Nel 1960, 60 anni fa, eravamo in tre milardi sul pianeta.
Siamo adesso a sette miliardi e mezzo.
Piu' che raddoppiati in cosi poco tempo.
Il fatto resta che anche se fossimo tutti il piu' santi possibili, la popolazione sulla terra continua a crescere a ritmi secondo me insostenibili.
Ed e' tabu parlarne.
Nel 2030 saremo in 8.6 miliardi.
Nel 2050 saremo in 10 miliardi.
Ogni anno ci sono 83 milioni di persone in piu' su questa terra.
Lo dice l'ONU.
Nel 2024, la popolazione dell'India superera' quella della Cina.
Ovviamente le soluzioni non sono di imporre limiti e punzioni, stile Cina ai tempi delle politiche sul figlio unico, o peggio ancora imporre la sterilizzazione come invece e' stato fatto in decenni passati in paesi poveri.
Che ci piaccia o no, pero' la bomba demografica e' piu' forte in taluni paesi, spesso poveri. Ho imparato questa statistica poco tempo fa e non ancora sono riuscita a digerirla: in Nigeria la natalita' media e' di 6 figli a donna, e il tasso di sopravvivenza all'eta' adulta e' elevato. In poche parole, la popolazione cresce in modo vertiginoso, in quello che a tutti gli effetti e' un paese corrotto e con grande differenza fra i petrol-pochi-ricchi e la maggioranza di disperati.
Chi ne prendera' cura di tutte queste persone in piu' e dara' loro un futuro dignitoso?
Un po di numeri:
Nel 1960 in Nigeria c'erano 60 milioni di persone.
Oggi, 60 anni dopo, ce ne sono 200 milioni.
Nel 2050 se tutto continua cosi' saranno in 400 milioni.
Saranno il terzo paese piu' popoloso della terra, dietro solo a Cina ed India.
Nel 2050 ci saranno piu' Nigeriani che Europei.
Ma come deve fare il pianeta?
Dove arriva il limite? Quando e' che troppo e' troppo?
E dico tutto questo veramente con rispetto dei nigeriani che di sofferenze come ne popolo ne hanno avute tante. Anzi, il loro stesso governo e' preoccupato dell'esplosione demografica.
Non c'e' solo la Nigeria. I tassi di natalita' sono elevatissimi in almeno 26 nazioni, tutte in Africa, secondo le Nazioni Unite che stimano che queste 26 nazioni d'Africa raddoppieranno i loro cittadini entro il 2050, fra cui Etiopia, Congo e Uganda. Entro il 2100 invece Angola, Burundi, Niger, Somalia, Tanzania e Zambia arriveranno a 5 volte la loro popolazione attuale.
Forti tassi di crescita anche in India, Pakistan, USA ed Indonesia.
Nel loro complesso i 50 paesi piu' poveri della terra hanno un tasso di natalita' di 4.3 nascite per donna.
Come detto, e' insostenibile. Da un punto di vista di risorse della terra, di qualita' di vita delle persone, del creato.E infatti un sondaggio nel 2017 mostra che i 3/4 delle persone del Ghana, Nigeria e il 50% dei residenti del Sud Africa, il paese africano piu' ricco vuole andarsene dal continente.
Considerato come siamo gia' messi sul pianeta, l'esplosione della natalita' non potra' che peggiorare le cose. Abbiamo gia' specie in via di estinzione a tutto gas per far spazio all'uomo e alle sue esigenze, corruzione o guerra in molti dei paesi di cui sopra, cambiamenti climatici che riducono o rendono piu' difficile agricoltura e che portano aridita' e siccita'. Dove andremo a prendere cibo, spazio, lavoro, per numeri cosi grandi di persone?
Di esempi ce ne sono tanti gia' adesso.
L'Indonesia spostera' la sua capitale da Jakarta, affollata e sporca e frenetica e troppo densamente abitata, ad un isola remota e ancora semi-selvaggia, casa degli orango-tanghi. Che fine faranno gli oranghi-tanghi e' facile immaginare. Dovranno lasciar spazio alle persone e all'urbanizzazione.
