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Thursday, October 24, 2019

Dieci anni dopo lo scoppio, i fondali della Louisiana sono intrisi di petrolio





Il tappo del pozzo Macondo ha una scritta in memoria dell'esplosione e delle 11 vite perse quel giorno del 20 Aprile 2010. Anzi, ci sono pure 11 stelle, una per ciascuna vittima.

In pochi pero' sanno cosa sia rimasto in quei fondali dieci anni dopo. Gli esperti parlano di fondali marini che dovrebbero essere popolati di vita: coralli, pesci e crostacei.

Invece, non e' cosi. 

Nel 2017 un gruppo di ricercatori della Louisiana Universities Marine Consortium, nota come LUMCON ha mandato un robot sott'acqua per studiare questi fondali. In realta' non volevano studiare Macondo si se per se, ma fare uno studio generale della zona. Il video viene reso pubblico solo ora.

Il professor Mark Benfield, esperto di oceanografia, dice che prima di mandare il robot sottacqua lui pensava che dato il lasso temporale trascorso dal 2010 ad oggi, la vita sarebbe tornata piu o meno normale vicino a Macondo, ed e' per questo che non pensavano di studiare il pozzo scoppiato nello specifico.

Addirittura non ci sono neanche piu' fondi di ricerca stanziati per questo scopo. Appunto si pensa che tutto sia risolto.

Invece il robot mostra tuttaltro.

Intanto di vita ce n'e' ben poca. E' tutto annerito e quasi un paesaggio lunare. I pochi granchi che si vedono sono lenti, confusi e anche loro anneriti.  Il professor Benfield dice che tutto questo e' sorprendente e deludente.

In piu' il robot con dei piccoli scalpelli ha perforato la crosta marina e si vede chiaramente che il petrolio sgorga ancora, indisturbato.

Il direttore di LUMCON,  Craig McClain, dice che il fondale marino e' fuori dalle preoccupazioni di tutti, pubblico e governo, perche' occhio non vede, cuore non duole.

Ma i danni ci sono e sicruamente anche se non lo sappiamo parte di quel petrolio finisce ancora nei nostri pesci e nei nostri corpi.

Lo studio e' stato pubblicato pochi mesi fa. 

Il video e' qui

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