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Saturday, July 4, 2009

PESCARA 18 LUGLIO 2009


Ci siamo, finalmente il 18 luglio ci vediamo tutti a Pescara per manifestare contro l'Abruzzo petrolifero in spiaggia.

Ci si vede alle 10:30 davanti alla statua di Cascella, in riva al mare.

Siamo tutti invitati: cittadini, movimenti, sindaci, associazioni, agricoltori, produttori, esercenti, artigiani, operatori turistici, pescatori e tutti quelli che amano l'Abruzzo.

GIANNI CHIODI e DANIELA STATI DEVONO PRENDERE UNA POSIZIONE CHIARA PER SALVARE LA NOSTRA TERRA

L'ABRUZZO CHIEDE IL BLOCCO TOTALE DELL' ATTIVITA' PETROLIFERA PER ALMENO 30 ANNI NELLA NOSTRA REGIONE

In questi giorni sono in Sardegna ad un meeting sul petrolio in varie parti del mondo. E' sconvolgente ascoltare quello che succede, anche per me che credevo di avere letto e sentito tutto. In Nigeria, in Ecuador, nel Canada, fa veramente male vedere ed ascoltare di prima persona quello che succede alle popolazioni locali, dei paesi del primo e del terzo mondo in ugual misura, ogni volta che arriva il dio petrolio.

Malattie, terreni devastati, acqua mista a petrolio, pesci morti, foreste disboscate. L'ENI, come la Shell, la Total e le loro amiche piu o meno grandi, non risparmiano niente, figuriamoci se andranno con i guanti bianchi in Abruzzo.

In questo meeting c'era anche il giornalista che ha realizzato il servizio di Report sulla Nigeria per Milena Gabanelli, nonche' uno dei principali attivisti pacifici per la Nigeria: Nnimmo Bassey, presidente di Oilwatch Africa e di Friends of the Earth Africa, un architetto diventato attivista, arrestato varie volte nel suo paese e che predica metodi non violenti per liberare la Nigeria da pratiche disumane come il gas flaring.

Praticamente, in Nigeria non gli fanno nemmeno il "centro oli": il gas di risulta e gli scarti sulfurei li bruciano direttamente in aria, al 100%. Vicino a questi tubi sputa fuoco e' sempre giorno. Parlare con il signor Bassey mi ha fatto sentire piccola, perche' noi qui abbiamo tutte le comodita' del primo mondo e dovremmo non solo rispedire i petrolieri a casa loro senza mezze misure ma denunciare tutte le schifezze che ENi e compagnia bella vanno facendo in giro per il mondo ai popoli piu' vunerabili. Naturalemente da Americana, paese che divora il petrolio come fosse acqua in rispetto agli altri paesi del mondo, mi sento particolarmente colpevole dell'orrore laggiu'.

C'erano anche alcuni rappresentanti del Congo, dove l'ENI andra' ben presto a trivellare sabbie bituminose, il petrolio piu' schifoso del mondo in assoluto. Avrei tanto voluto poter far per loro la stessa cosa che stiamo facendo in Abruzzo: spiegare alla gente di che si tratta, e dopo aver imparato, dirgli di arrabiarsi e di lottare con le armi della parola, dell'intelligenza, della democrazia, ma purtroppo non posso fare piu battaglie di quanta energia io abbia.

In Abruzzo, dobbiamo lottare e vincere: per noi, per i nostri figli e anche per mostrare al resto del mondo che i petrolieri non sempre la spuntano e che si puo' sconfiggere questa banda di criminali che anche se veste con i vestiti di lino, e va in giro con il sorriso finto e le risposte prestampate, sempre criminali sono.

7 comments:

giosuè said...

MARIA RITA SANTA SUBITO!!!
GRAZIE!!!!

giosuè said...

domenica 5 luglio ore 10:30 - 22:30 francavilla al mare, stabilimento enjoy beach (ex bagni vincenzo) raccolta firme petizione contro la petrolizazzione dell'Abruzzo di EmergenzAmbienteAbruzzo sono lì per tutti noi, venite a firmare.
ciao!

Anonymous said...

tour OIL FILM in Sardegna:

http://www.oilfilm.it/pagine/oil.html

monica

FR:D said...

Giorni fa ho visto un servizio su un canale rai satellitare, delle interviste alla "resistenza" in Nigeria, nel delta.
Una vera guerra interna a causa della debolezza dello stato, alcuni luoghi del delta sono delle vere roccaforti militari.
Intanto la gente non può più usare l'acqua per nessuna cosa, ne innaffiare ne bere, dai fiumi escono polle di petrolio e scie nere. Condutture abbandonate che si aprono e lasciano uscire il petrolio nei fiumi, unica fonte primaria di vita delle popolazioni.
Sottinteso il grave danno alla salute e all'ambiente, ognuno ha un tumore, i pesci sono neri, si diventa cechi per troppa esalazione di gas.
E' un danno globale e sociale se vediamo che la stragrante maggioranza delle prostitute e clandestini che vengono qui sono della Nigeria.
Li è una battaglia del Mend contro l'Eni. (Agip, Shell, Chevron) vedere quel documentario fa riflettere ancor di più di parlarne solamente.

mario franco basilico said...

Non riesco a trovare le parole adatte per quello che ho letto, anche se qualcosa già sapevo; sarei curioso di sapere cosa fanno in Nigeria i nostri Missionari, mica insegnano a convivere con gli scarti del petrolio? O il Vaticano fa finta di non sentire e non vedere?
E se poi Dio esistesse davvero?

Anonymous said...

Portiamo il più possibile di PERSONE alla manifestazione del 18. Qui si vedrà la nostra vera volontà di andare fino in fondo. non dobbiamo aver timore di chiederlo a tanti anche a quelli a cui finora NON L'ABBIAMO CHIESTO MAI. MEGLIO ARRIVARE IN TRENO O IN PULMANN Viviana

giosuè said...

Albano: Jackson promise
di cantare con me a Verona

A proposito di terra e sfruttamenti, poco distante da qui, a Montevecchia e nel Parco della Valle del Curone stanno raccogliendo firme contro l’intenzione di impiantare pozzi per la ricerca di petrolio. Cosa pensa?
Fatemi firmare - conclude Albano -. Come è possibile cercare ancora petrolio quando tutti cercano energie alternative più rispondenti ai tempi che stiamo vivendo. Questa terra va salvata, perché si sta ribellando al suo totale sfruttamento. Il maltrattamento che facciamo alla terra lo scontiamo con gli interessi. Ho letto in questi giorni che nel deserto stanno pensando di catturare l’energia solare tramite specchi parabolici. Avanti in questa direzione, altro che petrolio.

fonte:
http://www.laprovinciadicomo.it/stories/Homepage/79734_albano_jackson_promise_di_cantare_con_me_a_verona/