L'Amazzonia viene tagliuzzata per far spazio ad agricoltura intensiva.
Il consumo di tutto, dalla carne, alle gomme per le automobili aumentera'. E con questo inquinamento e CO2 in atmosfera. Le nostre estati saranno sempre piu' calde. La vita sempre piu' difficile.
Uno studio del New York Times mostra che qui a Los Angeles grazie agli enormi sforzi fatti da tutti, legislatori e cittadini, le emissioni pro capite di CO2 sono diminuite del 2% dal 1990 ad oggi.
Una buona cosa anche se modesta.
Pero' nel complesso, le emissioni di CO2 sono aumentate del 16%. Perche'?
Perche' siamo di piu!
Nel 1990 la popolazione dell'area metropolitana di Los Angeles era di 11 milioni di persone.
Ora siamo a 13 milioni.
E' evidente che non abbiamo migliorato niente da un punto di vista ambientale, consumiano tutti un po di meno, ma siamo di piu' a consumare, per cui.. cui prodest?
E si, lo so che c'e' sempre il mantra della crescita-crescita-crescita economica che non si puo' che avere con crescita di persone, ma ad un certo punto occorre fermarsi a riflettere. Questa crescita quando e' che e' sufficente?
Quand' che invece occorre dire basta?
Che fine ha fatto la decrescita felice?
Quello che occorre, io penso, e' maggiore istruzione, maggiore accesso a metodi anticoncezionali, maggiore opportunita' lavorativa per tutti, ma specie per le donne, che possano avere consapevolezza che la vita possa essere piu' che far tanti, troppi figli.
Qualcuno ne parla?
No.
E' come detto sopra tabu', perche' c'e' l'idea che chi-siamo-noi-ricchi-bianchi-europei a dire ai paesi con natalita' massiccia, spesso in Africa e/o in via di sviluppo che la loro natalita' e' un problema. C'e' pure "il crescete e moltiplicatevi" a volte troppo letterale della chiesa cattolica, o l'idea che occorre arrivare al figlio maschio e non fermarsi finche' non ci si arriva.
E' evidente pero' che non parlarne non porta via il problema. Io non mi occupo e non mi voglio occupare di flussi migratori e dei barconi di migranti economici che arrivano anche in Italia, ma e' lampante che finche' la popolazione continua a crescere a ritmi insostenibili in paesi con poche opportunita' ci sara' sempre pressione demografica dai paesi africani verso l'Europa.
Uno ci deve pensare: una nazione, appunto la Nigeria, che passera' in 30 anni da 200 a 400 milioni di residenti. E' impossibile gestire il tutto in modo coerente e intelligente. Trent'anni non sono niente e non e' possibile provvedere a tutti. Neanche la Svezia ci riuscirebbe secondo me.
E come detto sopra, non dobbiamo tornare alle sterlizzazioni di massa, ma occorre che un dialogo inizi, di modo che tutti abbiano voce in capitolo, che non sia una cosa di bianchi o neri, di ricchi o di poveri, quanto una cosa che riguarda il pianeta intero.
E' la prima volta che parlo di questo tema cosi apertamente. So che arrivaranno enormi critiche e accuse forse anche pesanti. So anche il problema e' molto piu' complesso e che esulano da questo mio spazio e ci sono domande difficili da porsi e ancora piu' difficili a cui rispondere: perche' gli europei non fanno figli? e' giusto pensare di sistemare le cose mandando persone da paesi con alta natalita' verso quelli con bassa natalita'? Si risolve cosi' il problema della sovrappopolazione? Se si, e' una vera soluzione o a un certo punto davvero siamo in troppi? E le culture autoctone? E le tensioni sociali? Chi deve pagare il tutto? Gli europei hanno obblighi verso gli africani per i secoli di colonialismo? Si possono fare questi discorsi senza essere tacciati di essere razzisti? O forse noi non lo sappiamo ma la terra davvero ce la puo' fare?
