parte della politica e spesso dei cittadini. E' piu' facile non pensarci e far finta di nulla.

Purtroppo per noi pero' la dolce vita non porta da nessuna parte. E il non fare niente significa che domani la dolce vita potrebbe anche diventare amara.

Il prezzo da pagare per vivere in democrazia e' l'eterna viglianza. Non ci sono scorciatoie.

E il popolo cosa fa? Gli ortonesi dove sono? Perche' dopo l'annuncio della moratoria un anno fa si e' tutto calmato e nessuno ora e' preoccupato di estenderla quella moratoria? Il centro petroli, Elsa2, Ombrina Mare sono tutte strutture ortonesi. A parte le poche eccezioni che posso contare sulla dita di una mano, Ortona non si sente e non si vede. Perche' c'e' paura di volere arrivare alla fine di questa faccenda?

Se l'anno scorso avessimo fatto una moratoria di 30 anni, e se la regione Abruzzo avesse deciso di difenerla con le unghia delle mani e dei piedi quella moratoria, forse ora non saremmo qui. L'ENI non ci viene mica a trivellare in California. Non ci viene mica a proporre la Pacific Hydrocarbons. Lo sa che non lo potra' mai fare e dunque se la mette via.

In Abruzzo invece siccome siamo tutti tiepidini, stiamo cosi, in bilico degli eventi, nella speranze che arrivi Godot e che ci salvi tutti.

Godot non esiste e non arrivera' mai. Se non ci diamo da fare noi TUTTI, da Chiodi all'ultimo degli Ortonesi, del nostro Adriatico non rimarra' che un vago ricordo.

Fonti: Il Tempo, CityRumors Abruzzo

12 comments:

giacinto2000 said...

L'Adriatica Idrocarburi è una newco da un progetto di creazione di una nuova azienda nata il 28 Maggio di quest'anno. La sua sede è ad Ortona.Il tutto rientra in una piu' vasta operazione sui bond dell'ENi per un totale di 4 miliardi di euro. Tale societa' garantirebbe un reale funzionamento delle attivita' al di fuori di un fallimento potenziale di tali bonds.

Prima chiedevi se Edison avesse portato benefici sul territorio vastese.

Risposta: neanche un euro, visto che non hanno obblighi legali alcuni. E pensare che a Vasto esiste la Everlight, azienda del settore fotovoltaico che fa affari in MArocco o Iraq e apre filiali in tutta Italia, da Reggio Calabria a Verbania.........

wanadobee said...

Il 27/8/2010 scade la concessione per la coltivazione di Santo Stefano Mare (B.C1.LF) attaccata alla costa.

La precedente proroga fu data 10 anni fa. La Edison ha fatto gia' domanda di proroga il 25 Agosto 2009.

Intanto la politica tace e loro rimarranno li per altri 10 anni.

wanadobee said...

dimenticavo: santo stefano ha 8 pozzi e 5 piattaforme

giosuè said...

ott
Lettera al Presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi: No all'Abruzzo petrolizzato

Riceviamo e pubblichiamo un a lettera scritta da una nostra lettrice e indirizzata al Presidente della Regione Gianni Chiodi il 20 Ottobre 2009. Per conoscenza è stata inviata anche all'Assessore all'Ambiente Daniela Stati, all'Assessore Mauro Febbo e al Presidente della Provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio.

fonte:
http://www.cityrumors.it/200910232454/speciali/regione-abruzzo/lettera-al-presidente-della-regione-abruzzo-gianni-chiodi-no-allabruzzo-petrolizzato.html

cara ludovica in tutte le salse abbiamo detto a i nostri politici di ascoltarci senza nessun risultato, spero che con la tua bellissima lettera loro si vergognino di tanto silenzio e ci diano finalmente ascolto!

supertramp said...

qui c'è l'iterrogazione del On. Mascitelli al ministero dello sviluppo economico dove si parla di tre società di nuova costituzione denominate:
- Padana Energia Spa con sede a Marina di Ravenna
e le altre due:
- Adriatica Idrocarburi Spa
- Ionica Gas Spa,
dove?
azz, ORTONA!!!

chiaramente anche l'onorevole Mascitelli si preoccupa dei posti di lavoro fregandosene altamente di ricordare che la nostra regione non è compatibile con la merdaccia che ci vogliono per forza rifilare l'ENI e compari!

