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Thursday, July 19, 2018

ENI firma accordo con il "Centro Controllo Veleni"




E' una sorpresa che spesso in Italia durante le proteste contro i petrolieri nostrani si vedano i cartelli VEL-ENI?

Non credo.

Ecco qui: l'ENI firma un accordo in grande pompa magna con il "Poison Control Centre" presso la  ICS Maugeri Clinical Scientific Institute di Pavia per "espandere la partnership" fra i due centri per la "ricerca di emergenza tossicologica, prevenzione e tratamento in tutti i paesi in cui l'ENI opera".

Mmh.

La partnership con il centro veleni?
E perche' mai?

Forse perche' sanno di stare avvelenando persone e pianeta?

Perche' cercano un modo di sbiancarsi la coscienza?

Vorrei tanto sapere se la partership con il Centro Controllo Veleni ce l'ha pure, per dire, Luxottica o Dolce e Gabbana.

Ad ogni modo, la nostra beneamata e' gia' attiva con tale partnership in Italia, ed ora fornira' i suoi servizi (al veleno!)  in altri 70 paesi in cui opera, specie nei paesi africani, fra cui Algeria, Angola, Congo, Egitto, Gabon, Ghana, Kenya, Libya, Mozambico, Nigeria, Sud Africa and Tunisia.

Ci sono qui circa 3,500 addetti ENI.

La partnership in Italia era nata nel 1996. Lo studio dei rischi tossicologici, dice l'ENI e' importante per la "medicina preventiva e per trattamenti clinici".

Ahh, certo.

Uno che vuole fare medicina preventiva va... dall'ENI!

Da questo comunicato stampa scopriamo pure che l'ENI ha al suo attivo circa *200 medici* a cui sranno dati "tutti gli strumenti" per assicurare il piu' alto livello di protezione ai suoi impiegati e a chi vive vicino i suoi impianti in tutto il mondo, come gia' fanno (dicono) in Italia.

200 medici.

Mmh.

Ma chi sarebbe questo medico a .. Viggiano? A Porto Torres? A Ravenna?
Cosa fa tutto il giorno?

Non sappiamo chi siano i membri medici nello specifico, ma il direttore di questo "Centro Controllo Veleni" a Pavia si chiama dottor Carlo Locatelli.

Nel corso della propria storia il "Centro Controllo Veleni" ha offerto aiuto nel preparare piani di emergenza e collaborato in casi di incidenti industriali, e in caso di "intossicazioni minori" su individui.

Chissa' chi li aveva causati quegli incidenti minori e quegli incidenti industriali!

Un uccellino nel cielo? La pioggia di Settembre? O forse l'ENI stessa?
Anche qui, non si sa.

Sappiamo solo che il Centro Controllo Veleni ha salvato tutto.

Per svolgere la sua attivita' di salvatrice dai veleni l'ENI tiene una serie di "antidoti" sui propri siti industriali e si assicura che siano sempre ben stoccati. Anzi, dicono che siccome sono un "punto di referenza per il database nazionale di antidoti" gli ospedali pubblici hanno spesso mandato persone
avvelenate proprio presso uno dei centri ENI per curarle.

Anvedi.

Dicono di essere "il primo punto" di appoggio per antidoti "che non si possono trovare in nessuna altra parte d'Italia" e che spesso il sistema santiario nazionale ha usato i loro prodotti in casi di emergenza.

Dei santi insomma!

Solo che oltre a fornire antidoti, forniscono pure veleni.

No, scherzo.

Oltre a fornire antidoti, dicono invece di fornire "esperienza di tossicologia" a Pavia, e adesso che saranno operativi in altri 70 paesi si adatterano a ciascuno di essi con informazioni su rischi anche non tossicologi fra cui morsi di animali, piante velonose, intossicazione alimentare e contatto accidentale con sostanze tossiche.

Fa ridere se non che fa piangere.

Medici che lavorano per l'ENI.

L'ENI che fornisce antidoti senza specificare che e' lei stessa che avvelena la gente.

Tutto questo "benvolere" sparso su altre 70 nazioni.

Un sacco di balle, come sempre; e zero vergogna.




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