Wednesday, November 12, 2008
"Forse" non basta
Leggo dal giornale della Frentania che "forse" l'ENI ci ripensa ad abbandona il progetto del centro oli si Ortona. A quanto pare le nostre proteste e l'abbassarsi del prezzo del petrolio gli hanno fatto cambiare idea. Naturalmente la notizia non puo' che farmi piacere, ma non e' sufficiente secondo me, ed occorre continuare a spingere per una moratoria ventennale, a prescindere da cio' che dice o fa l'ENI.
E se il tutto fosse una montatura in tempi di campagna elettorale? E se domani il prezzo del petrolio torna ad aumentare? E se scoprono piu' petrolio ancora nelle nostra campagne? E se domani il centro oli lo vogliono fare a Roseto? A Chieti Scalo? Ad Ofena? Non possiamo mica mollare adesso che l'ENI tentenna!
Ci vuole una legge che resti e che dia una pianificazione del terreno a lungo termine, cosicche' se uno vuole fare il turismo, l'agricoltura, il vino lo puo' fare senza l'incubo trivelle dopodomani sotto casa sua. Non dimentichiamo che il 35% del nostro territorio e' coperto da permessi petroliferi e che quelli restano, a prescindere dai disegni dell'ENI.
Non e' dunque solo l'ENI che decide di andarsene perche' non gli conviene piu'. Siamo noi che dobbiamo prenderci in mano le redini della nostra regione e decidere che non vogliamo piu' stare alla merce' dei petrolieri. E' per questo che dobbiamo continuare ad andare avanti, e a non adagiarci finche' chiunque scriva o proponga leggi metta nero su bianco che nessuno mai potra' pensare di venire in Abruzzo e poter fare il comodo suo e di scavare petrolio dove gli pare o di aprire una raffineria in mezzo alla gente o di mettere piattaforme a pochi chilometri dalla nostra costa.
Tutti i politici aprono blog dove dicono di essere contrari alle piattaforme, al centro oli e all'Abruzzo petrolizzato. Bene. Allora visto che sono tutti concordi, che l'ENi bisbiglia di volersene andare, mi aspetto che sara' facilissimo passare una moratoria di lungo respiro e con appoggio bipartisan, no?
Possiamo pero' essere un po soddisfatti. Secondo i rapporti ENI, checche' ne dicano adesso, Miglianico era il loro fiore all'occhiello o cosi dicevano agli investitori USA. In piu' secondo l'ENI noi Abruzzesi eravamo a punti 23 su 100 in scala di resistenza. Se fossimo a scuola questo sarebbe 2+. Mi sa che qualche punto l'abbiamo guadagnato! Magari ora siamo almeno a sei.
Il tutto solo con la persistenza, la forza del sapere e della coscienza civile. Questo deve darci fiducia per tutte le altre battaglie che ci sono ancora da fare in Abruzzo, dalla difesa dei fiumi, all'installazione del parco della costa teatina, al disastro Bussi, e piu in generale al progresso morale della nostra societa'.
C'e' ancora molto lavoro avanti. Andiamo avanti imperterriti.
Il disegno sopra e' di Micaela di Archi.
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7 comments:
En’inganno , Giochini del genere li conosciamo , nel 2001 dovevano andare via , nel 2003 addirittura avevano messo in vendita l’impianto in cda S. Elena , (erano arrivate ben 10 offerte di acquisto e si sarebbero creati nuovi posti di lavoro , si diceva anche che doveva insediarsi una base della protezione civile ) poi si sono ben guardati di vendere. Comunque lo scopriremo subito , vediamo , se insistono negli acquisti dei terreni , se non svincolano immediatamente i due proprietari e non ci rivendono almeno una particella è tutta una balla. Assolutamente Non abbassiamo la guardia.