MA ANDATE A QUEL PAESE!!!

supertramp said...

dimenticato fonte dell'interrogazione del On. Mascitelli

fonte:
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=16&id=00430461&part=doc_dc-allegatob_ab-sezionetit_i:1-atto_300893&parse=no

supertramp said...

ENI: SCARONI, HO 300.000 AZIONISTI AFFAMATI DI DIVIDENDO

"Il mio obiettivo non e' di dare energia a basso prezzo all'Italia, ma di fare un'azienda competitiva per tutti i suoi azionisti. Io ho 300 mila azionisti affamati di dividendo". Lo ha detto Paolo Scaroni, ad dell'Eni, nel suo intervento ad un convegno sul prezzo del petrolio, organizzato a Sondrio dalla Banca popolare di Sondrio, rispondendo ad una domanda dal pubblico sul perche' il gruppo non riduca il prezzo dei carburanti nonostante la partecipazione nell'azionariato dello Stato.

Scaroni ha spiegato che "il mio predecessore Mattei stava seduto su un'azienda pubblica e il suo scopo sociale era quello di fornire energia a basso prezzo alla giovane Repubblica Italiana affamata di energia".

fonte:
http://www.libero-news.it/adnkronos/view/209856

dimenticando pero di dire che per realizzare i profitti per i suoi 300.000 azionisti se ne frega dell'ambiente e tutto quello che c'è dentro!

giosuè said...

I danni del petrolio in Nigeria: documentario "Poison Fire"
un documentario che illustra le sensazioni del popolo Ogoni

http://www.meltinpotonweb.com/index.php?section=articoli&category=54&id=4431/mondo/internazionale/I-danni-del-petrolio-in-Nigeria:-documentario-%22Poison-Fire%22

Anonymous said...

A mio avviso questo fenomeno si può combattere solo capendo il meccanismo.

Il nostro obbiettivo è leggitimo,
ma come dite voi ci sono gli azionisti ed altri che chiedono profitti.

C'è la possibilità di creare una energia alternativa dando lo stesso risultato agli azionisti?

Così magari si riesce a trovare un diversivo accettato e non lasciato nel dimenticatoio.

Nicola.

maria rita said...

Quando uno investe ci mette in conto, o dovrebbe farlo, che l'investimento puo' andare male.

E' la logica del rischio.

Non e' mio problema garantire utili agli investitori. Quello e' un problema dell'ENI. Il mio problema e' fare il possibile per fermare le trivelle.

Io personalmente non investo i miei soldi in ditte di morte.

Anonymous said...

Do pienamente ragione al tuo pensiero.

Il nostro problema però è che con la ragione in mano non ci ascoltano.
A questo punto ci chiediamo il perchè.
Il perchè è che ci sono profitti sotto che non fanno demordere, anzi . . .

A questo punto mi sorge spontaneo chiedermi se è possibile cercare sistemi eco sostenibili ma che potrebbero essere presi in considerazione,
logicamente per essere considerati dovrebbero avere dei meccanismi di profitto tali da poter essere accettati,.

Tutto quà.

Un pò come si fa con i bambini che vogliono la torta che fa loro male,
si cambia con qualcosa di egualmente allettante ma meno nocivo, nulla di nuovo.

Ulissideblog said...

quello che viene detto nel post non è del tutto rispondente a verità, perchè sulle piattaforme vanno a lavorare non solo ingegneri di fuori ma anche molti tecnici e operatori abruzzesi di aziende del settore petrolifero che hanno la sede nella zona CH-PE.