E tante altre cose che appunto fanno di questo tema qualcosa di difficile, a cui non so dare risposte.
Pero' veramente penso che occorre iniziare a parlare del fatto che noi umani siamo troppi su questa terra e che piante ed animali e tutto cio' che rende il pianeta unico ed irripetibile abbiano il sacrosanto diritto di vivere.
Fra 10 anni ci sara' un miliardo di persone in piu' su questa terra.
Un miliardo.
Questi sono fatti e sono numeri, secondo me, agghiaccianti.
No.
E' come detto sopra tabu', perche' c'e' l'idea che chi-siamo-noi-ricchi-bianchi-europei a dire ai paesi con natalita' massiccia, spesso in Africa e/o in via di sviluppo che la loro natalita' e' un problema. C'e' pure "il crescete e moltiplicatevi" a volte troppo letterale della chiesa cattolica, o l'idea che occorre arrivare al figlio maschio e non fermarsi finche' non ci si arriva.
E' evidente pero' che non parlarne non porta via il problema. Io non mi occupo e non mi voglio occupare di flussi migratori e dei barconi di migranti economici che arrivano anche in Italia, ma e' lampante che finche' la popolazione continua a crescere a ritmi insostenibili in paesi con poche opportunita' ci sara' sempre pressione demografica dai paesi africani verso l'Europa.
Uno ci deve pensare: una nazione, appunto la Nigeria, che passera' in 30 anni da 200 a 400 milioni di residenti. E' impossibile gestire il tutto in modo coerente e intelligente. Trent'anni non sono niente e non e' possibile provvedere a tutti. Neanche la Svezia ci riuscirebbe secondo me.
E come detto sopra, non dobbiamo tornare alle sterlizzazioni di massa, ma occorre che un dialogo inizi, di modo che tutti abbiano voce in capitolo, che non sia una cosa di bianchi o neri, di ricchi o di poveri, quanto una cosa che riguarda il pianeta intero.
La cosa triste pero' e' che invece in altri paesi, specie quelli piu' ricchi, ed europei, la natalita' e' in decrescita. Molti paesi, inclusa l'Italia, e
il Giappone hanno crescita zero o negativa. Il tasso ottimale per la
riproduzione costante e' di 2.1 figli per donna; in Europa siamo a 1.6,
secondo le ultime stime. Anche questo porta certo a problemi su cui occorre discutere:
invecchiamento della popolazione, pressione sul sistema sanitario.
E' la prima volta che parlo di questo tema cosi apertamente. So che arrivaranno enormi critiche e accuse forse anche pesanti. So anche il problema e' molto piu' complesso e che esulano da questo mio spazio e ci sono domande difficili da porsi e ancora piu' difficili a cui rispondere: perche' gli europei non fanno figli? e' giusto pensare di sistemare le cose mandando persone da paesi con alta natalita' verso quelli con bassa natalita'? Si risolve cosi' il problema della sovrappopolazione? Se si, e' una vera soluzione o a un certo punto davvero siamo in troppi? E le culture autoctone? E le tensioni sociali? Chi deve pagare il tutto? Gli europei hanno obblighi verso gli africani per i secoli di colonialismo? Si possono fare questi discorsi senza essere tacciati di essere razzisti? O forse noi non lo sappiamo ma la terra davvero ce la puo' fare?
E tante altre cose che appunto fanno di questo tema qualcosa di difficile, a cui non so dare risposte.
Pero' veramente penso che occorre iniziare a parlare del fatto che noi umani siamo troppi su questa terra e che piante ed animali e tutto cio' che rende il pianeta unico ed irripetibile abbiano il sacrosanto diritto di vivere.
Fra 10 anni ci sara' un miliardo di persone in piu' su questa terra.
Un miliardo.
Questi sono fatti e sono numeri, secondo me, agghiaccianti.
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