Cordata di imprenditori locali per acquistare l'ex distretto
il Centro — 30 novembre 2003 pagina 07 sezione: CHIETI
ORTONA. Sarebbero una decina le richieste di documentazione pervenute alla direzione romana dell’Eni in merito all’intenzione di vendita del sito di Sant’Elena. La sede dell’ex distretto Agip farebbe gola ad alcuni imprenditori (che per ora hanno solo richiesto la documentazione necessaria degli immobili). Fra questi ci sarebbe anche una cordata di imprenditori locali, alcuni fanno riferimento al consorzio Cia che raggruppa proprio le aziende dell’indotto Agip. Secondo altri, a capo dell’iniziativa ci sarebbe un noto imprenditore locale leader di una società di servizi. L’intenzione sarebbe quella di acquistare i 15 ettari per poi rivendere (o affittare) il sito. Fra le tante ipotesi spiccherebbe anche quella di creare il centro per la sede regionale della protezione civile (progetto già lanciato alla fine del mandato dall’ex sindaco Puletti che non ha avuto un seguito). Tra gli interessamenti al sito e la reale conclusione della transazione ovviamente il passo è molto lungo. Se dovesse concludersi un accordo passeranno forse alcuni mesi.
ninodb
Vediamo come si comportano...
No che non abbasseremo la guardia!
Noi da circa 18 mesi parliamo ed informiamo con documentio ufficiali alla mano. Sarei molto curioso di sapere da quali fonti queste notizie sono arrivate al giornale della Frentania. Sono fonti attendibili ? oppure frutto dei soliti Inciuci di cui questi "strateghi" di nomi fantasiosi "centro olio" cercando di far credere ai più che trattavasi di un mega " Trappet " con uno sponsor " Trappetar " ... " a tempo pieno ", ...." lu trappetar di tutti ".
Noi siamo alla finestra, ma sia ben intenso, non a girarci i pollici bensì a scrutare cosa accade, ad annusare l'aria che dopo queste notizie che SinceraMente non mi spostano di un millimetro verso una maggior fiducia verso costoro, mi puzza di bruciacchiato. Fino a quando rimane l'indirizzo programmatico del 25 giugno 2008 " abruzzo minerario ", stiano pure tranquilli che non indietreggeremo di un millimetro, E' VERO SEMMAI IL CONTRARIO, proprio per il fatto che non vi sono notizie ufficiali e chiare, visto che non vi sono leggi e decreti tendenti a scongiurare la deriva petorlifera della Regione Abruzzo, POSSO DIRVI CHE COSTORO HANNO OTTENUTO L'EFFETTO CONTRARIO: SIAMO ANCORA PIU' VIGILI ED INCAZZATI. Non ci provino ad infinocchiarci. Questo è il mio pensiero, a voi ulteriori autorevoli pareri.
Se fosse vero che l’Eni abbandona il progetto del Centro Oli, i Candidati Presidenti farebbero a pugni per anticipare la notizia, perlomeno, alla Prof.ssa e gran parte dell’elettorato della fascia costiera; non penso che la notizia non la danno perché convinti di poter perdere voti, se l’Eni se ne va.
Salve,come faccio ad avere la sua email? Volevo gentilmente chiederle se potevo inserire il suo blog tra i link amici del mio blog.
Grazie, distinti saluti
Enrico
Intanto per quanto riguarda il vino L’Unione Europea ha messo a disposizione 1.074 milioni di euro in tre anni (dalla campagna 2008/2009 e fino a quella del 2010/2011) per incentivare l’estirpazione volontaria di 175.000 ettari di vigneti (si era partiti con una richiesta di 400.000 ettari!), 58.435 dei quali in Italia, pari all’8% della superficie vitata nazionale.
http://www.primadanoi.it/modules/bdnews/article.php?storyid=13439
Si dice che in Spagna è stato raggiunto il limite di finanziamento, mentre in Italia si è arrivati solo a un 2% concentrato in Abruzzo...provincia di Chieti (Ortona!)
la moratoria ventennale e' troppo breve. minimo 50 anni o meglio 99, come fanno per privilegi che le multinazionali si arrogano nel mondo.
clara
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