.

.

Thursday, October 17, 2019

Libano: 104 incendi in 24 ore. Il paese in fiamme












Il Libano e' un paese piccolo che pare non aver pace, guerre civili, massiccio arrivo di rifugiati, e ora incendi che hanno ingoiato tutto qullo che hanno trovato per strada.

Foreste, case, scuole e strade. 

Evacuazioni e gente senza posto dove andare dalle foreste alle citta'.

Le fiamme sono comparse dapprima nelle foreste di pini del paese nella zona di Chouf, e poi si sono sparse in altre localita' del paese, Mechref, Debbieh, Na'ameh, Damour, Aramoun, Akkar. Le fiamme sono arrivate pure a sud della capitale Beirut e nella vicina Siria nelle citta' di Homs, sul fiume Orontes, Tartus sulla costa mediterranea del paese e a Latakiya, il porto principale della Syria.

I vigili del fuoco locali non sono attrezzati per far fronte all'emergenza, sebbene abbiano chiesto ai paesi limitrofi di aiutarli, Cipro, Grecia, Italia che hanno mandato Canadair ed altri veivoli di emergenza.

In questo momento ad ardere ci sono circa 104 incendi nel paese, tutti scoppiati in meno di 24 ore, una cosa mai vista prima. Altre stime parlano di 200 incendi. Il ministro dell'ambiente Fadi Jreissati dice che due persone sono morte e che il tutto e' da attribursi a forti venti e alle alte temperature.

Sono questi gli incendi peggiori degli scorsi decenni,  e ricordano le fiammate senza limiti del Brasile, della Siberia, dell'Africa. E mentre prima gli incendi si spandevano nelle foreste, adesso riescono a coinvolgere terreni sempre piu' estesi ed arrivare alle citta', a causa delle temperature elevate, dell'aridita' e anche del fatto che costruiamo sempre piu' e di foresta ce n'e' sempre meno.

Come sempre, siamo in troppi su questo pianeta. 

Per di piu' in Libano mancano le risorse e la cultura del curare la foresta: c'e' molto biomassa a causa di pinete e di alberi che naturalmente muoiono ma nessuno che le curi, che tiri via cio' che e' facilmente infiammabile.  E questo mescolato alle alte temperature porta al disastro. 

Il dramma dei cambiamenti climatici continua, e a pagare sono sempre le foreste. 

No comments: